Fascicolo 159   Paper 159
Il giro della Decapoli   The Decapolis Tour
159:0.1 (1762.1) QUANDO Gesù e i dodici arrivarono al Parco di Magadan, trovarono ad attenderli un gruppo di circa cento evangelisti e discepoli, compreso il corpo delle donne, i quali si prepararono subito ad iniziare il giro d’insegnamento e di predicazione nelle città della Decapoli.   159:0.1 (1762.1) WHEN Jesus and the twelve arrived at Magadan Park, they found awaiting them a group of almost one hundred evangelists and disciples, including the women’s corps, and they were ready immediately to begin the teaching and preaching tour of the cities of the Decapolis.
159:0.2 (1762.2) Questo giovedì mattina 18 agosto il Maestro riunì i suoi discepoli e ordinò che ciascuno degli apostoli si associasse con uno dei dodici evangelisti, e che con altri evangelisti andassero in dodici gruppi a lavorare nelle città e nei villaggi della Decapoli. Al corpo delle donne e ad altri discepoli egli ordinò di rimanere con lui. Gesù concesse quattro settimane per questo giro, dando istruzioni ai suoi discepoli di ritornare a Magadan non più tardi di venerdì 16 settembre. Egli promise di far loro visita spesso durante questo periodo. Nel corso di questo mese i dodici gruppi lavorarono a Gerasa, Gamala, Hippos, Zafon, Gadara, Abila, Edrei, Filadelfia, Chesbon, Dion, Scitopoli e in molte altre città. Durante questo giro non avvenne alcun miracolo di guarigione o altro avvenimento straordinario.   159:0.2 (1762.2) On this Thursday morning, August 18, the Master called his followers together and directed that each of the apostles should associate himself with one of the twelve evangelists, and that with others of the evangelists they should go out in twelve groups to labor in the cities and villages of the Decapolis. The women’s corps and others of the disciples he directed to remain with him. Jesus allotted four weeks to this tour, instructing his followers to return to Magadan not later than Friday, September 16. He promised to visit them often during this time. In the course of this month these twelve groups labored in Gerasa, Gamala, Hippos, Zaphon, Gadara, Abila, Edrei, Philadelphia, Heshbon, Dium, Scythopolis, and many other cities. Throughout this tour no miracles of healing or other extraordinary events occurred.
1. Il sermone sul perdono ^top   1. The Sermon on Forgiveness ^top
159:1.1 (1762.3) Una sera ad Hippos, in risposta alla domanda di un discepolo, Gesù insegnò la lezione sul perdono. Il Maestro disse:   159:1.1 (1762.3) One evening at Hippos, in answer to a disciple’s question, Jesus taught the lesson on forgiveness. Said the Master:
159:1.2 (1762.4) “Se un uomo di buon cuore ha cento pecore ed una di loro si perde, non abbandona subito le novantanove per andare in cerca di quella che si è perduta? E se è un buon pastore, non proseguirà la sua ricerca della pecora smarrita fino a che non l’avrà trovata? E poi, quando il pastore ha trovato la sua pecora perduta, la carica sulle sue spalle e, andando a casa contento, grida ai suoi amici e vicini: ‘Gioite con me, perché ho trovato la mia pecora che si era perduta.’ Io dichiaro che c’è più gioia in cielo per un peccatore che si pente che per novantanove giusti che non hanno bisogno di pentirsi. Ciononostante, è volontà di mio Padre che è nei cieli che nessuno di questi piccoli si perda, e ancor meno che essi periscano. Nella vostra religione Dio può ricevere dei peccatori che si pentono; nel vangelo del regno il Padre va alla loro ricerca prima ancora che essi abbiano seriamente pensato di pentirsi.   159:1.2 (1762.4) “If a kindhearted man has a hundred sheep and one of them goes astray, does he not immediately leave the ninety and nine and go out in search of the one that has gone astray? And if he is a good shepherd, will he not keep up his quest for the lost sheep until he finds it? And then, when the shepherd has found his lost sheep, he lays it over his shoulder and, going home rejoicing, calls to his friends and neighbors, ‘Rejoice with me, for I have found my sheep that was lost.’ I declare that there is more joy in heaven over one sinner who repents than over ninety and nine righteous persons who need no repentance. Even so, it is not the will of my Father in heaven that one of these little ones should go astray, much less that they should perish. In your religion God may receive repentant sinners; in the gospel of the kingdom the Father goes forth to find them even before they have seriously thought of repentance.
159:1.3 (1762.5) “Il Padre che è nei cieli ama i suoi figli, e perciò voi dovreste imparare ad amarvi gli uni con gli altri. Il Padre che è nei cieli perdona i vostri peccati; perciò voi dovreste imparare a perdonarvi gli uni con gli altri. Se tuo fratello pecca contro di te, va da lui e con tatto e pazienza mostragli il suo errore. E fa tutto ciò tra te e lui soltanto. Se egli ti ascolterà, allora avrai conquistato tuo fratello. Ma se tuo fratello non vuole ascoltarti, se persiste nell’errore, torna da lui portando con te uno o due amici comuni, affinché tu possa così avere due o tre testimoni che confermino la tua testimonianza e provino il fatto che tu hai agito con giustizia e misericordia con tuo fratello che ti ha offeso. Ora, se egli rifiuta di ascoltare i tuoi fratelli, tu puoi raccontare tutta la storia alla congregazione, e poi, se rifiuta di ascoltare la fraternità, che essa prenda le misure che giudicherà sagge; che un tale membro indisciplinato divenga un proscritto del regno. Anche se voi non potete pretendere di giudicare l’anima dei vostri simili, ed anche se non potete perdonare i peccati o presumere di usurpare altrimenti le prerogative dei supervisori delle schiere celesti, allo stesso tempo vi è stato affidato il mantenimento dell’ordine temporale del regno sulla terra. Anche se non potete immischiarvi nei decreti divini concernenti la vita eterna, voi determinerete le linee di condotta che concernono il benessere temporale della fraternità sulla terra. E così, in tutte queste materie connesse con la disciplina della fraternità, tutto ciò che decreterete sulla terra sarà riconosciuto in cielo. Sebbene non possiate determinare il destino eterno dell’individuo, voi potete legiferare riguardo alla condotta del gruppo, perché, dove due o tre di voi sono d’accordo su qualunque di queste cose e si rivolgono a me, ciò vi sarà concesso se la vostra supplica non è incompatibile con la volontà di mio Padre che è nei cieli. E tutto ciò è sempre vero, perché, dove due o tre credenti sono riuniti, là sono io in mezzo a loro.”   159:1.3 (1762.5) “The Father in heaven loves his children, and therefore should you learn to love one another; the Father in heaven forgives you your sins; therefore should you learn to forgive one another. If your brother sins against you, go to him and with tact and patience show him his fault. And do all this between you and him alone. If he will listen to you, then have you won your brother. But if your brother will not hear you, if he persists in the error of his way, go again to him, taking with you one or two mutual friends that you may thus have two or even three witnesses to confirm your testimony and establish the fact that you have dealt justly and mercifully with your offending brother. Now if he refuses to hear your brethren, you may tell the whole story to the congregation, and then, if he refuses to hear the brotherhood, let them take such action as they deem wise; let such an unruly member become an outcast from the kingdom. While you cannot pretend to sit in judgment on the souls of your fellows, and while you may not forgive sins or otherwise presume to usurp the prerogatives of the supervisors of the heavenly hosts, at the same time, it has been committed to your hands that you should maintain temporal order in the kingdom on earth. While you may not meddle with the divine decrees concerning eternal life, you shall determine the issues of conduct as they concern the temporal welfare of the brotherhood on earth. And so, in all these matters connected with the discipline of the brotherhood, whatsoever you shall decree on earth, shall be recognized in heaven. Although you cannot determine the eternal fate of the individual, you may legislate regarding the conduct of the group, for, where two or three of you agree concerning any of these things and ask of me, it shall be done for you if your petition is not inconsistent with the will of my Father in heaven. And all this is ever true, for, where two or three believers are gathered together, there am I in the midst of them.”
159:1.4 (1763.1) Simon Pietro era l’apostolo responsabile di quelli che operavano ad Hippos, e quando sentì Gesù parlare così, chiese: “Signore, quante volte mio fratello peccherà contro di me ed io lo perdonerò? Fino a sette volte?” E Gesù rispose a Pietro: “Non solo sette volte ma anche settantasette volte. Perciò il regno dei cieli può essere paragonato ad un re che ordinò la verifica contabile dei suoi intendenti. E quando s’iniziò questo esame dei conti, fu condotto davanti a lui uno dei suoi principali dipendenti che confessò di dovere al suo re diecimila talenti. Ora questo funzionario della corte reale addusse a giustificazione che aveva avuto dei guai e che non aveva di che pagare quanto doveva. Così il re ordinò di confiscare le sue proprietà e che i suoi figli fossero venduti per pagare il suo debito. Quando questo capo intendente udì questo duro decreto, cadde faccia a terra davanti al re e lo implorò di avere misericordia e di concedergli una dilazione, dicendo: ‘Signore, abbi un po’ più di pazienza con me e ti pagherò tutto.’ E quando il re guardò questo servitore negligente e la sua famiglia, fu mosso a compassione. Ordinò che fosse rilasciato e che il suo debito fosse interamente condonato.   159:1.4 (1763.1) Simon Peter was the apostle in charge of the workers at Hippos, and when he heard Jesus thus speak, he asked: “Lord, how often shall my brother sin against me, and I forgive him? Until seven times?” And Jesus answered Peter: “Not only seven times but even to seventy times and seven. Therefore may the kingdom of heaven be likened to a certain king who ordered a financial reckoning with his stewards. And when they had begun to conduct this examination of accounts, one of his chief retainers was brought before him confessing that he owed his king ten thousand talents. Now this officer of the king’s court pleaded that hard times had come upon him, and that he did not have wherewith to pay this obligation. And so the king commanded that his property be confiscated, and that his children be sold to pay his debt. When this chief steward heard this stern decree, he fell down on his face before the king and implored him to have mercy and grant him more time, saying, ‘Lord, have a little more patience with me, and I will pay you all.’ And when the king looked upon this negligent servant and his family, he was moved with compassion. He ordered that he should be released, and that the loan should be wholly forgiven.
159:1.5 (1763.2) “E questo capo intendente, avendo così ricevuto misericordia e perdono da parte del re, ritornò ai suoi affari, e trovato uno dei suoi intendenti subordinati che gli doveva la modesta somma di cento denari, lo assalì e prendendolo per la gola disse: ‘Pagami tutto quello che mi devi.’ Allora questo collega intendente cadde faccia a terra davanti al capo intendente e supplicandolo disse: ‘Abbi solo pazienza con me e sarò presto in grado di pagarti.’ Ma il capo intendente non volle mostrare misericordia verso il suo compagno intendente e lo fece invece mettere in prigione fino a che non avesse pagato il suo debito. Quando i suoi colleghi servitori videro ciò che era successo, furono talmente indignati che andarono a riferirlo al re, loro signore e padrone. Quando il re seppe quello che aveva fatto il suo capo intendente, chiamò quest’uomo ingrato ed inesorabile davanti a lui e disse: ‘Tu sei un intendente malvagio e indegno. Quando hai chiesto compassione io ti ho generosamente condonato tutto il tuo debito. Perché non hai anche tu mostrato misericordia verso il tuo compagno intendente, come io ho mostrato misericordia con te?’ Ed il re era talmente adirato che consegnò il suo ingrato capo intendente ai carcerieri perché lo trattenessero fino a che non avesse pagato tutto il suo debito. Allo stesso modo mio Padre celeste mostrerà la più abbondante misericordia verso coloro che mostrano generosamente misericordia verso il loro prossimo. Come potete avvicinarvi a Dio chiedendo considerazione per le vostre mancanze quando voi siete soliti punire i vostri fratelli perché colpevoli di queste stesse fragilità umane? Io dico a voi tutti: avete ricevuto generosamente le buone cose del regno; date dunque generosamente ai vostri simili sulla terra.”   159:1.5 (1763.2) “And this chief steward, having thus received mercy and forgiveness at the hands of the king, went about his business, and finding one of his subordinate stewards who owed him a mere hundred denarii, he laid hold upon him and, taking him by the throat, said, ‘Pay me all you owe.’ And then did this fellow steward fall down before the chief steward and, beseeching him, said: ‘Only have patience with me, and I will presently be able to pay you.’ But the chief steward would not show mercy to his fellow steward but rather had him cast in prison until he should pay his debt. When his fellow servants saw what had happened, they were so distressed that they went and told their lord and master, the king. When the king heard of the doings of his chief steward, he called this ungrateful and unforgiving man before him and said: ‘You are a wicked and unworthy steward. When you sought for compassion, I freely forgave you your entire debt. Why did you not also show mercy to your fellow steward, even as I showed mercy to you?’ And the king was so very angry that he delivered his ungrateful chief steward to the jailers that they might hold him until he had paid all that was due. And even so shall my heavenly Father show the more abundant mercy to those who freely show mercy to their fellows. How can you come to God asking consideration for your shortcomings when you are wont to chastise your brethren for being guilty of these same human frailties? I say to all of you: Freely you have received the good things of the kingdom; therefore freely give to your fellows on earth.”
159:1.6 (1764.1) Così Gesù insegnò i pericoli ed illustrò l’iniquità del giudizio personale sui propri simili. La disciplina deve essere mantenuta, la giustizia deve essere amministrata, ma in tutte queste materie la saggezza della fratellanza dovrebbe prevalere. Gesù conferì autorità legislativa e giudiziaria al gruppo, non all’individuo. Anche questo conferimento d’autorità al gruppo non deve essere esercitato come autorità personale. C’è sempre il pericolo che il verdetto di un individuo possa essere falsato dal pregiudizio o distorto dalla passione. Il giudizio di gruppo ha più probabilità di allontanare i pericoli e di eliminare l’iniquità dei pregiudizi personali. Gesù cercò sempre di ridurre al minimo gli elementi d’ingiustizia, di rappresaglia e di vendetta.   159:1.6 (1764.1) Thus did Jesus teach the dangers and illustrate the unfairness of sitting in personal judgment upon one’s fellows. Discipline must be maintained, justice must be administered, but in all these matters the wisdom of the brotherhood should prevail. Jesus invested legislative and judicial authority in the group, not in the individual. Even this investment of authority in the group must not be exercised as personal authority. There is always danger that the verdict of an individual may be warped by prejudice or distorted by passion. Group judgment is more likely to remove the dangers and eliminate the unfairness of personal bias. Jesus sought always to minimize the elements of unfairness, retaliation, and vengeance.
159:1.7 (1764.2) [L’uso del termine settantasette per illustrare la misericordia e la tolleranza fu tratto dal passo delle Scritture che si riferisce all’esultanza di Lamec per le armi metalliche di suo figlio Tubal-Caino, il quale, comparando questi strumenti superiori con quelli dei suoi nemici, esclamò: “Se Caino, senza un’arma in mano, fu vendicato sette volte, io sarò ora vendicato settantasette volte.”]   159:1.7 (1764.2) [The use of the term seventy-seven as an illustration of mercy and forbearance was derived from the Scriptures referring to Lamech’s exultation because of the metal weapons of his son Tubal-Cain, who, comparing these superior instruments with those of his enemies, exclaimed: “If Cain, with no weapon in his hand, was avenged seven times, I shall now be avenged seventy-seven.”]
2. Il predicatore straniero ^top   2. The Strange Preacher ^top
159:2.1 (1764.3) Gesù andò a Gamala per visitare Giovanni e quelli che lavoravano con lui in quel luogo. Quella sera, dopo la sessione di domande e risposte, Giovanni disse a Gesù: “Maestro, ieri sono andato ad Astarot a vedere un uomo che stava insegnando in nome tuo e che sosteneva anche di essere capace di cacciare i demoni. Ora questo individuo non era mai stato con noi, né ci segue; perciò gli ho proibito di fare tali cose.” Allora Gesù disse: “Non proibirglielo. Non percepisci che questo vangelo del regno sarà presto proclamato in tutto il mondo? Come puoi sperare che tutti quelli che crederanno nel vangelo saranno sottomessi alle tue direttive? Rallegrati che il nostro insegnamento abbia già cominciato a manifestarsi fuori dei confini della nostra influenza personale. Non vedi, Giovanni, che quelli che professano di fare grandi opere in nome mio finiranno per sostenere la nostra causa? Essi certamente non saranno impazienti di parlare male di me. Figlio mio, in questioni di questo genere sarebbe meglio per te pensare che chi non è contro di noi è con noi. Nelle generazioni future molti che non sono del tutto degni faranno molte cose strane in mio nome, ma io non glielo impedirò. Io ti dico che, anche quando una coppa d’acqua fresca viene data ad un’anima assetata, i messaggeri del Padre registreranno sempre un tale servizio d’amore.”   159:2.1 (1764.3) Jesus went over to Gamala to visit John and those who worked with him at that place. That evening, after the session of questions and answers, John said to Jesus: “Master, yesterday I went over to Ashtaroth to see a man who was teaching in your name and even claiming to be able to cast out devils. Now this fellow had never been with us, neither does he follow after us; therefore I forbade him to do such things.” Then said Jesus: “Forbid him not. Do you not perceive that this gospel of the kingdom shall presently be proclaimed in all the world? How can you expect that all who will believe the gospel shall be subject to your direction? Rejoice that already our teaching has begun to manifest itself beyond the bounds of our personal influence. Do you not see, John, that those who profess to do great works in my name must eventually support our cause? They certainly will not be quick to speak evil of me. My son, in matters of this sort it would be better for you to reckon that he who is not against us is for us. In the generations to come many who are not wholly worthy will do many strange things in my name, but I will not forbid them. I tell you that, even when a cup of cold water is given to a thirsty soul, the Father’s messengers shall ever make record of such a service of love.”
159:2.2 (1764.4) Questo insegnamento lasciò Giovanni molto perplesso. Egli non aveva sentito il Maestro dire: “Chi non è con me è contro di me”? Ed egli non percepì che in questo caso Gesù si riferiva alla relazione personale dell’uomo con gli insegnamenti spirituali del regno, mentre nell’altro caso faceva riferimento alle vaste relazioni sociali esterne tra credenti, concernenti le questioni di controllo amministrativo e la giurisdizione di un gruppo di credenti sul lavoro di altri gruppi che avrebbero alla fine costituito la futura fratellanza mondiale.   159:2.2 (1764.4) This instruction greatly perplexed John. Had he not heard the Master say, “He who is not with me is against me”? And he did not perceive that in this case Jesus was referring to man’s personal relation to the spiritual teachings of the kingdom, while in the other case reference was made to the outward and far-flung social relations of believers regarding the questions of administrative control and the jurisdiction of one group of believers over the work of other groups which would eventually compose the forthcoming world-wide brotherhood.
159:2.3 (1765.1) Giovanni raccontò spesso questa esperienza in connessione con le sue attività successive a favore del regno. Tuttavia gli apostoli se la presero molte volte con coloro che osavano insegnare in nome del Maestro. A loro sembrò sempre fuori luogo che coloro che non si erano mai seduti ai piedi di Gesù osassero insegnare in nome suo.   159:2.3 (1765.1) But John oftentimes recounted this experience in connection with his subsequent labors in behalf of the kingdom. Nevertheless, many times did the apostles take offense at those who made bold to teach in the Master’s name. To them it always seemed inappropriate that those who had never sat at Jesus’ feet should dare to teach in his name.
159:2.4 (1765.2) Quest’uomo al quale Giovanni proibì d’insegnare e di operare in nome di Gesù non dette ascolto all’ingiunzione dell’apostolo. Egli proseguì nei suoi sforzi e mise insieme un gruppo considerevole di credenti a Kanata prima di andare in Mesopotamia. Quest’uomo, di nome Aden, era stato portato a credere in Gesù dalla testimonianza del demente che Gesù guarì vicino a Keresa, e che credette con tanta sicurezza che i supposti spiriti cattivi che il Maestro cacciò fuori da lui entrarono nel branco di porci e li spinsero oltre la rupe verso la loro distruzione.   159:2.4 (1765.2) This man whom John forbade to teach and work in Jesus’ name did not heed the apostle’s injunction. He went right on with his efforts and raised up a considerable company of believers at Kanata before going on into Mesopotamia. This man, Aden, had been led to believe in Jesus through the testimony of the demented man whom Jesus healed near Kheresa, and who so confidently believed that the supposed evil spirits which the Master cast out of him entered the herd of swine and rushed them headlong over the cliff to their destruction.
3. Istruzioni per gli insegnanti ed i credenti ^top   3. Instruction for Teachers and Believers ^top
159:3.1 (1765.3) Ad Edrei, dove lavoravano Tommaso ed i suoi associati, Gesù passò un giorno e una notte, e nel corso della discussione della sera espresse i princìpi che avrebbero dovuto guidare quelli che predicavano la verità e animare tutti coloro che insegnavano il vangelo del regno. Riassunto e riesposto in linguaggio moderno, l’insegnamento di Gesù fu:   159:3.1 (1765.3) At Edrei, where Thomas and his associates labored, Jesus spent a day and a night and, in the course of the evening’s discussion, gave expression to the principles which should guide those who preach truth, and which should activate all who teach the gospel of the kingdom. Summarized and restated in modern phraseology, Jesus taught:
159:3.2 (1765.4) Rispettate sempre la personalità dell’uomo. Una causa giusta non dovrebbe mai essere promossa con la forza; le vittorie spirituali possono essere conseguite soltanto con il potere spirituale. Questa ingiunzione contro l’impiego d’influenze materiali si riferisce sia alla forza psichica che alla forza fisica. Non si devono impiegare né argomenti opprimenti né superiorità mentale per costringere gli uomini e le donne ad entrare nel regno. La mente umana non deve essere oppressa dal semplice peso della logica o intimidita da un’eloquenza acuta. Anche se l’emozione, come fattore nelle decisioni umane, non può essere interamente eliminata, non dovrebbe esservi fatto appello direttamente negli insegnamenti di coloro che vorrebbero far progredire la causa del regno. Fate i vostri appelli direttamente allo spirito divino che risiede nella mente degli uomini. Non fate appello alla paura, alla pietà o al semplice sentimento. Appellandovi agli uomini, siate equi; controllatevi ed esibite un debito riserbo; mostrate il dovuto rispetto per la personalità dei vostri allievi. Ricordatevi che io ho detto: “Ecco, io sto alla porta e busso, e se qualcuno mi aprirà, io entrerò.”   159:3.2 (1765.4) Always respect the personality of man. Never should a righteous cause be promoted by force; spiritual victories can be won only by spiritual power. This injunction against the employment of material influences refers to psychic force as well as to physical force. Overpowering arguments and mental superiority are not to be employed to coerce men and women into the kingdom. Man’s mind is not to be crushed by the mere weight of logic or overawed by shrewd eloquence. While emotion as a factor in human decisions cannot be wholly eliminated, it should not be directly appealed to in the teachings of those who would advance the cause of the kingdom. Make your appeals directly to the divine spirit that dwells within the minds of men. Do not appeal to fear, pity, or mere sentiment. In appealing to men, be fair; exercise self-control and exhibit due restraint; show proper respect for the personalities of your pupils. Remember that I have said: “Behold, I stand at the door and knock, and if any man will open, I will come in.”
159:3.3 (1765.5) Nel condurre gli uomini nel regno, non diminuite o distruggete il loro autorispetto. Mentre l’eccessivo rispetto di se stessi può distruggere l’umiltà appropriata e finire in orgoglio, in vanità e in arroganza, la perdita del rispetto di sé porta spesso alla paralisi della volontà. Questo vangelo si propone di ristabilire il rispetto di se stessi in coloro che l’hanno perduto e di frenarlo in coloro che ce l’hanno. Non commettete l’errore di condannare soltanto ciò che vi è di cattivo nella vita dei vostri allievi; ricordatevi anche di accordare un generoso riconoscimento alle cose più degne di lode nella loro vita. Non dimenticate che nulla mi fermerà dal ristabilire il rispetto di sé in coloro che l’hanno perduto e che desiderano realmente riacquistarlo.   159:3.3 (1765.5) In bringing men into the kingdom, do not lessen or destroy their self-respect. While overmuch self-respect may destroy proper humility and end in pride, conceit, and arrogance, the loss of self-respect often ends in paralysis of the will. It is the purpose of this gospel to restore self-respect to those who have lost it and to restrain it in those who have it. Make not the mistake of only condemning the wrongs in the lives of your pupils; remember also to accord generous recognition for the most praiseworthy things in their lives. Forget not that I will stop at nothing to restore self-respect to those who have lost it, and who really desire to regain it.
159:3.4 (1765.6) State attenti a non ferire l’autorispetto delle anime esitanti e timorose. Non siate sarcastici nei confronti dei miei fratelli dalla mente semplice. Non siate cinici con i miei figli dominati dalla paura. L’ozio distrugge il rispetto di sé; dunque, raccomandate ai vostri fratelli di occuparsi sempre attivamente dei compiti che hanno scelto, e fate ogni sforzo per procurare del lavoro a coloro che sono senza impiego.   159:3.4 (1765.6) Take care that you do not wound the self-respect of timid and fearful souls. Do not indulge in sarcasm at the expense of my simple-minded brethren. Be not cynical with my fear-ridden children. Idleness is destructive of self-respect; therefore, admonish your brethren ever to keep busy at their chosen tasks, and put forth every effort to secure work for those who find themselves without employment.
159:3.5 (1766.1) Non fate mai ricorso a tattiche indegne come quella di cercare di spaventare gli uomini e le donne per portarli nel regno. Un padre amorevole non spaventa i suoi figli perché obbediscano alle sue giuste richieste.   159:3.5 (1766.1) Never be guilty of such unworthy tactics as endeavoring to frighten men and women into the kingdom. A loving father does not frighten his children into yielding obedience to his just requirements.
159:3.6 (1766.2) Prima o poi i figli del regno comprenderanno che le forti sensazioni emotive non sono l’equivalente delle direttive dello spirito divino. Essere fortemente ed insolitamente spinti a fare qualcosa o ad andare in un certo luogo non significa necessariamente che tali impulsi siano le direttive dello spirito interiore.   159:3.6 (1766.2) Sometime the children of the kingdom will realize that strong feelings of emotion are not equivalent to the leadings of the divine spirit. To be strongly and strangely impressed to do something or to go to a certain place, does not necessarily mean that such impulses are the leadings of the indwelling spirit.
159:3.7 (1766.3) Preavvertite tutti i credenti riguardo alla zona di conflitto che deve essere attraversata da tutti coloro che passano dalla vita qual è vissuta nella carne alla vita più elevata qual è vissuta nello spirito. Per coloro che vivono interamente in uno dei due regni c’è poco conflitto o confusione, ma tutti sono destinati a sperimentare maggiore o minore incertezza durante i periodi di transizione tra i due livelli di vita. Entrando nel regno, voi non potete sfuggire alle sue responsabilità né eludere i suoi obblighi, ma ricordate: il giogo del vangelo è facile da portare ed il fardello della verità è leggero.   159:3.7 (1766.3) Forewarn all believers regarding the fringe of conflict which must be traversed by all who pass from the life as it is lived in the flesh to the higher life as it is lived in the spirit. To those who live quite wholly within either realm, there is little conflict or confusion, but all are doomed to experience more or less uncertainty during the times of transition between the two levels of living. In entering the kingdom, you cannot escape its responsibilities or avoid its obligations, but remember: The gospel yoke is easy and the burden of truth is light.
159:3.8 (1766.4) Il mondo è pieno di anime affamate che soffrono la fame alla presenza stessa del pane della vita; gli uomini muoiono cercando lo stesso Dio che vive in loro. Gli uomini cercano i tesori del regno con cuore bramoso e passo affaticato quando sono tutti a portata immediata della fede vivente. La fede è per la religione ciò che le vele sono per una nave; essa è un supplemento di potere, non un ulteriore fardello della vita. C’è una sola lotta per coloro che entrano nel regno, ed è di combattere la buona battaglia della fede. Il credente ha soltanto una battaglia da fare, ed è contro il dubbio — il non credere.   159:3.8 (1766.4) The world is filled with hungry souls who famish in the very presence of the bread of life; men die searching for the very God who lives within them. Men seek for the treasures of the kingdom with yearning hearts and weary feet when they are all within the immediate grasp of living faith. Faith is to religion what sails are to a ship; it is an addition of power, not an added burden of life. There is but one struggle for those who enter the kingdom, and that is to fight the good fight of faith. The believer has only one battle, and that is against doubt—unbelief.
159:3.9 (1766.5) Predicando il vangelo del regno, voi insegnate semplicemente l’amicizia con Dio. E questa comunione farà appello sia agli uomini che alle donne, in quanto tutti vi troveranno ciò che soddisfa maggiormente i desideri e gli ideali che li caratterizzano. Dite ai miei figli che io sono non solo sensibile ai loro sentimenti e paziente con le loro debolezze, ma che sono anche implacabile con il peccato ed intollerante dell’iniquità. Io sono certamente mite ed umile nella presenza di mio Padre, ma sono egualmente ed implacabilmente inesorabile dove c’è una malvagità deliberata ed una ribellione colpevole contro la volontà di mio Padre che è nei cieli.   159:3.9 (1766.5) In preaching the gospel of the kingdom, you are simply teaching friendship with God. And this fellowship will appeal alike to men and women in that both will find that which most truly satisfies their characteristic longings and ideals. Tell my children that I am not only tender of their feelings and patient with their frailties, but that I am also ruthless with sin and intolerant of iniquity. I am indeed meek and humble in the presence of my Father, but I am equally and relentlessly inexorable where there is deliberate evil-doing and sinful rebellion against the will of my Father in heaven.
159:3.10 (1766.6) Non dipingete il vostro maestro come un uomo triste. Le generazioni future conosceranno anche lo splendore della nostra gioia, l’allegria della nostra buona volontà e l’ispirazione del nostro buon umore. Noi proclamiamo un messaggio di buone novelle che è contagioso nel suo potere trasformatore. La nostra religione palpita di nuova vita e di nuovi significati. Coloro che accettano questo insegnamento sono pieni di gioia e nel loro cuore sono costretti a gioire eternamente. Una felicità crescente è sempre l’esperienza di tutti coloro che sono sicuri di Dio.   159:3.10 (1766.6) You shall not portray your teacher as a man of sorrows. Future generations shall know also the radiance of our joy, the buoyance of our good will, and the inspiration of our good humor. We proclaim a message of good news which is infectious in its transforming power. Our religion is throbbing with new life and new meanings. Those who accept this teaching are filled with joy and in their hearts are constrained to rejoice evermore. Increasing happiness is always the experience of all who are certain about God.
159:3.11 (1766.7) Insegnate a tutti i credenti di evitare di appoggiarsi sui sostegni insicuri della falsa compassione. Voi non potete sviluppare un carattere forte dall’indulgenza all’autocompassione; sforzatevi onestamente di evitare l’influenza ingannatrice della semplice comunione nella miseria. Estendete la simpatia ai valorosi e ai coraggiosi, senza accordare troppa pietà a quelle anime codarde che affrontano solo con indifferenza le prove della vita. Non offrite consolazione a coloro che rinunciano davanti agli ostacoli senza lottare. Non simpatizzate con i vostri simili soltanto per ricevere in cambio la loro simpatia.   159:3.11 (1766.7) Teach all believers to avoid leaning upon the insecure props of false sympathy. You cannot develop strong characters out of the indulgence of self-pity; honestly endeavor to avoid the deceptive influence of mere fellowship in misery. Extend sympathy to the brave and courageous while you withhold overmuch pity from those cowardly souls who only halfheartedly stand up before the trials of living. Offer not consolation to those who lie down before their troubles without a struggle. Sympathize not with your fellows merely that they may sympathize with you in return.
159:3.12 (1766.8) Una volta che i miei figli divengono autocoscienti della certezza della presenza divina, una tale fede espanderà la loro mente, nobiliterà l’anima, fortificherà la personalità, accrescerà la felicità, aumenterà la percezione spirituale ed eleverà il potere di amare e di essere amati.   159:3.12 (1766.8) When my children once become self-conscious of the assurance of the divine presence, such a faith will expand the mind, ennoble the soul, reinforce the personality, augment the happiness, deepen the spirit perception, and enhance the power to love and be loved.
159:3.13 (1767.1) Insegnate a tutti i credenti che coloro che entrano nel regno non sono con ciò resi immuni dagli accidenti del tempo né dalle catastrofi ordinarie della natura. La credenza al vangelo non impedirà di avere dei problemi, ma assicurerà che non avrete paura quando le difficoltà vi assaliranno. Se osate credere in me e continuate a seguirmi con tutto il cuore, sarete certissimi che così facendo entrerete nel sentiero sicuro che porta alle difficoltà. Io non vi prometto di liberarvi dalle acque dell’avversità, ma prometto di attraversarle tutte con voi.   159:3.13 (1767.1) Teach all believers that those who enter the kingdom are not thereby rendered immune to the accidents of time or to the ordinary catastrophes of nature. Believing the gospel will not prevent getting into trouble, but it will insure that you shall be unafraid when trouble does overtake you. If you dare to believe in me and wholeheartedly proceed to follow after me, you shall most certainly by so doing enter upon the sure pathway to trouble. I do not promise to deliver you from the waters of adversity, but I do promise to go with you through all of them.
159:3.14 (1767.2) E Gesù insegnò molte altre cose a questo gruppo di credenti prima che si preparassero ad andare a dormire. E coloro che ascoltarono queste parole le custodirono nel loro cuore e le ripeterono spesso per l’edificazione degli apostoli e dei discepoli che non erano presenti quando furono pronunciate.   159:3.14 (1767.2) And much more did Jesus teach this group of believers before they made ready for the night’s sleep. And they who heard these sayings treasured them in their hearts and did often recite them for the edification of the apostles and disciples who were not present when they were spoken.
4. Il colloquio con Natanaele ^top   4. The Talk with Nathaniel ^top
159:4.1 (1767.3) Poi Gesù andò ad Abila, dove lavoravano Natanaele ed i suoi associati. Natanaele era molto turbato da certe dichiarazioni di Gesù che sembravano ledere l’autorità delle Scritture ebraiche riconosciute. Di conseguenza quella sera, dopo il consueto periodo di domande e risposte, Natanaele condusse Gesù lontano dagli altri e chiese: “Maestro, hai abbastanza fiducia in me da farmi conoscere la verità sulle Scritture? Io osservo che tu c’insegni soltanto una parte degli scritti sacri — la migliore secondo me — e ne deduco che tu respingi gli insegnamenti dei rabbini riguardanti il fatto che le parole della legge sono le parole stesse di Dio, essendo state con Dio nel cielo ancora prima dei tempi di Abramo e di Mosè. Qual è la verità sulle Scritture?” Quando Gesù ebbe ascoltato la domanda del suo disorientato apostolo, rispose:   159:4.1 (1767.3) And then went Jesus over to Abila, where Nathaniel and his associates labored. Nathaniel was much bothered by some of Jesus’ pronouncements which seemed to detract from the authority of the recognized Hebrew scriptures. Accordingly, on this night, after the usual period of questions and answers, Nathaniel took Jesus away from the others and asked: “Master, could you trust me to know the truth about the Scriptures? I observe that you teach us only a portion of the sacred writings—the best as I view it—and I infer that you reject the teachings of the rabbis to the effect that the words of the law are the very words of God, having been with God in heaven even before the times of Abraham and Moses. What is the truth about the Scriptures?” When Jesus heard the question of his bewildered apostle, he answered:
159:4.2 (1767.4) “Natanaele, tu hai giudicato bene; io non considero le Scritture alla stregua dei rabbini. Parlerò con te di questa materia a condizione che tu non riferisca queste cose ai tuoi fratelli, che non sono tutti preparati a ricevere questo insegnamento. Le parole della legge di Mosè e gli insegnamenti delle Scritture non esistevano prima di Abramo. Soltanto in tempi recenti le Scritture sono state riunite nella forma in cui le abbiamo ora. Sebbene esse contengano il meglio dei pensieri e delle aspirazioni più elevate del popolo ebreo, contengono anche molte cose che sono lontane dal rappresentare il carattere e gli insegnamenti del Padre che è nei cieli; per questo io devo scegliere tra i migliori insegnamenti quelle verità che sono da raggranellare per il vangelo del regno.   159:4.2 (1767.4) “Nathaniel, you have rightly judged; I do not regard the Scriptures as do the rabbis. I will talk with you about this matter on condition that you do not relate these things to your brethren, who are not all prepared to receive this teaching. The words of the law of Moses and the teachings of the Scriptures were not in existence before Abraham. Only in recent times have the Scriptures been gathered together as we now have them. While they contain the best of the higher thoughts and longings of the Jewish people, they also contain much that is far from being representative of the character and teachings of the Father in heaven; wherefore must I choose from among the better teachings those truths which are to be gleaned for the gospel of the kingdom.
159:4.3 (1767.5) “Questi scritti sono opera di uomini, alcuni di essi sono uomini santi, altri non così santi. Gli insegnamenti di questi libri rappresentano il punto di vista e il grado d’illuminazione dei tempi in cui hanno avuto origine. Come rivelazione della verità, gli ultimi sono più attendibili dei primi. Le Scritture sono erronee ed interamente di origine umana, ma attenzione, esse costituiscono la migliore raccolta di saggezza religiosa e di verità spirituale che si possa trovare oggi in tutto il mondo.   159:4.3 (1767.5) “These writings are the work of men, some of them holy men, others not so holy. The teachings of these books represent the views and extent of enlightenment of the times in which they had their origin. As a revelation of truth, the last are more dependable than the first. The Scriptures are faulty and altogether human in origin, but mistake not, they do constitute the best collection of religious wisdom and spiritual truth to be found in all the world at this time.
159:4.4 (1767.6) “Molti di questi libri non sono stati scritti dalle persone di cui portano il nome, ma ciò non infirma in alcun modo il valore delle verità che contengono. Se la storia di Giona non fosse un fatto, ed anche se Giona non fosse mai vissuto, le profonde verità di questo racconto, l’amore di Dio per Ninive e per i cosiddetti pagani, non sarebbero meno preziosi agli occhi di tutti coloro che amano i loro simili. Le Scritture sono sacre perché presentano i pensieri e gli atti di uomini che cercavano Dio e che hanno lasciato in questi scritti la registrazione dei loro concetti più elevati della rettitudine, della verità e della santità. Le Scritture contengono molte, moltissime cose vere, ma alla luce del vostro attuale insegnamento voi sapete che questi scritti contengono anche molte cose che presentano in modo falsato il Padre che è nei cieli, il Dio amorevole che io sono venuto a rivelare a tutti i mondi.   159:4.4 (1767.6) “Many of these books were not written by the persons whose names they bear, but that in no way detracts from the value of the truths which they contain. If the story of Jonah should not be a fact, even if Jonah had never lived, still would the profound truth of this narrative, the love of God for Nineveh and the so-called heathen, be none the less precious in the eyes of all those who love their fellow men. The Scriptures are sacred because they present the thoughts and acts of men who were searching for God, and who in these writings left on record their highest concepts of righteousness, truth, and holiness. The Scriptures contain much that is true, very much, but in the light of your present teaching, you know that these writings also contain much that is misrepresentative of the Father in heaven, the loving God I have come to reveal to all the worlds.
159:4.5 (1768.1) “Natanaele, non permettere a te stesso per un solo istante di credere al racconto delle Scritture che dice che il Dio d’amore ordinò ai tuoi antenati di andare in battaglia per massacrare tutti i loro nemici — uomini, donne e bambini. Questi racconti sono parole di uomini, di uomini non proprio santi, e non sono la parola di Dio. Le Scritture hanno sempre riflettuto, e rifletteranno sempre, lo status intellettuale, morale e spirituale di coloro che le hanno create. Non hai notato che i concetti di Yahweh crescono in bellezza ed in gloria via via che le scritture dei profeti procedono da Samuele ad Isaia? E ti dovresti ricordare che le Scritture sono destinate all’istruzione religiosa e alla guida spirituale. Esse non sono opera di storici o di filosofi.   159:4.5 (1768.1) “Nathaniel, never permit yourself for one moment to believe the Scripture records which tell you that the God of love directed your forefathers to go forth in battle to slay all their enemies—men, women, and children. Such records are the words of men, not very holy men, and they are not the word of God. The Scriptures always have, and always will, reflect the intellectual, moral, and spiritual status of those who create them. Have you not noted that the concepts of Yahweh grow in beauty and glory as the prophets make their records from Samuel to Isaiah? And you should remember that the Scriptures are intended for religious instruction and spiritual guidance. They are not the works of either historians or philosophers.
159:4.6 (1768.2) “La cosa più deplorevole non è soltanto questa idea errata della perfezione assoluta del contenuto delle Scritture e dell’infallibilità dei loro insegnamenti, ma piuttosto la confusione dovuta all’errata interpretazione di questi scritti sacri da parte degli Scribi e dei Farisei di Gerusalemme schiavi della tradizione. Ed ora essi utilizzeranno sia la dottrina dell’ispirazione delle Scritture che le loro false interpretazioni delle stesse nel loro sforzo risoluto di opporsi a questi nuovi insegnamenti del vangelo del regno. Natanaele, non dimenticare mai che il Padre non limita la rivelazione della verità ad una sola generazione o ad un solo popolo. Molti sinceri cercatori della verità sono stati, e continueranno ad essere, confusi e scoraggiati da queste dottrine della perfezione delle Scritture.   159:4.6 (1768.2) “The thing most deplorable is not merely this erroneous idea of the absolute perfection of the Scripture record and the infallibility of its teachings, but rather the confusing misinterpretation of these sacred writings by the tradition-enslaved scribes and Pharisees at Jerusalem. And now will they employ both the doctrine of the inspiration of the Scriptures and their misinterpretations thereof in their determined effort to withstand these newer teachings of the gospel of the kingdom. Nathaniel, never forget, the Father does not limit the revelation of truth to any one generation or to any one people. Many earnest seekers after the truth have been, and will continue to be, confused and disheartened by these doctrines of the perfection of the Scriptures.
159:4.7 (1768.3) “L’autorità della verità è lo spirito stesso che impregna le sue manifestazioni viventi, e non le parole morte degli uomini meno illuminati e ritenuti ispirati di un’altra generazione. Ed anche se questi uomini santi di un tempo hanno vissuto delle vite ispirate e ripiene di spirito, ciò non significa che le loro parole siano altrettanto spiritualmente ispirate. Oggi noi non facciamo alcuna trascrizione degli insegnamenti di questo vangelo del regno per timore che, dopo la mia partenza, non vi dividiate rapidamente in vari gruppi che si contendono la verità a causa della diversità della vostra interpretazione dei miei insegnamenti. Per questa generazione è meglio che noi viviamo queste verità evitando di metterle per iscritto.   159:4.7 (1768.3) “The authority of truth is the very spirit that indwells its living manifestations, and not the dead words of the less illuminated and supposedly inspired men of another generation. And even if these holy men of old lived inspired and spirit-filled lives, that does not mean that their words were similarly spiritually inspired. Today we make no record of the teachings of this gospel of the kingdom lest, when I have gone, you speedily become divided up into sundry groups of truth contenders as a result of the diversity of your interpretation of my teachings. For this generation it is best that we live these truths while we shun the making of records.
159:4.8 (1768.4) “Prendi bene nota delle mie parole, Natanaele; niente di ciò che la natura umana ha toccato può essere considerato infallibile. Attraverso la mente dell’uomo la verità divina può brillare veramente, ma sempre con una purezza relativa e una divinità parziale. La creatura può anelare all’infallibilità, ma solo i Creatori la posseggono.   159:4.8 (1768.4) “Mark you well my words, Nathaniel, nothing which human nature has touched can be regarded as infallible. Through the mind of man divine truth may indeed shine forth, but always of relative purity and partial divinity. The creature may crave infallibility, but only the Creators possess it.
159:4.9 (1768.5) “Ma il più grande errore dell’insegnamento sulle Scritture è la dottrina che le presenta come dei libri sigillati di mistero e di saggezza che soltanto le menti sapienti della nazione osano interpretare. Le rivelazioni della verità divina non sono sigillate che per l’ignoranza umana, la bigotteria e la gretta intolleranza. La luce delle Scritture è solo indebolita dal pregiudizio ed oscurata dalla superstizione. Una falsa paura della sacralità ha impedito alla religione di essere salvaguardata dal senso comune. La paura dell’autorità degli scritti sacri del passato impedisce efficacemente alle anime oneste di oggi di accettare la nuova luce del vangelo, la luce che questi stessi uomini che conoscevano Dio di una generazione precedente desideravano così intensamente vedere.   159:4.9 (1768.5) “But the greatest error of the teaching about the Scriptures is the doctrine of their being sealed books of mystery and wisdom which only the wise minds of the nation dare to interpret. The revelations of divine truth are not sealed except by human ignorance, bigotry, and narrow-minded intolerance. The light of the Scriptures is only dimmed by prejudice and darkened by superstition. A false fear of sacredness has prevented religion from being safeguarded by common sense. The fear of the authority of the sacred writings of the past effectively prevents the honest souls of today from accepting the new light of the gospel, the light which these very God-knowing men of another generation so intensely longed to see.
159:4.10 (1769.1) “Ma l’aspetto peggiore di tutto ciò è il fatto che taluni insegnanti della santità di questo tradizionalismo conoscono questa stessa verità. Essi comprendono più o meno pienamente questi limiti delle Scritture, ma sono dei codardi morali, intellettualmente disonesti. Essi conoscono la verità riguardo agli scritti sacri, ma preferiscono nascondere al popolo tali fatti inquietanti. E così pervertono e distorcono le Scritture, facendone una guida per i dettagli servili della vita quotidiana ed un’autorità nelle cose non spirituali, invece di fare appello agli scritti sacri in quanto deposito della saggezza morale, dell’ispirazione religiosa e dell’insegnamento spirituale degli uomini che conoscevano Dio delle generazioni precedenti.”   159:4.10 (1769.1) “But the saddest feature of all is the fact that some of the teachers of the sanctity of this traditionalism know this very truth. They more or less fully understand these limitations of Scripture, but they are moral cowards, intellectually dishonest. They know the truth regarding the sacred writings, but they prefer to withhold such disturbing facts from the people. And thus do they pervert and distort the Scriptures, making them the guide to slavish details of the daily life and an authority in things nonspiritual instead of appealing to the sacred writings as the repository of the moral wisdom, religious inspiration, and the spiritual teaching of the God-knowing men of other generations.”
159:4.11 (1769.2) Natanaele fu illuminato, e sconvolto, dalle dichiarazioni del Maestro. Egli meditò a lungo questo colloquio nel profondo della sua anima, ma non raccontò a nessuno di questo incontro fino a dopo l’ascensione di Gesù; ed anche allora egli ebbe timore di rivelare il racconto completo dell’istruzione del Maestro.   159:4.11 (1769.2) Nathaniel was enlightened, and shocked, by the Master’s pronouncement. He long pondered this talk in the depths of his soul, but he told no man concerning this conference until after Jesus’ ascension; and even then he feared to impart the full story of the Master’s instruction.
5. La natura positiva della religione di Gesù ^top   5. The Positive Nature of Jesus’ Religion ^top
159:5.1 (1769.3) A Filadelfia, dove stava lavorando Giacomo, Gesù istruì i discepoli sulla natura positiva del vangelo del regno. Quando nel corso delle sue osservazioni egli indicò che alcune parti delle Scritture contenevano più verità di altre e raccomandò ai suoi ascoltatori di nutrire la loro anima con il meglio del cibo spirituale, Giacomo interruppe il Maestro chiedendo: “Maestro, avresti la bontà di suggerirci come possiamo scegliere i passaggi migliori dalle Scritture per la nostra edificazione personale?” E Gesù rispose: “Sì, Giacomo, quando leggi le Scritture cerca quegli insegnamenti eternamente veri e divinamente belli, quali:   159:5.1 (1769.3) At Philadelphia, where James was working, Jesus taught the disciples about the positive nature of the gospel of the kingdom. When, in the course of his remarks, he intimated that some parts of the Scripture were more truth-containing than others and admonished his hearers to feed their souls upon the best of the spiritual food, James interrupted the Master, asking: “Would you be good enough, Master, to suggest to us how we may choose the better passages from the Scriptures for our personal edification?” And Jesus replied: “Yes, James, when you read the Scriptures look for those eternally true and divinely beautiful teachings, such as:
159:5.2 (1769.4) “Crea in me un cuore puro, o Signore.   159:5.2 (1769.4) “Create in me a clean heart, O Lord.
159:5.3 (1769.5) “Il Signore è il mio pastore; non mancherò di nulla.   159:5.3 (1769.5) “The Lord is my shepherd; I shall not want.
159:5.4 (1769.6) “Dovresti amare il prossimo tuo come te stesso.   159:5.4 (1769.6) “You should love your neighbor as yourself.
159:5.5 (1769.7) “Perché io, il Signore Dio tuo, terrò la tua mano destra dicendo: non aver paura; io ti aiuterò.   159:5.5 (1769.7) “For I, the Lord your God, will hold your right hand, saying, fear not; I will help you.
159:5.6 (1769.8) “Né le nazioni impareranno più a fare la guerra.”   159:5.6 (1769.8) “Neither shall the nations learn war any more.”
159:5.7 (1769.9) Ciò è indicativo della maniera in cui Gesù, giorno dopo giorno, si appropriava della crema delle Scritture ebraiche per istruire i suoi discepoli e per includerla negli insegnamenti del nuovo vangelo del regno. Altre religioni avevano sostenuto l’idea della vicinanza di Dio all’uomo, ma Gesù presentò l’attenzione di Dio per l’uomo come simile alla sollecitudine di un padre amorevole per il benessere dei suoi figli che dipendono da lui, e fece poi di questo insegnamento la pietra angolare della sua religione. E così la dottrina della paternità di Dio rese imperativa la pratica della fratellanza degli uomini. L’adorazione di Dio e il servizio degli uomini divennero la somma e la sostanza della sua religione. Gesù prese il meglio della religione ebraica e lo trasferì in una degna collocazione nei nuovi insegnamenti del vangelo del regno.   159:5.7 (1769.9) And this is illustrative of the way Jesus, day by day, appropriated the cream of the Hebrew scriptures for the instruction of his followers and for inclusion in the teachings of the new gospel of the kingdom. Other religions had suggested the thought of the nearness of God to man, but Jesus made the care of God for man like the solicitude of a loving father for the welfare of his dependent children and then made this teaching the cornerstone of his religion. And thus did the doctrine of the fatherhood of God make imperative the practice of the brotherhood of man. The worship of God and the service of man became the sum and substance of his religion. Jesus took the best of the Jewish religion and translated it to a worthy setting in the new teachings of the gospel of the kingdom.
159:5.8 (1769.10) Gesù introdusse lo spirito d’azione positiva nelle dottrine passive della religione ebraica. In luogo di una sottomissione negativa alle esigenze cerimoniali, Gesù prescrisse di fare positivamente ciò che la sua nuova religione richiedeva a coloro che l’accettavano. La religione di Gesù non consisteva semplicemente nel credere, ma nel fare realmente quelle cose che il vangelo richiedeva. Egli non insegnava che l’essenza della sua religione consisteva nel servizio sociale, ma piuttosto che il servizio sociale era uno degli effetti certi del possesso dello spirito della vera religione.   159:5.8 (1769.10) Jesus put the spirit of positive action into the passive doctrines of the Jewish religion. In the place of negative compliance with ceremonial requirements, Jesus enjoined the positive doing of that which his new religion required of those who accepted it. Jesus’ religion consisted not merely in believing, but in actually doing, those things which the gospel required. He did not teach that the essence of his religion consisted in social service, but rather that social service was one of the certain effects of the possession of the spirit of true religion.
159:5.9 (1770.1) Gesù non esitò ad appropriarsi della metà migliore di una Scrittura ripudiando la parte meno importante. La sua grande esortazione: “Ama il prossimo tuo come te stesso”, la prese dalla Scrittura che dice: “Non ti vendicherai contro i figli del tuo popolo, ma amerai il prossimo tuo come te stesso.” Gesù si appropriò della parte positiva di questa Scrittura e rifiutò la parte negativa. Egli si oppose anche alla non resistenza negativa o puramente passiva. Egli disse: “Quando un nemico ti colpisce su una guancia, non restare zitto e passivo, ma con atteggiamento positivo porgigli l’altra; cioè, fai attivamente del tuo meglio per portare tuo fratello che è nell’errore dai cattivi sentieri nelle vie migliori del retto vivere.” Gesù chiese ai suoi discepoli di reagire positivamente e dinamicamente ad ogni situazione della vita. Il fatto di porgere l’altra guancia, o qualunque atto che può simboleggiarlo, richiede iniziativa, necessita di un’espressione vigorosa, attiva e coraggiosa della personalità del credente.   159:5.9 (1770.1) Jesus did not hesitate to appropriate the better half of a Scripture while he repudiated the lesser portion. His great exhortation, “Love your neighbor as yourself,” he took from the Scripture which reads: “You shall not take vengeance against the children of your people, but you shall love your neighbor as yourself.” Jesus appropriated the positive portion of this Scripture while rejecting the negative part. He even opposed negative or purely passive nonresistance. Said he: “When an enemy smites you on one cheek, do not stand there dumb and passive but in positive attitude turn the other; that is, do the best thing possible actively to lead your brother in error away from the evil paths into the better ways of righteous living.” Jesus required his followers to react positively and aggressively to every life situation. The turning of the other cheek, or whatever act that may typify, demands initiative, necessitates vigorous, active, and courageous expression of the believer’s personality.
159:5.10 (1770.2) Gesù non sosteneva la pratica di una sottomissione negativa agli oltraggi di coloro che potevano cercare intenzionalmente di approfittare dei praticanti la non resistenza al male, ma piuttosto che i suoi discepoli fossero saggi e vigilanti nella reazione rapida e positiva del bene verso il male al fine di poter effettivamente trionfare sul male con il bene. Non dimenticate che il vero bene è invariabilmente più potente del male più cattivo. Il Maestro insegnò un modello positivo di rettitudine: “Chiunque desidera essere mio discepolo non si curi di se stesso ed assuma la piena misura delle sue responsabilità quotidiane per seguirmi.” E ne diede l’esempio egli stesso “andando in giro facendo del bene”. Questo aspetto del vangelo fu bene illustrato da molte parabole che egli raccontò più tardi ai suoi discepoli. Egli non esortò mai i suoi discepoli a sopportare pazientemente i loro obblighi, ma piuttosto a vivere con energia ed entusiasmo la piena misura delle loro responsabilità umane e dei loro privilegi divini nel regno di Dio.   159:5.10 (1770.2) Jesus did not advocate the practice of negative submission to the indignities of those who might purposely seek to impose upon the practitioners of nonresistance to evil, but rather that his followers should be wise and alert in the quick and positive reaction of good to evil to the end that they might effectively overcome evil with good. Forget not, the truly good is invariably more powerful than the most malignant evil. The Master taught a positive standard of righteousness: “Whosoever wishes to be my disciple, let him disregard himself and take up the full measure of his responsibilities daily to follow me.” And he so lived himself in that “he went about doing good.” And this aspect of the gospel was well illustrated by many parables which he later spoke to his followers. He never exhorted his followers patiently to bear their obligations but rather with energy and enthusiasm to live up to the full measure of their human responsibilities and divine privileges in the kingdom of God.
159:5.11 (1770.3) Quando Gesù insegnò ai suoi apostoli che offrissero anche la tunica se avessero ingiustamente tolto loro il mantello, non si riferiva tanto ad una letterale seconda veste, quanto all’idea di fare qualcosa di positivo per salvare il malfattore, invece del vecchio consiglio di rivalersi — “occhio per occhio” e così via. Gesù aborriva l’idea sia della rappresaglia che di divenire soltanto un sofferente passivo o una vittima dell’ingiustizia. In questa occasione egli insegnò loro le tre maniere di lottare contro il male e di resistergli:   159:5.11 (1770.3) When Jesus instructed his apostles that they should, when one unjustly took away the coat, offer the other garment, he referred not so much to a literal second coat as to the idea of doing something positive to save the wrongdoer in the place of the olden advice to retaliate—“an eye for an eye” and so on. Jesus abhorred the idea either of retaliation or of becoming just a passive sufferer or victim of injustice. On this occasion he taught them the three ways of contending with, and resisting, evil:
159:5.12 (1770.4) 1. Rendere il male per il male — il metodo positivo ma ingiusto.   159:5.12 (1770.4) 1. To return evil for evil—the positive but unrighteous method.
159:5.13 (1770.5) 2. Sopportare il male senza lamentarsi né resistere — il metodo puramente negativo.   159:5.13 (1770.5) 2. To suffer evil without complaint and without resistance—the purely negative method.
159:5.14 (1770.6) 3. Rendere il bene per il male, affermare la propria volontà in modo da dominare la situazione, da trionfare sul male con il bene — il metodo positivo e giusto.   159:5.14 (1770.6) 3. To return good for evil, to assert the will so as to become master of the situation, to overcome evil with good—the positive and righteous method.
159:5.15 (1770.7) Uno degli apostoli chiese una volta: “Maestro, che cosa dovrei fare se uno straniero mi obbligasse a portare il suo bagaglio per un miglio?” Gesù rispose: “Non sederti e non desiderare di riposarti mentre rimproveri sottovoce lo straniero. La rettitudine non scaturisce da questi atteggiamenti passivi. Se non riesci a pensare a nulla di più efficacemente positivo da fare, puoi almeno portare il bagaglio per un secondo miglio. Ciò metterà certamente in difficoltà lo straniero ingiusto ed empio.”   159:5.15 (1770.7) One of the apostles once asked: “Master, what should I do if a stranger forced me to carry his pack for a mile?” Jesus answered: “Do not sit down and sigh for relief while you berate the stranger under your breath. Righteousness comes not from such passive attitudes. If you can think of nothing more effectively positive to do, you can at least carry the pack a second mile. That will of a certainty challenge the unrighteous and ungodly stranger.”
159:5.16 (1770.8) Gli Ebrei avevano sentito parlare di un Dio che avrebbe perdonato i peccatori che si pentono e cercato di dimenticare i loro misfatti, ma mai prima della venuta di Gesù gli uomini avevano sentito parlare di un Dio che andava alla ricerca delle pecore smarrite, che prendeva l’iniziativa di cercare i peccatori e che gioiva quando li trovava disposti a ritornare alla casa del Padre. Questa nota positiva della religione di Gesù si estendeva anche alle sue preghiere. Egli trasformò la regola d’oro negativa in un’esortazione positiva di equità umana.   159:5.16 (1770.8) The Jews had heard of a God who would forgive repentant sinners and try to forget their misdeeds, but not until Jesus came, did men hear about a God who went in search of lost sheep, who took the initiative in looking for sinners, and who rejoiced when he found them willing to return to the Father’s house. This positive note in religion Jesus extended even to his prayers. And he converted the negative golden rule into a positive admonition of human fairness.
159:5.17 (1771.1) In tutto il suo insegnamento Gesù eliminò immancabilmente i dettagli che distraevano. Rifuggì dal linguaggio fiorito ed evitò le immagini puramente poetiche del gioco di parole. Egli poneva generalmente grandi significati in piccole espressioni. A titolo esemplificativo, Gesù capovolse i significati correnti di molti termini quali sale, lievito, pesca e bambini. Egli impiegò molto efficacemente l’antitesi, paragonando il minuscolo all’infinito e così via. Le sue raffigurazioni erano sorprendenti, come “il cieco che conduce il cieco”. Ma la forza più grande che si trova nel suo insegnamento illustrativo era la sua naturalezza. Gesù portò la filosofia della religione dal cielo sulla terra. Delineò i bisogni elementari dell’anima da una nuova prospettiva e con una nuova donazione di affetto.   159:5.17 (1771.1) In all his teaching Jesus unfailingly avoided distracting details. He shunned flowery language and avoided the mere poetic imagery of a play upon words. He habitually put large meanings into small expressions. For purposes of illustration Jesus reversed the current meanings of many terms, such as salt, leaven, fishing, and little children. He most effectively employed the antithesis, comparing the minute to the infinite and so on. His pictures were striking, such as, “The blind leading the blind.” But the greatest strength to be found in his illustrative teaching was its naturalness. Jesus brought the philosophy of religion from heaven down to earth. He portrayed the elemental needs of the soul with a new insight and a new bestowal of affection.
6. Il ritorno a Magadan ^top   6. The Return to Magadan ^top
159:6.1 (1771.2) La missione di quattro settimane nella Decapoli ebbe un successo moderato. Centinaia di anime furono accolte nel regno, e gli apostoli e gli evangelisti acquisirono un’esperienza preziosa portando avanti la loro opera senza l’ispirazione della presenza personale immediata di Gesù.   159:6.1 (1771.2) The mission of four weeks in the Decapolis was moderately successful. Hundreds of souls were received into the kingdom, and the apostles and evangelists had a valuable experience in carrying on their work without the inspiration of the immediate personal presence of Jesus.
159:6.2 (1771.3) Venerdì 16 settembre l’intero corpo di operatori si riunì al Parco di Magadan come precedentemente convenuto. Nel giorno di sabato ci fu un consiglio di più di cento credenti in cui furono studiati a fondo i piani futuri per estendere l’opera del regno. I messaggeri di Davide erano presenti e fecero dei rapporti sulla situazione dei credenti in Giudea, in Samaria, in Galilea e nei distretti limitrofi.   159:6.2 (1771.3) On Friday, September 16, the entire corps of workers assembled by prearrangement at Magadan Park. On the Sabbath day a council of more than one hundred believers was held at which the future plans for extending the work of the kingdom were fully considered. The messengers of David were present and made reports concerning the welfare of the believers throughout Judea, Samaria, Galilee, and adjoining districts.
159:6.3 (1771.4) In quest’epoca pochi discepoli di Gesù apprezzavano pienamente il grande valore dei servizi del corpo dei messaggeri. I messaggeri non solo mantenevano i credenti di tutta la Palestina in contatto l’uno con l’altro e con Gesù e gli apostoli, ma durante questi giorni difficili servivano anche da raccoglitori di fondi, non solo per il sostentamento di Gesù e dei suoi associati, ma anche per il supporto delle famiglie dei dodici apostoli e dei dodici evangelisti.   159:6.3 (1771.4) Few of Jesus’ followers at this time fully appreciated the great value of the services of the messenger corps. Not only did the messengers keep the believers throughout Palestine in touch with each other and with Jesus and the apostles, but during these dark days they also served as collectors of funds, not only for the sustenance of Jesus and his associates, but also for the support of the families of the twelve apostles and the twelve evangelists.
159:6.4 (1771.5) In questo periodo Abner spostò la sua base d’operazioni da Hebron a Betlemme, e quest’ultimo luogo era anche il quartier generale in Giudea per i messaggeri di Davide. Davide manteneva un servizio di collegamento notturno di messaggeri tra Gerusalemme e Betsaida. Questi corrieri partivano da Gerusalemme ogni sera, dandosi il cambio a Sicar e a Scitopoli, e arrivavano a Betsaida il mattino successivo all’ora di colazione.   159:6.4 (1771.5) About this time Abner moved his base of operations from Hebron to Bethlehem, and this latter place was also the headquarters in Judea for David’s messengers. David maintained an overnight relay messenger service between Jerusalem and Bethsaida. These runners left Jerusalem each evening, relaying at Sychar and Scythopolis, arriving in Bethsaida by breakfast time the next morning.
159:6.5 (1771.6) Gesù e i suoi associati si prepararono ora a prendersi una settimana di riposo prima di affrontare l’ultima fase della loro opera a favore del regno. Questo fu il loro ultimo periodo di riposo, poiché la missione in Perea divenne una campagna di predicazione e d’insegnamento che si estese fino al momento del loro arrivo a Gerusalemme e dell’attuazione degli episodi finali della carriera terrena di Gesù.   159:6.5 (1771.6) Jesus and his associates now prepared to take a week’s rest before they made ready to start upon the last epoch of their labors in behalf of the kingdom. This was their last rest, for the Perean mission developed into a campaign of preaching and teaching which extended right on down to the time of their arrival at Jerusalem and of the enactment of the closing episodes of Jesus’ earth career.