Fascicolo 156   Paper 156
Il soggiorno a Tiro e a Sidone   The Sojourn at Tyre and Sidon
156:0.1 (1734.1) VENERDÌ pomeriggio, 10 giugno, Gesù e i suoi associati arrivarono nei dintorni di Sidone, dove si fermarono a casa di una ricca donna che era stata curata nell’ospedale di Betsaida all’epoca in cui Gesù era all’apice del favore popolare. Gli evangelisti e gli apostoli furono alloggiati presso amici di lei nelle immediate vicinanze, e si riposarono fino al giorno dopo il sabato in questo ambiente ristoratore. Essi trascorsero quasi due settimane e mezza a Sidone e nei paraggi prima di prepararsi a visitare le città costiere del nord.   156:0.1 (1734.1) ON FRIDAY afternoon, June 10, Jesus and his associates arrived in the environs of Sidon, where they stopped at the home of a well-to-do woman who had been a patient in the Bethsaida hospital during the times when Jesus was at the height of his popular favor. The evangelists and the apostles were lodged with her friends in the immediate neighborhood, and they rested over the Sabbath day amid these refreshing surroundings. They spent almost two and one-half weeks in Sidon and vicinity before they prepared to visit the coast cities to the north.
156:0.2 (1734.2) Questo sabato di giugno era un giorno di grande calma. Gli evangelisti e gli apostoli erano completamente assorbiti nelle loro meditazioni riguardanti i discorsi del Maestro sulla religione, che avevano ascoltato sulla strada per Sidone. Essi erano tutti capaci di apprezzare qualcosa di quanto aveva detto loro, ma nessuno di loro coglieva pienamente l’importanza del suo insegnamento.   156:0.2 (1734.2) This June Sabbath day was one of great quiet. The evangelists and apostles were altogether absorbed in their meditations regarding the discourses of the Master on religion to which they had listened en route to Sidon. They were all able to appreciate something of what he had told them, but none of them fully grasped the import of his teaching.
1. La donna siriana ^top   1. The Syrian Woman ^top
156:1.1 (1734.3) Vicino alla casa di Karuska, dove il Maestro alloggiava, viveva una donna siriana che aveva sentito parlare molto di Gesù come grande guaritore e maestro, e questo sabato pomeriggio essa giunse conducendo la sua figlioletta. La ragazza, di circa dodici anni, era affetta da gravi disturbi nervosi caratterizzati da convulsioni e da altre manifestazioni dolorose.   156:1.1 (1734.3) There lived near the home of Karuska, where the Master lodged, a Syrian woman who had heard much of Jesus as a great healer and teacher, and on this Sabbath afternoon she came over, bringing her little daughter. The child, about twelve years old, was afflicted with a grievous nervous disorder characterized by convulsions and other distressing manifestations.
156:1.2 (1734.4) Gesù aveva ordinato ai suoi associati di non parlare a nessuno della sua presenza nella casa di Karuska, spiegando che desiderava riposarsi. Mentre essi avevano obbedito alle istruzioni del loro Maestro, la serva di Karuska era andata a casa di questa donna Siriana, di nome Norana, per informarla che Gesù alloggiava nella casa della sua padrona ed aveva incitato questa madre angosciata a condurvi sua figlia ammalata per essere guarita. Questa madre, naturalmente, credeva che sua figlia fosse posseduta da un demone, da uno spirito impuro.   156:1.2 (1734.4) Jesus had charged his associates to tell no one of his presence at the home of Karuska, explaining that he desired to have a rest. While they had obeyed their Master’s instructions, the servant of Karuska had gone over to the house of this Syrian woman, Norana, to inform her that Jesus lodged at the home of her mistress and had urged this anxious mother to bring her afflicted daughter for healing. This mother, of course, believed that her child was possessed by a demon, an unclean spirit.
156:1.3 (1734.5) Quando Norana arrivò con sua figlia, i gemelli Alfeo le spiegarono attraverso un interprete che il Maestro stava riposando e che non poteva essere disturbato; al che Norana rispose che lei e sua figlia sarebbero rimaste sul posto fino a che il Maestro avesse finito di riposare. Anche Pietro cercò di ragionare con lei e di persuaderla ad andare a casa. Egli spiegò che Gesù era stanco per avere tanto insegnato e guarito, e che era venuto in Fenicia per un periodo di quiete e di riposo. Ma fu inutile; Norana non volle andarsene. Alle sollecitazioni di Pietro essa si limitò a rispondere: “Non partirò fino a che non avrò visto il tuo Maestro. Io so che egli può cacciare il demone da mia figlia e non me ne andrò fino a che il guaritore non avrà esaminato mia figlia.”   156:1.3 (1734.5) When Norana arrived with her daughter, the Alpheus twins explained through an interpreter that the Master was resting and could not be disturbed; whereupon Norana replied that she and the child would remain right there until the Master had finished his rest. Peter also endeavored to reason with her and to persuade her to go home. He explained that Jesus was weary with much teaching and healing, and that he had come to Phoenicia for a period of quiet and rest. But it was futile; Norana would not leave. To Peter’s entreaties she replied only: “I will not depart until I have seen your Master. I know he can cast the demon out of my child, and I will not go until the healer has looked upon my daughter.”
156:1.4 (1734.6) Allora cercò di mandare via la donna Tommaso, ma non vi riuscì. A lui essa disse: “Io ho fede che il tuo Maestro possa cacciare questo demone che tormenta mia figlia. Ho sentito parlare delle sue potenti opere in Galilea e credo in lui. Che cosa è accaduto a voi, suoi discepoli, che volete mandare via coloro che vengono a cercare l’aiuto del vostro Maestro?” E quando essa ebbe parlato così, Tommaso si ritirò.   156:1.4 (1734.6) Then Thomas sought to send the woman away but met only with failure. To him she said: “I have faith that your Master can cast out this demon which torments my child. I have heard of his mighty works in Galilee, and I believe in him. What has happened to you, his disciples, that you would send away those who come seeking your Master’s help?” And when she had thus spoken, Thomas withdrew.
156:1.5 (1735.1) Allora si fece avanti Simone Zelota per protestare con Norana. Simone disse: “Donna, tu sei una Gentile che parla greco. Non è giusto che tu pretenda che il Maestro prenda il pane destinato ai figli della casa favorita e lo getti ai cani.” Ma Norana non si offese per la stoccata di Simone. Essa rispose soltanto: “Sì, maestro, comprendo le tue parole. Io sono soltanto un cane agli occhi degli Ebrei, ma per quanto concerne il tuo Maestro io sono un cane credente. Io sono decisa a che egli veda mia figlia, perché sono persuasa che se soltanto la guarderà, egli la guarirà. Ed anche tu, mio buon uomo, non oserai privare i cani del privilegio di ottenere le briciole che possono cadere dalla tavola dei bambini.”   156:1.5 (1735.1) Then came forward Simon Zelotes to remonstrate with Norana. Said Simon: “Woman, you are a Greek-speaking gentile. It is not right that you should expect the Master to take the bread intended for the children of the favored household and cast it to the dogs.” But Norana refused to take offense at Simon’s thrust. She replied only: “Yes, teacher, I understand your words. I am only a dog in the eyes of the Jews, but as concerns your Master, I am a believing dog. I am determined that he shall see my daughter, for I am persuaded that, if he shall but look upon her, he will heal her. And even you, my good man, would not dare to deprive the dogs of the privilege of obtaining the crumbs which chance to fall from the children’s table.”
156:1.6 (1735.2) Proprio in quel momento la ragazza fu assalita da una violenta convulsione davanti a tutti loro, e la madre gridò: “Ecco, potete vedere che mia figlia è posseduta da uno spirito malvagio. Se la nostra necessità non colpisce voi, potrebbe fare appello al vostro Maestro, del quale mi è stato detto che ama tutti gli uomini ed osa guarire anche i Gentili quando essi credono. Voi non siete degni di essere suoi discepoli. Io non me ne andrò fino a che mia figlia non sia stata guarita.”   156:1.6 (1735.2) At just this time the little girl was seized with a violent convulsion before them all, and the mother cried out: “There, you can see that my child is possessed by an evil spirit. If our need does not impress you, it would appeal to your Master, who I have been told loves all men and dares even to heal the gentiles when they believe. You are not worthy to be his disciples. I will not go until my child has been cured.”
156:1.7 (1735.3) Gesù, che aveva ascoltato tutta questa conversazione da una finestra aperta, uscì ora, con loro grande sorpresa, e disse: “O donna, la tua fede è grande, così grande che io non posso rifiutare ciò che desideri; va in pace per la tua strada. Tua figlia è già stata guarita.” E la giovinetta da quel momento fu risanata. Mentre Norana e la figlia si congedavano, Gesù le supplicò di non raccontare a nessuno di questo episodio; e mentre i suoi associati assecondarono questa richiesta, la madre e la figlia non cessarono di proclamare il fatto della guarigione della ragazza in tutto il paese ed anche a Sidone, al punto che Gesù ritenne opportuno cambiare alloggio in capo a qualche giorno.   156:1.7 (1735.3) Jesus, who had heard all of this conversation through an open window, now came outside, much to their surprise, and said: “O woman, great is your faith, so great that I cannot withhold that which you desire; go your way in peace. Your daughter already has been made whole.” And the little girl was well from that hour. As Norana and the child took leave, Jesus entreated them to tell no one of this occurrence; and while his associates did comply with this request, the mother and the child ceased not to proclaim the fact of the little girl’s healing throughout all the countryside and even in Sidon, so much so that Jesus found it advisable to change his lodgings within a few days.
156:1.8 (1735.4) Il giorno successivo, mentre Gesù istruiva i suoi apostoli commentando la guarigione della figlia della donna siriana, disse: “Ed è sempre stato così; vedete da voi stessi come i Gentili sono capaci di esercitare una fede salvifica negli insegnamenti del vangelo del regno dei cieli. In verità, in verità vi dico che il regno del Padre sarà preso dai Gentili se i figli di Abramo non intenderanno mostrare una fede sufficiente per entrarvi.”   156:1.8 (1735.4) The next day, as Jesus taught his apostles, commenting on the cure of the daughter of the Syrian woman, he said: “And so it has been all the way along; you see for yourselves how the gentiles are able to exercise saving faith in the teachings of the gospel of the kingdom of heaven. Verily, verily, I tell you that the Father’s kingdom shall be taken by the gentiles if the children of Abraham are not minded to show faith enough to enter therein.”
2. L’insegnamento a Sidone ^top   2. Teaching in Sidon ^top
156:2.1 (1735.5) Entrando a Sidone, Gesù ed i suoi associati passarono su un ponte, il primo che molti di loro avessero mai visto. Mentre attraversavano questo ponte, Gesù, tra altre cose, disse: “Questo mondo è solo un ponte; voi potete attraversarlo, ma non potete pensare di costruirvi una dimora sopra”.   156:2.1 (1735.5) In entering Sidon, Jesus and his associates passed over a bridge, the first one many of them had ever seen. As they walked over this bridge, Jesus, among other things, said: “This world is only a bridge; you may pass over it, but you should not think to build a dwelling place upon it.”
156:2.2 (1735.6) Mentre i ventiquattro cominciavano i loro lavori a Sidone, Gesù andò ad abitare in una casa situata a nord della città, la casa di Giusta e di sua madre Berenice. Gesù istruiva i ventiquattro ogni mattina a casa di Giusta, ed essi andavano in giro per Sidone ad insegnare e a predicare il pomeriggio e la sera.   156:2.2 (1735.6) As the twenty-four began their labors in Sidon, Jesus went to stay in a home just north of the city, the house of Justa and her mother, Bernice. Jesus taught the twenty-four each morning at the home of Justa, and they went abroad in Sidon to teach and preach during the afternoons and evenings.
156:2.3 (1735.7) Gli apostoli e gli evangelisti furono grandemente incoraggiati dal modo in cui i Gentili di Sidone ricevettero il loro messaggio; durante il loro breve soggiorno molti furono conquistati al regno. Questo periodo di circa sei settimane in Fenicia fu molto redditizio nell’opera di acquisire delle anime, ma gli scrittori ebrei successivi dei Vangeli presero l’abitudine di sorvolare sul resoconto di questa calda accoglienza degli insegnamenti di Gesù da parte di questi Gentili nel momento stesso in cui un così gran numero di suoi compatrioti gli erano ostili.   156:2.3 (1735.7) The apostles and the evangelists were greatly cheered by the manner in which the gentiles of Sidon received their message; during their short sojourn many were added to the kingdom. This period of about six weeks in Phoenicia was a very fruitful time in the work of winning souls, but the later Jewish writers of the Gospels were wont lightly to pass over the record of this warm reception of Jesus’ teachings by these gentiles at this very time when such a large number of his own people were in hostile array against him.
156:2.4 (1736.1) Sotto molti aspetti questi credenti Gentili apprezzarono più pienamente degli Ebrei gli insegnamenti di Gesù. Molti di questi Siro-Fenici che parlavano greco pervennero a riconoscere non solo che Gesù era simile a Dio, ma anche che Dio era simile a Gesù. Questi cosiddetti pagani raggiunsero una buona comprensione degli insegnamenti del Maestro sull’uniformità delle leggi di questo mondo e dell’universo intero. Essi colsero l’insegnamento che Dio non fa eccezione di persone, di razze o di nazioni; che non ci sono favoritismi da parte del Padre Universale; che l’universo è interamente ed eternamente rispettoso della legge ed infallibilmente degno di fiducia. Questi Gentili non avevano paura di Gesù; essi osavano accettare il suo messaggio. Lungo i secoli successivi gli uomini non sono stati incapaci di comprendere Gesù; essi hanno avuto paura di lui.   156:2.4 (1736.1) In many ways these gentile believers appreciated Jesus’ teachings more fully than the Jews. Many of these Greek-speaking Syrophoenicians came to know not only that Jesus was like God but also that God was like Jesus. These so-called heathen achieved a good understanding of the Master’s teachings about the uniformity of the laws of this world and the entire universe. They grasped the teaching that God is no respecter of persons, races, or nations; that there is no favoritism with the Universal Father; that the universe is wholly and ever law-abiding and unfailingly dependable. These gentiles were not afraid of Jesus; they dared to accept his message. All down through the ages men have not been unable to comprehend Jesus; they have been afraid to.
156:2.5 (1736.2) Gesù spiegò ai ventiquattro che non era fuggito dalla Galilea per mancanza di coraggio nei confronti dei suoi nemici. Essi compresero che egli non era ancora pronto ad un conflitto aperto con la religione stabilita e che non cercava di diventare un martire. Fu durante una di queste riunioni a casa di Giusta che il Maestro disse per la prima volta ai suoi discepoli “anche se il cielo e la terra passeranno, le mie parole di verità non passeranno”.   156:2.5 (1736.2) Jesus made it clear to the twenty-four that he had not fled from Galilee because he lacked courage to confront his enemies. They comprehended that he was not yet ready for an open clash with established religion, and that he did not seek to become a martyr. It was during one of these conferences at the home of Justa that the Master first told his disciples that “even though heaven and earth shall pass away, my words of truth shall not.”
156:2.6 (1736.3) Il tema delle istruzioni di Gesù durante il soggiorno a Sidone fu il progresso spirituale. Egli disse loro che non potevano fermarsi; che dovevano progredire in rettitudine o retrocedere nel male e nel peccato. Egli raccomandò loro di “dimenticare quelle cose che sono del passato mentre avanzate per abbracciare le realtà più grandi del regno”. Li supplicò di non accontentarsi della loro infanzia nel vangelo, ma di sforzarsi di raggiungere la statura completa della filiazione divina nella comunione dello spirito e nella comunità dei credenti.   156:2.6 (1736.3) The theme of Jesus’ instructions during the sojourn at Sidon was spiritual progression. He told them they could not stand still; they must go forward in righteousness or retrogress into evil and sin. He admonished them to “forget those things which are in the past while you push forward to embrace the greater realities of the kingdom.” He besought them not to be content with their childhood in the gospel but to strive for the attainment of the full stature of divine sonship in the communion of the spirit and in the fellowship of believers.
156:2.7 (1736.4) Gesù disse: “I miei discepoli devono non solo smettere di fare il male, ma imparare a fare il bene; voi dovete non solo essere purificati da ogni peccato cosciente, ma dovete rifiutare di nutrire anche i sentimenti di colpevolezza. Se confessate i vostri peccati, essi sono perdonati; dovete quindi mantenere una coscienza priva di colpa.”   156:2.7 (1736.4) Said Jesus: “My disciples must not only cease to do evil but learn to do well; you must not only be cleansed from all conscious sin, but you must refuse to harbor even the feelings of guilt. If you confess your sins, they are forgiven; therefore must you maintain a conscience void of offense.”
156:2.8 (1736.5) A Gesù piaceva molto l’acuto senso dell’umorismo che mostravano questi Gentili. Furono il senso dell’umorismo mostrato da Norana, la donna siriana, così come la sua grande e persistente fede, che toccarono così tanto il cuore del Maestro e fecero appello alla sua misericordia. Gesù era molto dispiaciuto che il suo popolo — gli Ebrei — fosse così carente di umorismo. Egli disse una volta a Tommaso: “Il mio popolo si prende troppo sul serio; essi non sanno proprio apprezzare l’umorismo. La religione opprimente dei Farisei non avrebbe mai potuto avere origine tra un popolo con il senso dell’umorismo. Essi mancano anche di coerenza; filtrano i moscerini ed ingoiano i cammelli.”   156:2.8 (1736.5) Jesus greatly enjoyed the keen sense of humor which these gentiles exhibited. It was the sense of humor displayed by Norana, the Syrian woman, as well as her great and persistent faith, that so touched the Master’s heart and appealed to his mercy. Jesus greatly regretted that his people—the Jews—were so lacking in humor. He once said to Thomas: “My people take themselves too seriously; they are just about devoid of an appreciation of humor. The burdensome religion of the Pharisees could never have had origin among a people with a sense of humor. They also lack consistency; they strain at gnats and swallow camels.”
3. Il viaggio risalendo la costa ^top   3. The Journey up the Coast ^top
156:3.1 (1736.6) Martedì 28 giugno il Maestro ed i suoi associati lasciarono Sidone e risalirono la costa fino a Porfireon ed Heldua. Essi vi furono bene accolti dai Gentili, e molti di questi furono aggiunti al regno durante questa settimana d’insegnamento e di predicazione. Gli apostoli predicarono a Porfireon e gli evangelisti insegnarono ad Heldua. Mentre i ventiquattro erano impegnati in tal modo nel loro lavoro, Gesù li lasciò per un periodo di tre o quattro giorni per recarsi nella città costiera di Beirut, dove fece visita ad un Siriano di nome Malac, che era un credente e che era stato a Betsaida l’anno prima.   156:3.1 (1736.6) On Tuesday, June 28, the Master and his associates left Sidon, going up the coast to Porphyreon and Heldua. They were well received by the gentiles, and many were added to the kingdom during this week of teaching and preaching. The apostles preached in Porphyreon and the evangelists taught in Heldua. While the twenty-four were thus engaged in their work, Jesus left them for a period of three or four days, paying a visit to the coast city of Beirut, where he visited with a Syrian named Malach, who was a believer, and who had been at Bethsaida the year before.
156:3.2 (1737.1) Mercoledì 6 luglio essi ritornarono tutti a Sidone e si fermarono a casa di Giusta fino alla domenica mattina, quando partirono per Tiro scendendo lungo la costa verso sud per la via di Sarepta, arrivando a Tiro lunedì 11 luglio. In questo periodo gli apostoli e gli evangelisti stavano cominciando ad abituarsi a lavorare tra questi cosiddetti Gentili, che in realtà discendevano principalmente dalle antiche tribù cananee di ancor più lontana origine semitica. Tutte queste popolazioni parlavano la lingua greca. Fu una grande sorpresa per gli apostoli e gli evangelisti osservare l’ardore di questi Gentili di ascoltare il vangelo e notare la prontezza con cui molti di loro credevano.   156:3.2 (1737.1) On Wednesday, July 6, they all returned to Sidon and tarried at the home of Justa until Sunday morning, when they departed for Tyre, going south along the coast by way of Sarepta, arriving at Tyre on Monday, July 11. By this time the apostles and the evangelists were becoming accustomed to working among these so-called gentiles, who were in reality mainly descended from the earlier Canaanite tribes of still earlier Semitic origin. All of these peoples spoke the Greek language. It was a great surprise to the apostles and evangelists to observe the eagerness of these gentiles to hear the gospel and to note the readiness with which many of them believed.
4. A Tiro ^top   4. At Tyre ^top
156:4.1 (1737.2) Dall’11 al 24 luglio essi insegnarono a Tiro. Ciascuno degli apostoli prese con sé uno degli evangelisti, e così, a due a due, essi insegnarono e predicarono in tutti i quartieri di Tiro e nei suoi dintorni. La popolazione poliglotta di questo attivo porto li ascoltava volentieri, e molti furono battezzati, entrando così nella comunità esterna del regno. Gesù mantenne il suo quartier generale nella casa di un Ebreo di nome Giuseppe, un credente, che viveva a cinque o sei chilometri a sud di Tiro, non lontano dalla tomba di Hiram, che era stato re della città-Stato di Tiro all’epoca di Davide e di Salomone.   156:4.1 (1737.2) From July 11 to July 24 they taught in Tyre. Each of the apostles took with him one of the evangelists, and thus two and two they taught and preached in all parts of Tyre and its environs. The polyglot population of this busy seaport heard them gladly, and many were baptized into the outward fellowship of the kingdom. Jesus maintained his headquarters at the home of a Jew named Joseph, a believer, who lived three or four miles south of Tyre, not far from the tomb of Hiram who had been king of the city-state of Tyre during the times of David and Solomon.
156:4.2 (1737.3) Durante queste due settimane, gli apostoli e gli evangelisti entrarono ogni giorno a Tiro passando per il molo di Alessandro per tenervi piccoli incontri, ed ogni sera la maggior parte di loro ritornava all’accampamento presso la casa di Giuseppe a sud della città. Ogni giorno dei credenti venivano dalla città per parlare con Gesù nel suo luogo di riposo. Il Maestro parlò a Tiro soltanto una volta, nel pomeriggio del 20 luglio, quando istruì i credenti sull’amore del Padre verso tutta l’umanità e sulla missione del Figlio per rivelare il Padre a tutte le razze umane. C’era un tale interesse per il vangelo del regno tra questi Gentili che, in questa occasione, furono aperte a Gesù le porte del tempio di Melkarth, ed è interessante notare che negli anni successivi una chiesa cristiana fu costruita sullo stesso posto di questo antico tempio.   156:4.2 (1737.3) Daily, for this period of two weeks, the apostles and evangelists entered Tyre by way of Alexander’s mole to conduct small meetings, and each night most of them would return to the encampment at Joseph’s house south of the city. Every day believers came out from the city to talk with Jesus at his resting place. The Master spoke in Tyre only once, on the afternoon of July 20, when he taught the believers concerning the Father’s love for all mankind and about the mission of the Son to reveal the Father to all races of men. There was such an interest in the gospel of the kingdom among these gentiles that, on this occasion, the doors of the Melkarth temple were opened to him, and it is interesting to record that in subsequent years a Christian church was built on the very site of this ancient temple.
156:4.3 (1737.4) Molti dirigenti della manifattura della porpora di Tiro, la tintura che rese Tiro e Sidone famose nel mondo intero e che contribuì così largamente al loro commercio internazionale ed alla conseguente ricchezza, credettero nel regno. Quando, poco tempo dopo, la riserva di animali di mare da cui si traeva questa tintura cominciò a diminuire, questi fabbricanti di porpora partirono alla ricerca di nuovi banchi di questi molluschi. Ed emigrando così fino in capo al mondo, essi portarono con loro il messaggio della paternità di Dio e della fratellanza degli uomini — il vangelo del regno.   156:4.3 (1737.4) Many of the leaders in the manufacture of Tyrian purple, the dye that made Tyre and Sidon famous the world over, and which contributed so much to their world-wide commerce and consequent enrichment, believed in the kingdom. When, shortly thereafter, the supply of the sea animals which were the source of this dye began to diminish, these dye makers went forth in search of new habitats of these shellfish. And thus migrating to the ends of the earth, they carried with them the message of the fatherhood of God and the brotherhood of man—the gospel of the kingdom.
5. L’insegnamento di Gesù a tiro ^top   5. Jesus’ Teaching at Tyre ^top
156:5.1 (1737.5) Questo mercoledì pomeriggio, nel corso del suo sermone, Gesù raccontò per la prima volta ai suoi discepoli la storia del giglio bianco che innalza la sua testa pura e nivea nella luce del sole mentre le sue radici sono immerse nel limo e nel fango del sottostante suolo buio. “Allo stesso modo”, egli disse, “l’uomo mortale, sebbene abbia le radici della sua origine e del suo essere nel suolo animale della natura umana, può elevare per mezzo della fede la sua natura spirituale nella luce solare della verità celeste e produrre realmente i nobili frutti dello spirito.”   156:5.1 (1737.5) On this Wednesday afternoon, in the course of his address, Jesus first told his followers the story of the white lily which rears its pure and snowy head high into the sunshine while its roots are grounded in the slime and muck of the darkened soil beneath. “Likewise,” said he, “mortal man, while he has his roots of origin and being in the animal soil of human nature, can by faith raise his spiritual nature up into the sunlight of heavenly truth and actually bear the noble fruits of the spirit.”
156:5.2 (1738.1) Fu durante questo stesso sermone che Gesù fece uso della sua prima ed unica parabola riferentesi al suo mestiere — il carpentiere. Nel corso della sua raccomandazione a “costruire bene le fondamenta per la crescita di un nobile carattere con doti spirituali”, egli disse: “Per produrre i frutti dello spirito dovete essere nati dallo spirito. Dovete essere istruiti dallo spirito ed essere guidati dallo spirito se volete vivere una vita di pienezza spirituale tra i vostri simili. Ma non commettete l’errore dello stolto carpentiere che spreca tempo prezioso a squadrare, misurare e piallare la sua grossa trave tarlata ed interamente marcia e poi, quando ha speso in tal modo tutto il suo lavoro sulla trave malsana, deve scartarla perché inadatta alle fondamenta della costruzione che voleva edificare per resistere agli assalti del tempo e delle tempeste. Che ogni uomo si assicuri che le fondamenta intellettuali e morali del suo carattere siano tali da sostenere adeguatamente la sovrastruttura della sua natura spirituale che cresce e si nobilita, che trasformerà così la mente umana e poi, in associazione con questa mente ricreata, farà evolvere l’anima di destino immortale. La vostra natura spirituale — la vostra anima creata congiuntamente — è un germe vivente, ma la mente e la morale dell’individuo sono il suolo dal quale devono scaturire queste manifestazioni superiori dello sviluppo umano e del destino divino. Il suolo dell’anima in evoluzione è umano e materiale, ma il destino di questa creatura combinata di mente e di spirito è spirituale e divino.”   156:5.2 (1738.1) It was during this same sermon that Jesus made use of his first and only parable having to do with his own trade—carpentry. In the course of his admonition to “Build well the foundations for the growth of a noble character of spiritual endowments,” he said: “In order to yield the fruits of the spirit, you must be born of the spirit. You must be taught by the spirit and be led by the spirit if you would live the spirit-filled life among your fellows. But do not make the mistake of the foolish carpenter who wastes valuable time squaring, measuring, and smoothing his worm-eaten and inwardly rotting timber and then, when he has thus bestowed all of his labor upon the unsound beam, must reject it as unfit to enter into the foundations of the building which he would construct to withstand the assaults of time and storm. Let every man make sure that the intellectual and moral foundations of character are such as will adequately support the superstructure of the enlarging and ennobling spiritual nature, which is thus to transform the mortal mind and then, in association with that re-created mind, is to achieve the evolvement of the soul of immortal destiny. Your spirit nature—the jointly created soul—is a living growth, but the mind and morals of the individual are the soil from which these higher manifestations of human development and divine destiny must spring. The soil of the evolving soul is human and material, but the destiny of this combined creature of mind and spirit is spiritual and divine.”
156:5.3 (1738.2) La sera di questo stesso giorno Natanaele chiese a Gesù: “Maestro, perché preghiamo Dio di non indurci in tentazione quando sappiamo bene dalla tua rivelazione del Padre che egli non fa mai tali cose?” Gesù rispose a Natanaele:   156:5.3 (1738.2) On the evening of this same day Nathaniel asked Jesus: “Master, why do we pray that God will lead us not into temptation when we well know from your revelation of the Father that he never does such things?” Jesus answered Nathaniel:
156:5.4 (1738.3) “Non è strano che tu ponga tali domande, poiché cominci a conoscere il Padre come lo conosco io e non come i primi profeti ebrei che lo conoscevano così vagamente. Tu sai bene che i nostri antenati avevano tendenza a vedere Dio in quasi tutto ciò che accadeva. Essi cercavano la mano di Dio in tutti i fenomeni naturali ed in ogni episodio insolito dell’esperienza umana. Collegavano Dio sia al bene che al male. Essi pensavano che egli avesse addolcito il cuore di Mosè e indurito il cuore del Faraone. Quando un uomo aveva un forte bisogno di fare qualcosa, di buono o di cattivo, aveva l’abitudine di giustificare queste sensazioni insolite dichiarando: ‘Il Signore mi ha parlato dicendo: fa così e così, o va qua e là’. Di conseguenza, poiché gli uomini incorrono così spesso e così violentemente in tentazione, divenne abitudine dei nostri antenati credere che Dio ve li inducesse per metterli alla prova, per punirli o per fortificarli. Ma tu, in verità, ora sai di più. Tu sai che gli uomini sono tutti troppo spesso indotti in tentazione dalla spinta del loro stesso egoismo e dagli impulsi della loro natura animale. Quando sarai tentato in questo modo, ti raccomando, riconoscendo onestamente e sinceramente la tentazione per quella che è, di riorientare intelligentemente le energie dello spirito, della mente e del corpo che cercano di esprimersi, in canali superiori e verso scopi più idealistici. In questo modo potrai trasformare le tue tentazioni nei tipi più elevati di ministero mortale edificante, evitando quasi completamente questi conflitti inutili e deprimenti tra la natura animale e quella spirituale.   156:5.4 (1738.3) “It is not strange that you ask such questions seeing that you are beginning to know the Father as I know him, and not as the early Hebrew prophets so dimly saw him. You well know how our forefathers were disposed to see God in almost everything that happened. They looked for the hand of God in all natural occurrences and in every unusual episode of human experience. They connected God with both good and evil. They thought he softened the heart of Moses and hardened the heart of Pharaoh. When man had a strong urge to do something, good or evil, he was in the habit of accounting for these unusual emotions by remarking: ‘The Lord spoke to me saying, do thus and so, or go here and there.’ Accordingly, since men so often and so violently ran into temptation, it became the habit of our forefathers to believe that God led them thither for testing, punishing, or strengthening. But you, indeed, now know better. You know that men are all too often led into temptation by the urge of their own selfishness and by the impulses of their animal natures. When you are in this way tempted, I admonish you that, while you recognize temptation honestly and sincerely for just what it is, you intelligently redirect the energies of spirit, mind, and body, which are seeking expression, into higher channels and toward more idealistic goals. In this way may you transform your temptations into the highest types of uplifting mortal ministry while you almost wholly avoid these wasteful and weakening conflicts between the animal and spiritual natures.
156:5.5 (1738.4) “Ma permetti che ti metta in guardia contro la follia di voler superare la tentazione sforzandoti di sostituire un desiderio con un altro desiderio ritenuto superiore con la semplice forza di volontà umana. Se vorrai veramente trionfare sulle tentazioni della natura inferiore, devi pervenire ad una posizione di superiorità spirituale nella quale hai realmente e sinceramente sviluppato un interesse ed un amore effettivi per quelle forme di condotta superiori e più idealistiche che la tua mente desidera sostituire a queste abitudini inferiori e meno idealistiche di comportamento, che tu riconosci come tentazioni. In questo modo tu sarai liberato mediante una trasformazione spirituale piuttosto che essere sempre più sovraccaricato dalla soppressione illusoria dei desideri umani. Ciò che è vecchio ed inferiore sarà dimenticato nell’amore per ciò che è nuovo e superiore. La bellezza trionfa sempre sulla bruttezza nel cuore di tutti coloro che sono illuminati dall’amore della verità. C’è un grande potere nell’energia espulsiva di un affetto spirituale nuovo e sincero. E ti dico nuovamente, non lasciarti vincere dal male ma trionfa piuttosto sul male con il bene.”   156:5.5 (1738.4) “But let me warn you against the folly of undertaking to surmount temptation by the effort of supplanting one desire by another and supposedly superior desire through the mere force of the human will. If you would be truly triumphant over the temptations of the lesser and lower nature, you must come to that place of spiritual advantage where you have really and truly developed an actual interest in, and love for, those higher and more idealistic forms of conduct which your mind is desirous of substituting for these lower and less idealistic habits of behavior that you recognize as temptation. You will in this way be delivered through spiritual transformation rather than be increasingly overburdened with the deceptive suppression of mortal desires. The old and the inferior will be forgotten in the love for the new and the superior. Beauty is always triumphant over ugliness in the hearts of all who are illuminated by the love of truth. There is mighty power in the expulsive energy of a new and sincere spiritual affection. And again I say to you, be not overcome by evil but rather overcome evil with good.”
156:5.6 (1739.1) Gli apostoli e gli evangelisti continuarono a porre delle domande fino a tarda notte, e dalle numerose risposte vorremmo presentare i seguenti pensieri, riesposti in linguaggio moderno:   156:5.6 (1739.1) Long into the night the apostles and evangelists continued to ask questions, and from the many answers we would present the following thoughts, restated in modern phraseology:
156:5.7 (1739.2) Una forte ambizione, un giudizio intelligente ed una saggezza matura sono i fattori essenziali del successo materiale. La capacità di comando dipende dall’attitudine naturale, dalla discrezione, dalla forza di volontà e dalla determinazione. Il destino spirituale dipende dalla fede, dall’amore e dalla devozione alla verità — dalla fame e dalla sete di rettitudine — dal desiderio profondo di trovare Dio e di essere simile a lui.   156:5.7 (1739.2) Forceful ambition, intelligent judgment, and seasoned wisdom are the essentials of material success. Leadership is dependent on natural ability, discretion, will power, and determination. Spiritual destiny is dependent on faith, love, and devotion to truth—hunger and thirst for righteousness—the wholehearted desire to find God and to be like him.
156:5.8 (1739.3) Non scoraggiatevi per la scoperta che siete umani. La natura umana può tendere verso il male, ma non è per natura empia. Non abbattetevi se non riuscite a dimenticare totalmente qualcuna delle vostre esperienze spiacevoli. Gli errori che non riuscite a dimenticare nel tempo saranno dimenticati nell’eternità. Alleggerite i fardelli della vostra anima acquisendo rapidamente una visione lungimirante del vostro destino, un’espansione universale della vostra carriera.   156:5.8 (1739.3) Do not become discouraged by the discovery that you are human. Human nature may tend toward evil, but it is not inherently sinful. Be not downcast by your failure wholly to forget some of your regrettable experiences. The mistakes which you fail to forget in time will be forgotten in eternity. Lighten your burdens of soul by speedily acquiring a long-distance view of your destiny, a universe expansion of your career.
156:5.9 (1739.4) Non commettete l’errore di stimare il valore di un’anima dalle imperfezioni della mente o dagli appetiti del corpo. Non giudicate l’anima né valutate il suo destino sulla base di un solo episodio umano sfortunato. Il vostro destino spirituale è condizionato soltanto dalle vostre aspirazioni e dai vostri propositi spirituali.   156:5.9 (1739.4) Make not the mistake of estimating the soul’s worth by the imperfections of the mind or by the appetites of the body. Judge not the soul nor evaluate its destiny by the standard of a single unfortunate human episode. Your spiritual destiny is conditioned only by your spiritual longings and purposes.
156:5.10 (1739.5) La religione è l’esperienza esclusivamente spirituale dell’anima immortale in evoluzione dell’uomo che conosce Dio, ma il potere morale e l’energia spirituale sono delle forze potenti che possono essere utilizzate per trattare situazioni sociali difficili e per risolvere problemi economici complessi. Queste doti morali e spirituali rendono tutti i livelli della vita umana più ricchi e più pieni di significato.   156:5.10 (1739.5) Religion is the exclusively spiritual experience of the evolving immortal soul of the God-knowing man, but moral power and spiritual energy are mighty forces which may be utilized in dealing with difficult social situations and in solving intricate economic problems. These moral and spiritual endowments make all levels of human living richer and more meaningful.
156:5.11 (1739.6) Voi siete destinati a vivere una vita meschina e mediocre se imparate ad amare soltanto coloro che amano voi. L’amore umano può essere in verità reciproco, ma l’amore divino è espansivo in tutte le sue ricerche di appagamento. Meno amore c’è nella natura di una creatura, più grande è il bisogno d’amore, e più l’amore divino cerca di soddisfare questo bisogno. L’amore non è mai egoista, non può essere donato a se stessi. L’amore divino non può rimanere contenuto in se stesso; deve essere generosamente donato.   156:5.11 (1739.6) You are destined to live a narrow and mean life if you learn to love only those who love you. Human love may indeed be reciprocal, but divine love is outgoing in all its satisfaction-seeking. The less of love in any creature’s nature, the greater the love need, and the more does divine love seek to satisfy such need. Love is never self-seeking, and it cannot be self-bestowed. Divine love cannot be self-contained; it must be unselfishly bestowed.
156:5.12 (1739.7) I credenti nel regno dovrebbero possedere una fede implicita, una credenza assoluta, nel trionfo certo della rettitudine. I costruttori del regno devono essere convinti della verità del vangelo della salvezza eterna. I credenti devono imparare sempre più come tenersi lontani dal ritmo frenetico della vita — a fuggire i tormenti dell’esistenza materiale — ristorando l’anima, ispirando la mente e rinnovando lo spirito mediante la comunione nell’adorazione.   156:5.12 (1739.7) Kingdom believers should possess an implicit faith, a whole-souled belief, in the certain triumph of righteousness. Kingdom builders must be undoubting of the truth of the gospel of eternal salvation. Believers must increasingly learn how to step aside from the rush of life—escape the harassments of material existence—while they refresh the soul, inspire the mind, and renew the spirit by worshipful communion.
156:5.13 (1739.8) Gli individui che conoscono Dio non sono scoraggiati dalle disgrazie né abbattuti dalle delusioni. I credenti sono immuni dallo scoraggiamento conseguente agli sconvolgimenti puramente materiali; coloro che vivono una vita spirituale non sono turbati dagli episodi del mondo materiale. I candidati alla vita eterna praticano una tecnica vivificante e costruttiva per far fronte a tutte le vicissitudini ed i fastidi della vita mortale. Ogni giorno che un vero credente vive, trova più facile fare la cosa giusta.   156:5.13 (1739.8) God-knowing individuals are not discouraged by misfortune or downcast by disappointment. Believers are immune to the depression consequent upon purely material upheavals; spirit livers are not perturbed by the episodes of the material world. Candidates for eternal life are practitioners of an invigorating and constructive technique for meeting all of the vicissitudes and harassments of mortal living. Every day a true believer lives, he finds it easier to do the right thing.
156:5.14 (1740.1) La vita spirituale accresce notevolmente il vero rispetto di sé. Ma il rispetto di sé non è ammirazione di sé. Il rispetto di sé è sempre coordinato con l’amore ed il servizio dei propri simili. Non è possibile rispettare se stessi di più che amare il proprio prossimo; l’uno è la misura della capacità dell’altro.   156:5.14 (1740.1) Spiritual living mightily increases true self-respect. But self-respect is not self-admiration. Self-respect is always co-ordinate with the love and service of one’s fellows. It is not possible to respect yourself more than you love your neighbor; the one is the measure of the capacity for the other.
156:5.15 (1740.2) Con il passare del tempo ogni vero credente diviene più abile nell’attrarre i suoi simili nell’amore della verità eterna. Siete più intraprendenti nel rivelare la bontà all’umanità oggi di quanto lo eravate ieri? Raccomandate meglio la rettitudine quest’anno rispetto all’anno scorso? State divenendo sempre più esperti nella vostra tecnica per condurre le anime affamate nel regno spirituale?   156:5.15 (1740.2) As the days pass, every true believer becomes more skillful in alluring his fellows into the love of eternal truth. Are you more resourceful in revealing goodness to humanity today than you were yesterday? Are you a better righteousness recommender this year than you were last year? Are you becoming increasingly artistic in your technique of leading hungry souls into the spiritual kingdom?
156:5.16 (1740.3) I vostri ideali sono sufficientemente elevati da assicurare la vostra salvezza eterna e le vostre idee sono così pratiche da fare di voi un cittadino capace di funzionare sulla terra in associazione con i suoi simili mortali? In spirito la vostra cittadinanza è nei cieli; nella carne voi siete ancora cittadini dei regni terreni. Rendete ai Cesari le cose che sono materiali e a Dio quelle che sono spirituali.   156:5.16 (1740.3) Are your ideals sufficiently high to insure your eternal salvation while your ideas are so practical as to render you a useful citizen to function on earth in association with your mortal fellows? In the spirit, your citizenship is in heaven; in the flesh, you are still citizens of the earth kingdoms. Render to the Caesars the things which are material and to God those which are spiritual.
156:5.17 (1740.4) La misura della capacità spirituale dell’anima in evoluzione è la vostra fede nella verità e il vostro amore per gli uomini, ma la misura della vostra forza di carattere umana è la vostra abilità a resistere al mantenimento di rancori e la vostra capacità di opporvi allo scoraggiamento di fronte ad un profondo dispiacere. La sconfitta è il vero specchio nel quale potete esaminare sinceramente il vostro essere reale.   156:5.17 (1740.4) The measure of the spiritual capacity of the evolving soul is your faith in truth and your love for man, but the measure of your human strength of character is your ability to resist the holding of grudges and your capacity to withstand brooding in the face of deep sorrow. Defeat is the true mirror in which you may honestly view your real self.
156:5.18 (1740.5) Via via che divenite più vecchi e più esperti negli affari del regno, voi acquisirete più tatto nei rapporti con importuni mortali e più tolleranza nel vivere con testardi associati? Il tatto è il fulcro della leva sociale e la tolleranza è il marchio di un’anima grande. Se possedete questi doni rari ed affascinanti, con il passare dei giorni voi diverrete più accorti ed abili nei vostri sforzi meritevoli per evitare ogni malinteso sociale inutile. Tali anime sagge sono capaci di evitare molte delle difficoltà che sono certamente proprie di tutti coloro che soffrono della mancanza di adattamento emozionale, di coloro che rifiutano di crescere e di coloro che non accettano d’invecchiare con garbo.   156:5.18 (1740.5) As you grow older in years and more experienced in the affairs of the kingdom, are you becoming more tactful in dealing with troublesome mortals and more tolerant in living with stubborn associates? Tact is the fulcrum of social leverage, and tolerance is the earmark of a great soul. If you possess these rare and charming gifts, as the days pass you will become more alert and expert in your worthy efforts to avoid all unnecessary social misunderstandings. Such wise souls are able to avoid much of the trouble which is certain to be the portion of all who suffer from lack of emotional adjustment, those who refuse to grow up, and those who refuse to grow old gracefully.
156:5.19 (1740.6) Evitate la disonestà e l’ingiustizia in tutti i vostri sforzi per predicare la verità e per proclamare il vangelo. Non cercate una riconoscenza ingiustificata e non sollecitate una simpatia immeritata. Amate, ricevete generosamente da fonti sia divine che umane indipendentemente dai vostri meriti, ed amate generosamente in contraccambio. Ma in tutte le altre cose concernenti l’onore e l’adulazione, cercate soltanto ciò che onestamente vi è dovuto.   156:5.19 (1740.6) Avoid dishonesty and unfairness in all your efforts to preach truth and proclaim the gospel. Seek no unearned recognition and crave no undeserved sympathy. Love, freely receive from both divine and human sources regardless of your deserts, and love freely in return. But in all other things related to honor and adulation seek only that which honestly belongs to you.
156:5.20 (1740.7) Il mortale che ha coscienza di Dio è certo della salvezza; egli non teme la vita; è onesto e coerente. Egli sa come sopportare coraggiosamente le inevitabili sofferenze; non si lamenta quando deve affrontare avversità ineluttabili.   156:5.20 (1740.7) The God-conscious mortal is certain of salvation; he is unafraid of life; he is honest and consistent. He knows how bravely to endure unavoidable suffering; he is uncomplaining when faced by inescapable hardship.
156:5.21 (1740.8) Il vero credente non si stanca di fare del bene solo perché è contrastato. La difficoltà stimola l’ardore di colui che ama la verità, e gli ostacoli non fanno che sfidare l’impegno dell’intrepido costruttore del regno.   156:5.21 (1740.8) The true believer does not grow weary in well-doing just because he is thwarted. Difficulty whets the ardor of the truth lover, while obstacles only challenge the exertions of the undaunted kingdom builder.
156:5.22 (1740.9) E Gesù insegnò loro molte altre cose prima che si preparassero a partire da Tiro.   156:5.22 (1740.9) And many other things Jesus taught them before they made ready to depart from Tyre.
156:5.23 (1740.10) Il giorno prima di lasciare Tiro per ritornare nella regione del Mare di Galilea, Gesù riunì i suoi associati e ordinò ai dodici evangelisti di ritornare per una strada diversa da quella che avrebbero preso lui e i dodici apostoli. E dopo che gli evangelisti ebbero lasciato Gesù, non furono mai più così intimamente associati a lui.   156:5.23 (1740.10) The day before Jesus left Tyre for the return to the region of the Sea of Galilee, he called his associates together and directed the twelve evangelists to go back by a route different from that which he and the twelve apostles were to take. And after the evangelists here left Jesus, they were never again so intimately associated with him.
6. Il ritorno dalla Fenicia ^top   6. The Return from Phoenicia ^top
156:6.1 (1741.1) Verso mezzogiorno di domenica 24 luglio, Gesù e i dodici lasciarono la casa di Giuseppe a sud di Tiro, scendendo lungo la costa fino a Tolemaide. Qui si fermarono per un giorno, rivolgendo parole di conforto al gruppo di credenti che vi risiedeva. Pietro predicò loro la sera del 25 luglio.   156:6.1 (1741.1) About noon on Sunday, July 24, Jesus and the twelve left the home of Joseph, south of Tyre, going down the coast to Ptolemais. Here they tarried for a day, speaking words of comfort to the company of believers resident there. Peter preached to them on the evening of July 25.
156:6.2 (1741.2) Martedì essi lasciarono Tolemaide, andando ad est verso l’interno vicino a Jotapata per la strada di Tiberiade. Mercoledì si fermarono a Jotapata ed istruirono ancora i credenti sulle cose del regno. Giovedì essi lasciarono Jotapata, andando a nord seguendo la pista Nazaret-Monte Libano, fino al villaggio di Zabulon, passando per Rama. Ebbero degli incontri a Rama il venerdì e vi rimasero fino a dopo il sabato. Raggiunsero Zabulon domenica 31, tenendo un incontro quella sera e ripartendo l’indomani mattina.   156:6.2 (1741.2) On Tuesday they left Ptolemais, going east inland to near Jotapata by way of the Tiberias road. Wednesday they stopped at Jotapata and instructed the believers further in the things of the kingdom. Thursday they left Jotapata, going north on the Nazareth-Mount Lebanon trail to the village of Zebulun, by way of Ramah. They held meetings at Ramah on Friday and remained over the Sabbath. They reached Zebulun on Sunday, the 31st, holding a meeting that evening and departing the next morning.
156:6.3 (1741.3) Lasciato Zabulon, essi proseguirono fino alla congiunzione con la strada Magdala-Sidone, vicino a Giscala, e da là si recarono a Gennezaret sulla riva occidentale del lago di Galilea, a sud di Cafarnao, dove erano d’accordo d’incontrarsi con Davide Zebedeo e dove intendevano tenere consiglio sul come muoversi in futuro nel lavoro di predicazione del vangelo del regno.   156:6.3 (1741.3) Leaving Zebulun, they journeyed over to the junction with the Magdala-Sidon road near Gischala, and thence they made their way to Gennesaret on the western shores of the lake of Galilee, south of Capernaum, where they had appointed to meet with David Zebedee, and where they intended to take counsel as to the next move to be made in the work of preaching the gospel of the kingdom.
156:6.4 (1741.4) Durante un breve incontro con Davide essi seppero che molti dirigenti si trovavano allora riuniti sulla riva opposta del lago vicino a Keresa, e di conseguenza quella sera stessa presero un battello per la traversata. Per un giorno essi si riposarono tranquillamente sulle colline, e il giorno successivo si recarono nel parco vicino, dove il Maestro aveva in precedenza nutrito i cinquemila. Qui si riposarono per tre giorni tenendo delle riunioni quotidiane, che erano seguite da una cinquantina di uomini e di donne, i resti del numeroso gruppo di credenti di un tempo residenti a Cafarnao e nei dintorni.   156:6.4 (1741.4) During a brief conference with David they learned that many leaders were then gathered together on the opposite side of the lake near Kheresa, and accordingly, that very evening a boat took them across. For one day they rested quietly in the hills, going on the next day to the park, near by, where the Master once fed the five thousand. Here they rested for three days and held daily conferences, which were attended by about fifty men and women, the remnants of the once numerous company of believers resident in Capernaum and its environs.
156:6.5 (1741.5) Mentre Gesù era assente da Cafarnao e dalla Galilea, nel periodo del suo soggiorno in Fenicia, i suoi nemici pensarono che l’intero movimento fosse stato sciolto, e conclusero che la fretta di Gesù nell’allontanarsi indicasse che era talmente impaurito che non sarebbe probabilmente mai più tornato ad infastidirli. Ogni opposizione attiva ai suoi insegnamenti si era quasi placata. I credenti ricominciavano a tenere incontri pubblici, e si stava verificando un graduale ma efficace consolidamento dei superstiti fidati e sinceri del grande vaglio attraverso il quale i credenti nel vangelo erano appena passati.   156:6.5 (1741.5) While Jesus was absent from Capernaum and Galilee, the period of the Phoenician sojourn, his enemies reckoned that the whole movement had been broken up and concluded that Jesus’ haste in withdrawing indicated he was so thoroughly frightened that he would not likely ever return to bother them. All active opposition to his teachings had about subsided. The believers were beginning to hold public meetings once more, and there was occurring a gradual but effective consolidation of the tried and true survivors of the great sifting through which the gospel believers had just passed.
156:6.6 (1741.6) Filippo, il fratello di Erode, era divenuto un tiepido credente in Gesù e fece sapere che il Maestro era libero di vivere e di lavorare nei suoi domini.   156:6.6 (1741.6) Philip, the brother of Herod, had become a halfhearted believer in Jesus and sent word that the Master was free to live and work in his domains.
156:6.7 (1741.7) L’ordine di chiudere le sinagoghe di tutto il mondo ebraico agli insegnamenti di Gesù e dei suoi discepoli aveva operato sfavorevolmente nei confronti degli Scribi e dei Farisei. Immediatamente dopo che Gesù si fu ritirato come oggetto di controversia, si produsse una reazione in tutto il popolo ebraico; vi fu un risentimento generale contro i Farisei e i dirigenti del Sinedrio di Gerusalemme. Molti capi delle sinagoghe cominciarono ad aprire clandestinamente le loro sinagoghe ad Abner e ai suoi associati, affermando che questi insegnanti erano seguaci di Giovanni e non discepoli di Gesù.   156:6.7 (1741.7) The mandate to close the synagogues of all Jewry to the teachings of Jesus and all his followers had worked adversely upon the scribes and Pharisees. Immediately upon Jesus’ removing himself as an object of controversy, there occurred a reaction among the entire Jewish people; there was general resentment against the Pharisees and the Sanhedrin leaders at Jerusalem. Many of the rulers of the synagogues began surreptitiously to open their synagogues to Abner and his associates, claiming that these teachers were followers of John and not disciples of Jesus.
156:6.8 (1741.8) Anche Erode Antipa subì un cambiamento nel suo cuore, e quando seppe che Gesù soggiornava dall’altra parte del lago nel territorio di suo fratello Filippo, gli fece sapere che, sebbene egli avesse firmato i mandati per il suo arresto in Galilea, non aveva autorizzato la sua cattura in Perea, indicando così che Gesù non sarebbe stato molestato se fosse rimasto fuori della Galilea; e comunicò questo stesso ordine agli Ebrei di Gerusalemme.   156:6.8 (1741.8) Even Herod Antipas experienced a change of heart and, on learning that Jesus was sojourning across the lake in the territory of his brother Philip, sent word to him that, while he had signed warrants for his arrest in Galilee, he had not so authorized his apprehension in Perea, thus indicating that Jesus would not be molested if he remained outside of Galilee; and he communicated this same ruling to the Jews at Jerusalem.
156:6.9 (1742.1) Questa era la situazione il primo di agosto dell’anno 29 d.C., quando il Maestro ritornò dalla missione in Fenicia ed iniziò la riorganizzazione delle sue forze disperse, provate e ridotte per questo ultimo e memorabile anno della sua missione sulla terra.   156:6.9 (1742.1) And that was the situation about the first of August, a.d. 29, when the Master returned from the Phoenician mission and began the reorganization of his scattered, tested, and depleted forces for this last and eventful year of his mission on earth.
156:6.10 (1742.2) I termini della battaglia sono chiaramente delineati quando il Maestro e i suoi associati si preparano ad iniziare la proclamazione di una nuova religione, la religione dello spirito del Dio vivente che risiede nella mente degli uomini.   156:6.10 (1742.2) The issues of battle are clearly drawn as the Master and his associates prepare to begin the proclamation of a new religion, the religion of the spirit of the living God who dwells in the minds of men.