Fascicolo 1   Paper 1
Il Padre Universale   The Universal Father
1:0.1 (21.1) IL PADRE Universale è il Dio di tutto il creato, la Prima Sorgente e Centro di tutte le cose e di tutti gli esseri. Pensate a Dio prima come ad un creatore, poi come ad un controllore, ed infine come ad un sostenitore infinito. La verità sul Padre Universale aveva cominciato a rendersi manifesta all’umanità quando il profeta disse: “Tu, o Dio, sei solo; non c’è nessuno all’infuori di te. Tu hai creato il cielo ed il cielo dei cieli, con tutti i loro eserciti; tu li preservi e li controlli. Dai Figli di Dio furono fatti gli universi. Il Creatore si copre di luce come di un vestito e dispiega i cieli come un sipario.” Solo il concetto di Padre Universale — un solo Dio in luogo di molti dei — ha consentito all’uomo mortale di comprendere il Padre quale creatore divino e controllore infinito.   1:0.1 (21.1) THE Universal Father is the God of all creation, the First Source and Center of all things and beings. First think of God as a creator, then as a controller, and lastly as an infinite upholder. The truth about the Universal Father had begun to dawn upon mankind when the prophet said: “You, God, are alone; there is none beside you. You have created the heaven and the heaven of heavens, with all their hosts; you preserve and control them. By the Sons of God were the universes made. The Creator covers himself with light as with a garment and stretches out the heavens as a curtain.” Only the concept of the Universal Father—one God in the place of many gods—enabled mortal man to comprehend the Father as divine creator and infinite controller.
1:0.2 (21.2) Gli innumerevoli sistemi planetari furono tutti creati per essere alla fine abitati da numerosi tipi differenti di creature intelligenti, di esseri che potessero conoscere Dio, ricevere il suo divino affetto ed amarlo in contraccambio. L’universo degli universi è l’opera di Dio ed il luogo in cui risiedono le sue diverse creature. “Dio creò i cieli e formò la terra; egli stabilì l’universo e non creò questo mondo invano, lo formò per essere abitato.”   1:0.2 (21.2) The myriads of planetary systems were all made to be eventually inhabited by many different types of intelligent creatures, beings who could know God, receive the divine affection, and love him in return. The universe of universes is the work of God and the dwelling place of his diverse creatures. “God created the heavens and formed the earth; he established the universe and created this world not in vain; he formed it to be inhabited.”
1:0.3 (21.3) Tutti i mondi illuminati riconoscono e adorano il Padre Universale, l’autore eterno ed il sostenitore infinito di tutta la creazione. Le creature dotate di volontà degli innumerevoli universi hanno intrapreso il lunghissimo viaggio verso il Paradiso, l’affascinante lotta dell’eterna avventura per raggiungere Dio il Padre. Lo scopo trascendente dei figli del tempo è di trovare il Dio eterno, di comprendere la natura divina, di riconoscere il Padre Universale. Le creature che conoscono Dio hanno una sola suprema ambizione, un solo ardente desiderio, quello di divenire, come essi sono nelle loro sfere, simili a lui come egli è nella sua paradisiaca perfezione di personalità e nella sua sfera universale di giusta supremazia. Dal Padre Universale, che abita l’eternità, è uscito il comandamento supremo: “Siate perfetti, così come io sono perfetto.” Con amore e misericordia i messaggeri del Paradiso hanno trasmesso questa esortazione divina attraverso le ere e gli universi, anche alle creature di origine animale così basse come le razze umane di Urantia.   1:0.3 (21.3) The enlightened worlds all recognize and worship the Universal Father, the eternal maker and infinite upholder of all creation. The will creatures of universe upon universe have embarked upon the long, long Paradise journey, the fascinating struggle of the eternal adventure of attaining God the Father. The transcendent goal of the children of time is to find the eternal God, to comprehend the divine nature, to recognize the Universal Father. God-knowing creatures have only one supreme ambition, just one consuming desire, and that is to become, as they are in their spheres, like him as he is in his Paradise perfection of personality and in his universal sphere of righteous supremacy. From the Universal Father who inhabits eternity there has gone forth the supreme mandate, “Be you perfect, even as I am perfect.” In love and mercy the messengers of Paradise have carried this divine exhortation down through the ages and out through the universes, even to such lowly animal-origin creatures as the human races of Urantia.
1:0.4 (22.1) Questa magnifica ingiunzione universale di sforzarsi per raggiungere la perfezione della divinità è il primo dovere, e dovrebbe essere la più alta ambizione, di tutte le creature che si dibattono nella creazione del Dio di perfezione. La possibilità di raggiungere la perfezione divina è il destino finale e certo di tutto l’eterno progresso spirituale dell’uomo.   1:0.4 (22.1) This magnificent and universal injunction to strive for the attainment of the perfection of divinity is the first duty, and should be the highest ambition, of all the struggling creature creation of the God of perfection. This possibility of the attainment of divine perfection is the final and certain destiny of all man’s eternal spiritual progress.
1:0.5 (22.2) I mortali di Urantia possono difficilmente sperare di essere perfetti in senso infinito, ma è del tutto possibile a degli esseri umani, che iniziano così come fanno su questo pianeta, raggiungere la meta celeste e divina che il Dio infinito ha fissato per l’uomo mortale; e quando avranno compiuto questo destino essi saranno, per tutto ciò che concerne la propria realizzazione e le acquisizioni mentali, altrettanto completi nella loro sfera di perfezione divina quanto lo è Dio stesso nella sua sfera d’infinità e di eternità. Tale perfezione può non essere universale in senso materiale, né illimitata in comprensione intellettuale o finale in esperienza spirituale, ma è finale e completa sotto tutti gli aspetti finiti concernenti la divinità della volontà, la perfezione della motivazione della personalità e la coscienza di Dio.   1:0.5 (22.2) Urantia mortals can hardly hope to be perfect in the infinite sense, but it is entirely possible for human beings, starting out as they do on this planet, to attain the supernal and divine goal which the infinite God has set for mortal man; and when they do achieve this destiny, they will, in all that pertains to self-realization and mind attainment, be just as replete in their sphere of divine perfection as God himself is in his sphere of infinity and eternity. Such perfection may not be universal in the material sense, unlimited in intellectual grasp, or final in spiritual experience, but it is final and complete in all finite aspects of divinity of will, perfection of personality motivation, and God-consciousness.
1:0.6 (22.3) Questo è il vero significato del comandamento divino “Siate perfetti, così come io sono perfetto”, che spinge sempre l’uomo mortale in avanti e lo chiama nell’intimo a quella lunga ed affascinante lotta per il raggiungimento di livelli di valori spirituali e di veri significati universali sempre più elevati. Questa ricerca sublime del Dio degli universi è l’avventura suprema degli abitanti di tutti i mondi del tempo e dello spazio.   1:0.6 (22.3) This is the true meaning of that divine command, “Be you perfect, even as I am perfect,” which ever urges mortal man onward and beckons him inward in that long and fascinating struggle for the attainment of higher and higher levels of spiritual values and true universe meanings. This sublime search for the God of universes is the supreme adventure of the inhabitants of all the worlds of time and space.
1. Il nome del Padre ^top   1. The Father’s Name ^top
1:1.1 (22.4) Tra tutti i nomi con i quali Dio il Padre è conosciuto ovunque negli universi, quelli che s’incontrano più spesso sono i nomi che lo designano come la Prima Sorgente e Centro dell’Universo. Il Primo Padre è conosciuto con nomi diversi in differenti universi e in differenti settori dello stesso universo. I nomi che le creature attribuiscono al Creatore dipendono molto dal concetto che le creature stesse hanno del Creatore. La Prima Sorgente e Centro dell’Universo non si è mai rivelata attraverso il nome, ma solo attraverso la sua natura. Se crediamo di essere i figli di questo Creatore, è del tutto naturale che finiremo col chiamarlo Padre. Ma questo è il nome che noi scegliamo e deriva dal riconoscimento della nostra relazione personale con la Prima Sorgente e Centro.   1:1.1 (22.4) Of all the names by which God the Father is known throughout the universes, those which designate him as the First Source and the Universe Center are most often encountered. The First Father is known by various names in different universes and in different sectors of the same universe. The names which the creature assigns to the Creator are much dependent on the creature’s concept of the Creator. The First Source and Universe Center has never revealed himself by name, only by nature. If we believe that we are the children of this Creator, it is only natural that we should eventually call him Father. But this is the name of our own choosing, and it grows out of the recognition of our personal relationship with the First Source and Center.
1:1.2 (22.5) Il Padre Universale non impone mai alcuna forma di riconoscimento arbitrario, di adorazione formale o di servizio servile alle creature intelligenti degli universi dotate di volontà. Gli abitanti evoluzionari dei mondi del tempo e dello spazio devono da se stessi — nel loro cuore — riconoscerlo, amarlo e adorarlo volontariamente. Il Creatore rifiuta d’imporre o di forzare la sottomissione del libero arbitrio spirituale delle sue creature materiali. La dedizione amorevole della volontà umana a fare la volontà del Padre è il dono più prezioso dell’uomo a Dio. Infatti, tale consacrazione della volontà della creatura costituisce il solo dono possibile di autentico valore dell’uomo al Padre del Paradiso. In Dio l’uomo vive, si muove ed ha il proprio essere. Non c’è nulla che l’uomo possa donare a Dio eccetto questa scelta di conformarsi alla volontà del Padre e tali decisioni, prese dalle creature intelligenti degli universi dotate di volontà, costituiscono la realtà di quella vera adorazione che soddisfa così pienamente la natura dominata dall’amore del Padre Creatore.   1:1.2 (22.5) The Universal Father never imposes any form of arbitrary recognition, formal worship, or slavish service upon the intelligent will creatures of the universes. The evolutionary inhabitants of the worlds of time and space must of themselves—in their own hearts—recognize, love, and voluntarily worship him. The Creator refuses to coerce or compel the submission of the spiritual free wills of his material creatures. The affectionate dedication of the human will to the doing of the Father’s will is man’s choicest gift to God; in fact, such a consecration of creature will constitutes man’s only possible gift of true value to the Paradise Father. In God, man lives, moves, and has his being; there is nothing which man can give to God except this choosing to abide by the Father’s will, and such decisions, effected by the intelligent will creatures of the universes, constitute the reality of that true worship which is so satisfying to the love-dominated nature of the Creator Father.
1:1.3 (22.6) Una volta divenuti veramente coscienti di Dio, dopo che avrete realmente scoperto il maestoso Creatore ed iniziato l’esperienza della percezione della presenza del controllore divino che risiede in voi, allora, in conformità alla vostra illuminazione e secondo la maniera ed il metodo con cui i Figli divini rivelano Dio, troverete un nome per il Padre Universale che esprimerà in modo adeguato il vostro concetto della Prima Grande Sorgente e Centro. E così, su mondi diversi e in differenti universi, il Creatore è conosciuto con numerosi appellativi aventi tutti nello spirito della relazione lo stesso significato ma, in parole ed in simboli, ciascun nome rappresenta il grado e la profondità del suo insediamento nel cuore delle sue creature di un determinato regno.   1:1.3 (22.6) When you have once become truly God-conscious, after you really discover the majestic Creator and begin to experience the realization of the indwelling presence of the divine controller, then, in accordance with your enlightenment and in accordance with the manner and method by which the divine Sons reveal God, you will find a name for the Universal Father which will be adequately expressive of your concept of the First Great Source and Center. And so, on different worlds and in various universes, the Creator becomes known by numerous appellations, in spirit of relationship all meaning the same but, in words and symbols, each name standing for the degree, the depth, of his enthronement in the hearts of his creatures of any given realm.
1:1.4 (23.1) Vicino al centro dell’universo degli universi il Padre Universale è generalmente conosciuto con nomi che si possono considerare come significanti la Prima Sorgente. Più lontano, negli universi dello spazio, i termini impiegati per designare il Padre Universale significano più spesso il Centro Universale. Più lontano ancora nella creazione stellata, come nel mondo sede centrale del vostro universo locale, egli è conosciuto come la Prima Sorgente Creativa ed il Centro Divino. In una vicina costellazione Dio è chiamato il Padre degli Universi, in un’altra il Sostenitore Infinito e, verso est, il Controllore Divino. Egli è stato chiamato anche il Padre delle Luci, il Dono della Vita e l’Onnipotente Uno.   1:1.4 (23.1) Near the center of the universe of universes, the Universal Father is generally known by names which may be regarded as meaning the First Source. Farther out in the universes of space, the terms employed to designate the Universal Father more often mean the Universal Center. Still farther out in the starry creation, he is known, as on the headquarters world of your local universe, as the First Creative Source and Divine Center. In one near-by constellation God is called the Father of Universes. In another, the Infinite Upholder, and to the east, the Divine Controller. He has also been designated the Father of Lights, the Gift of Life, and the All-powerful One.
1:1.5 (23.2) Sui mondi dove un Figlio Paradisiaco ha vissuto una vita di conferimento, Dio è generalmente conosciuto con qualche nome indicativo di relazione personale, di tenero affetto e di devozione paterna. Nella sede centrale della vostra costellazione ci si riferisce a Dio come Padre Universale, e su differenti pianeti del vostro sistema locale di mondi abitati egli è variamente conosciuto come il Padre dei Padri, il Padre del Paradiso, il Padre di Havona ed il Padre Spirito. Quelli che conoscono Dio attraverso le rivelazioni insite nei conferimenti dei Figli Paradisiaci finiscono per cedere all’appello sentimentale del toccante rapporto d’associazione tra creatura e Creatore e si riferiscono a Dio come “nostro Padre”.   1:1.5 (23.2) On those worlds where a Paradise Son has lived a bestowal life, God is generally known by some name indicative of personal relationship, tender affection, and fatherly devotion. On your constellation headquarters God is referred to as the Universal Father, and on different planets in your local system of inhabited worlds he is variously known as the Father of Fathers, the Paradise Father, the Havona Father, and the Spirit Father. Those who know God through the revelations of the bestowals of the Paradise Sons, eventually yield to the sentimental appeal of the touching relationship of the creature-Creator association and refer to God as “our Father.”
1:1.6 (23.3) Su un pianeta di creature sessuate, in un mondo in cui gl’impulsi del sentimento genitoriale sono innati nel cuore dei suoi esseri intelligenti, il termine Padre diventa un nome molto espressivo ed appropriato per il Dio eterno. Sul vostro pianeta, Urantia, egli è meglio conosciuto, più universalmente riconosciuto, con il nome di Dio. Il nome che gli è dato ha poca importanza; l’essenziale è che lo conosciate e che aspiriate ad essere simili a lui. I vostri antichi profeti lo chiamarono a giusto titolo “il Dio eterno” e ne hanno parlato come di colui che “abita l’eternità”.   1:1.6 (23.3) On a planet of sex creatures, in a world where the impulses of parental emotion are inherent in the hearts of its intelligent beings, the term Father becomes a very expressive and appropriate name for the eternal God. He is best known, most universally acknowledged, on your planet, Urantia, by the name God. The name he is given is of little importance; the significant thing is that you should know him and aspire to be like him. Your prophets of old truly called him “the everlasting God” and referred to him as the one who “inhabits eternity.”
2. La realtà di Dio ^top   2. The Reality of God ^top
1:2.1 (23.4) Dio è la realtà primordiale nel mondo dello spirito; Dio è la sorgente della verità nelle sfere mentali; Dio proietta la sua ombra su ogni cosa in tutti i regni materiali. Per tutte le intelligenze create Dio è una personalità e per l’universo degli universi è la Prima Sorgente e Centro della realtà eterna. Dio non è simile né ad un uomo né ad una macchina. Il Primo Padre è spirito universale, verità eterna, realtà infinita e personalità paterna.   1:2.1 (23.4) God is primal reality in the spirit world; God is the source of truth in the mind spheres; God overshadows all throughout the material realms. To all created intelligences God is a personality, and to the universe of universes he is the First Source and Center of eternal reality. God is neither manlike nor machinelike. The First Father is universal spirit, eternal truth, infinite reality, and father personality.
1:2.2 (23.5) Il Dio eterno è infinitamente di più della realtà idealizzata o dell’universo personalizzato. Dio non è semplicemente il desiderio supremo dell’uomo, la ricerca oggettivata del mortale. Dio non è neppure un semplice concetto, il potenziale del potere della rettitudine. Il Padre Universale non è un sinonimo della natura, né la legge naturale personificata. Dio è una realtà trascendente e non semplicemente il concetto umano tradizionale dei valori supremi. Dio non è una focalizzazione psicologica di significati spirituali, né tantomeno “l’opera più nobile dell’uomo”. Dio può essere ciascuno e tutti questi concetti nella mente degli uomini, ma egli è più di questo. È una persona salvifica ed un Padre amorevole per tutti coloro che godono la pace spirituale sulla terra e che desiderano ardentemente fare l’esperienza della sopravvivenza della personalità alla loro morte.   1:2.2 (23.5) The eternal God is infinitely more than reality idealized or the universe personalized. God is not simply the supreme desire of man, the mortal quest objectified. Neither is God merely a concept, the power-potential of righteousness. The Universal Father is not a synonym for nature, neither is he natural law personified. God is a transcendent reality, not merely man’s traditional concept of supreme values. God is not a psychological focalization of spiritual meanings, neither is he “the noblest work of man.” God may be any or all of these concepts in the minds of men, but he is more. He is a saving person and a loving Father to all who enjoy spiritual peace on earth, and who crave to experience personality survival in death.
1:2.3 (24.1) La realtà dell’esistenza di Dio è dimostrata nell’esperienza umana dalla divina presenza dimorante, lo spirito Monitore mandato dal Paradiso a vivere nella mente mortale dell’uomo e lì ad assistere l’evoluzione dell’anima immortale destinata a sopravvivere eternamente. La presenza di questo Aggiustatore divino nella mente umana è rivelata da tre fenomeni esperienziali:   1:2.3 (24.1) The actuality of the existence of God is demonstrated in human experience by the indwelling of the divine presence, the spirit Monitor sent from Paradise to live in the mortal mind of man and there to assist in evolving the immortal soul of eternal survival. The presence of this divine Adjuster in the human mind is disclosed by three experiential phenomena:
1:2.4 (24.2) 1. La capacità intellettuale di conoscere Dio — la coscienza di Dio.   1:2.4 (24.2) 1. The intellectual capacity for knowing God—God-consciousness.
1:2.5 (24.3) 2. L’impulso spirituale a trovare Dio — la ricerca di Dio.   1:2.5 (24.3) 2. The spiritual urge to find God—God-seeking.
1:2.6 (24.4) 3. L’anelito della personalità ad essere simile a Dio — il desiderio sincero di fare la volontà del Padre.   1:2.6 (24.4) 3. The personality craving to be like God—the wholehearted desire to do the Father’s will.
1:2.7 (24.5) L’esistenza di Dio non può mai essere provata dalla sperimentazione scientifica o dalla pura ragione per deduzione logica. Dio può essere realizzato soltanto nei regni dell’esperienza umana. Tuttavia, il vero concetto della realtà di Dio è ragionevole per la logica, plausibile per la filosofia, essenziale per la religione e indispensabile per ogni speranza di sopravvivenza della personalità.   1:2.7 (24.5) The existence of God can never be proved by scientific experiment or by the pure reason of logical deduction. God can be realized only in the realms of human experience; nevertheless, the true concept of the reality of God is reasonable to logic, plausible to philosophy, essential to religion, and indispensable to any hope of personality survival.
1:2.8 (24.6) Coloro che conoscono Dio hanno sperimentato il fatto della sua presenza; quei mortali che conoscono Dio posseggono, nella loro esperienza personale, la sola prova positiva dell’esistenza del Dio vivente che un essere umano possa offrire ad un altro. L’esistenza di Dio è totalmente al di là di ogni possibilità di dimostrazione, salvo per il contatto tra la coscienza di Dio della mente umana e la presenza di Dio dell’Aggiustatore di Pensiero, che risiede nell’intelletto mortale e che è conferito all’uomo come dono gratuito del Padre Universale.   1:2.8 (24.6) Those who know God have experienced the fact of his presence; such God-knowing mortals hold in their personal experience the only positive proof of the existence of the living God which one human being can offer to another. The existence of God is utterly beyond all possibility of demonstration except for the contact between the God-consciousness of the human mind and the God-presence of the Thought Adjuster that indwells the mortal intellect and is bestowed upon man as the free gift of the Universal Father.
1:2.9 (24.7) In teoria voi potete pensare a Dio come Creatore, ed egli è il creatore personale del Paradiso e dell’universo centrale di perfezione; ma gli universi del tempo e dello spazio sono tutti creati ed organizzati dal corpo paradisiaco dei Figli Creatori. Il Padre Universale non è il creatore personale dell’universo locale di Nebadon; l’universo nel quale vivete è creazione di suo Figlio Micael. Benché il Padre non crei personalmente gli universi evoluzionari, li controlla in molte delle loro relazioni universali ed in alcune delle loro manifestazioni di energie fisiche, mentali e spirituali. Dio il Padre è il creatore personale dell’universo del Paradiso e, in associazione con il Figlio Eterno, il creatore di tutti gli altri Creatori personali di universi.   1:2.9 (24.7) In theory you may think of God as the Creator, and he is the personal creator of Paradise and the central universe of perfection, but the universes of time and space are all created and organized by the Paradise corps of the Creator Sons. The Universal Father is not the personal creator of the local universe of Nebadon; the universe in which you live is the creation of his Son Michael. Though the Father does not personally create the evolutionary universes, he does control them in many of their universal relationships and in certain of their manifestations of physical, mindal, and spiritual energies. God the Father is the personal creator of the Paradise universe and, in association with the Eternal Son, the creator of all other personal universe Creators.
1:2.10 (24.8) Come controllore fisico nell’universo degli universi materiale, la Prima Sorgente e Centro opera negli archetipi dell’Isola eterna del Paradiso, e per mezzo di questo centro di gravità assoluta il Dio eterno esercita un supercontrollo cosmico del livello fisico sia nell’universo centrale che nell’intero universo degli universi. In quanto mente, Dio funziona nella Deità dello Spirito Infinito; in quanto spirito, Dio è manifesto nella persona del Figlio Eterno e nelle persone dei figli divini del Figlio Eterno. Questa interrelazione della Prima Sorgente e Centro con le Persone e gli Assoluti coordinati del Paradiso non preclude affatto l’azione personale diretta del Padre Universale in tutta la creazione ed a tutti i livelli di questa. Mediante la presenza del suo spirito frammentato il Padre Creatore mantiene un contatto diretto con i suoi figli creature e con i suoi universi creati.   1:2.10 (24.8) As a physical controller in the material universe of universes, the First Source and Center functions in the patterns of the eternal Isle of Paradise, and through this absolute gravity center the eternal God exercises cosmic overcontrol of the physical level equally in the central universe and throughout the universe of universes. As mind, God functions in the Deity of the Infinite Spirit; as spirit, God is manifest in the person of the Eternal Son and in the persons of the divine children of the Eternal Son. This interrelation of the First Source and Center with the co-ordinate Persons and Absolutes of Paradise does not in the least preclude the direct personal action of the Universal Father throughout all creation and on all levels thereof. Through the presence of his fragmentized spirit the Creator Father maintains immediate contact with his creature children and his created universes.
3. Dio è uno spirito universale ^top   3. God is a Universal Spirit ^top
1:3.1 (25.1) “Dio è spirito.” Egli è una presenza spirituale universale. Il Padre Universale è una realtà spirituale infinita; egli è “il sovrano, eterno, immortale, invisibile ed il solo vero Dio”. Anche se voi siete “la progenie di Dio”, non dovete credere che il Padre sia simile a voi nella forma e nel fisico perché vi è stato detto di essere stati creati “a sua immagine” — abitati da Monitori del Mistero inviati dalla dimora centrale della sua presenza eterna. Gli esseri spirituali sono reali, sebbene siano invisibili all’occhio umano e non abbiano carne e sangue.   1:3.1 (25.1) “God is spirit.” He is a universal spiritual presence. The Universal Father is an infinite spiritual reality; he is “the sovereign, eternal, immortal, invisible, and only true God.” Even though you are “the offspring of God,” you ought not to think that the Father is like yourselves in form and physique because you are said to be created “in his image”—indwelt by Mystery Monitors dispatched from the central abode of his eternal presence. Spirit beings are real, notwithstanding they are invisible to human eyes; even though they have not flesh and blood.
1:3.2 (25.2) Disse il profeta di un tempo: “Ecco, egli cammina vicino a me, ed io non lo vedo; passa oltre, ma io non lo percepisco.” Noi possiamo osservare costantemente le opere di Dio, possiamo essere altamente coscienti delle prove materiali della sua condotta maestosa, ma raramente possiamo contemplare la manifestazione visibile della sua divinità, e neppure vedere la presenza del suo spirito delegato che risiede nell’uomo.   1:3.2 (25.2) Said the seer of old: “Lo, he goes by me, and I see him not; he passes on also, but I perceive him not.” We may constantly observe the works of God, we may be highly conscious of the material evidences of his majestic conduct, but rarely may we gaze upon the visible manifestation of his divinity, not even to behold the presence of his delegated spirit of human indwelling.
1:3.3 (25.3) Il Padre Universale non è invisibile per celarsi alle creature inferiori con impedimenti materiali e limitate doti spirituali. La situazione è piuttosto la seguente: “Voi non potete vedere la mia faccia, perché nessun mortale può vedermi e vivere.” Nessun uomo materiale potrebbe contemplare lo spirito di Dio e conservare la sua esistenza mortale. È impossibile per i gruppi inferiori di esseri spirituali o per qualunque ordine di personalità materiali avvicinare la gloria e lo splendore spirituale della presenza della personalità divina. La luminosità spirituale della presenza personale del Padre è una “luce che nessun uomo mortale può avvicinare, che nessuna creatura materiale ha visto o può vedere”. Ma non è necessario vedere Dio con gli occhi della carne per discernerlo attraverso la visione per fede della mente spiritualizzata.   1:3.3 (25.3) The Universal Father is not invisible because he is hiding himself away from the lowly creatures of materialistic handicaps and limited spiritual endowments. The situation rather is: “You cannot see my face, for no mortal can see me and live.” No material man could behold the spirit God and preserve his mortal existence. The glory and the spiritual brilliance of the divine personality presence is impossible of approach by the lower groups of spirit beings or by any order of material personalities. The spiritual luminosity of the Father’s personal presence is a “light which no mortal man can approach; which no material creature has seen or can see.” But it is not necessary to see God with the eyes of the flesh in order to discern him by the faith-vision of the spiritualized mind.
1:3.4 (25.4) La natura spirituale del Padre Universale è pienamente condivisa con il suo essere coesistente, il Figlio Eterno del Paradiso. Sia il Padre che il Figlio condividono similmente lo spirito universale ed eterno, pienamente e senza riserve, con il loro coordinato congiunto in personalità, lo Spirito Infinito. Lo spirito di Dio, in se stesso e per se stesso, è assoluto; nel Figlio è non qualificato, nello Spirito è universale, ed in tutti loro e grazie a loro, infinito.   1:3.4 (25.4) The spirit nature of the Universal Father is shared fully with his coexistent self, the Eternal Son of Paradise. Both the Father and the Son in like manner share the universal and eternal spirit fully and unreservedly with their conjoint personality co-ordinate, the Infinite Spirit. God’s spirit is, in and of himself, absolute; in the Son it is unqualified, in the Spirit, universal, and in and by all of them, infinite.
1:3.5 (25.5) Dio è uno spirito universale; Dio è la persona universale. La realtà personale suprema della creazione finita è spirito; la definitiva realtà del cosmo personale è spirito absonito. Solo i livelli dell’infinità sono assoluti, e solo su questi livelli c’è finalità di unità tra materia, mente e spirito.   1:3.5 (25.5) God is a universal spirit; God is the universal person. The supreme personal reality of the finite creation is spirit; the ultimate reality of the personal cosmos is absonite spirit. Only the levels of infinity are absolute, and only on such levels is there finality of oneness between matter, mind, and spirit.
1:3.6 (25.6) Negli universi Dio il Padre è, potenzialmente, il supercontrollore della materia, della mente e dello spirito. Dio tratta direttamente con le personalità della sua immensa creazione di creature dotate di volontà solamente per mezzo del suo esteso circuito della personalità; ma (all’esterno del Paradiso) egli è contattabile soltanto nelle presenze delle sue entità frammentate, la volontà di Dio dappertutto negli universi. Questo spirito del Paradiso, che abita la mente dei mortali del tempo e che in essa favorisce l’evoluzione dell’anima immortale della creatura sopravvivente, è della stessa natura e divinità del Padre Universale. Ma le menti di tali creature evoluzionarie hanno origine negli universi locali e devono acquisire la perfezione divina compiendo quelle trasformazioni esperienziali di realizzazione spirituale che sono il risultato inevitabile della scelta della creatura di fare la volontà del Padre nei cieli.   1:3.6 (25.6) In the universes God the Father is, in potential, the overcontroller of matter, mind, and spirit. Only by means of his far-flung personality circuit does God deal directly with the personalities of his vast creation of will creatures, but he is contactable (outside of Paradise) only in the presences of his fragmented entities, the will of God abroad in the universes. This Paradise spirit that indwells the minds of the mortals of time and there fosters the evolution of the immortal soul of the surviving creature is of the nature and divinity of the Universal Father. But the minds of such evolutionary creatures originate in the local universes and must gain divine perfection by achieving those experiential transformations of spiritual attainment which are the inevitable result of a creature’s choosing to do the will of the Father in heaven.
1:3.7 (26.1) Nell’esperienza interiore dell’uomo la mente è congiunta alla materia. Questa mente legata alla materia non può sopravvivere al decesso del mortale. La tecnica della sopravvivenza è contenuta in quegli aggiustamenti della volontà umana ed in quelle trasformazioni nella mente mortale per mezzo delle quali un intelletto cosciente di Dio viene gradualmente istruito dallo spirito ed infine guidato dallo spirito. Questa evoluzione della mente umana, dall’associazione con la materia all’unione con lo spirito, porta alla trasmutazione delle fasi potenzialmente spirituali della mente mortale nelle realtà morontiali dell’anima immortale. La mente umana asservita alla materia è destinata a diventare sempre più materiale e di conseguenza a subire l’estinzione finale della personalità. La mente sottomessa allo spirito è destinata a diventare sempre più spirituale ed alla fine a raggiungere l’unione con lo spirito divino che sopravvive e la guida, ed in questo modo ad ottenere la sopravvivenza e l’eternità dell’esistenza della personalità.   1:3.7 (26.1) In the inner experience of man, mind is joined to matter. Such material-linked minds cannot survive mortal death. The technique of survival is embraced in those adjustments of the human will and those transformations in the mortal mind whereby such a God-conscious intellect gradually becomes spirit taught and eventually spirit led. This evolution of the human mind from matter association to spirit union results in the transmutation of the potentially spirit phases of the mortal mind into the morontia realities of the immortal soul. Mortal mind subservient to matter is destined to become increasingly material and consequently to suffer eventual personality extinction; mind yielded to spirit is destined to become increasingly spiritual and ultimately to achieve oneness with the surviving and guiding divine spirit and in this way to attain survival and eternity of personality existence.
1:3.8 (26.2) Io provengo dall’Eterno e sono tornato ripetutamente alla presenza del Padre Universale. Sono a conoscenza dell’esistenza reale e della personalità della Prima Sorgente e Centro, il Padre Eterno ed Universale. So che il grande Dio, oltre che assoluto, eterno ed infinito, è anche buono, divino e misericordioso. Conosco la verità delle grandi affermazioni: “Dio è spirito” e “Dio è amore”, e questi due attributi sono rivelati più completamente all’universo nel Figlio Eterno.   1:3.8 (26.2) I come forth from the Eternal, and I have repeatedly returned to the presence of the Universal Father. I know of the actuality and personality of the First Source and Center, the Eternal and Universal Father. I know that, while the great God is absolute, eternal, and infinite, he is also good, divine, and gracious. I know the truth of the great declarations: “God is spirit” and “God is love,” and these two attributes are most completely revealed to the universe in the Eternal Son.
4. Il mistero di Dio ^top   4. The Mystery of God ^top
1:4.1 (26.3) L’infinità della perfezione di Dio è tale da renderlo eternamente un mistero. Ed il più grande di tutti i misteri insondabili di Dio è il fenomeno della divina dimora nelle menti mortali. La maniera con la quale il Padre Universale soggiorna con le creature del tempo è il più profondo di tutti i misteri dell’universo; la presenza divina nella mente dell’uomo è il mistero dei misteri.   1:4.1 (26.3) The infinity of the perfection of God is such that it eternally constitutes him mystery. And the greatest of all the unfathomable mysteries of God is the phenomenon of the divine indwelling of mortal minds. The manner in which the Universal Father sojourns with the creatures of time is the most profound of all universe mysteries; the divine presence in the mind of man is the mystery of mysteries.
1:4.2 (26.4) I corpi fisici dei mortali sono “i templi di Dio”. Sebbene i Figli Creatori Sovrani si avvicinino alle creature dei loro mondi abitati ed “attirino a sé tutti gli uomini”; benché essi “stiano alla soglia” della coscienza e “bussino” e si rallegrino di entrare in tutti coloro che “aprono le porte del loro cuore”; benché esista questa comunione personale intima tra i Figli Creatori e le loro creature mortali, nondimeno gli uomini mortali hanno qualcosa di Dio stesso che dimora effettivamente in loro; i loro corpi ne sono il tempio.   1:4.2 (26.4) The physical bodies of mortals are “the temples of God.” Notwithstanding that the Sovereign Creator Sons come near the creatures of their inhabited worlds and “draw all men to themselves”; though they “stand at the door” of consciousness “and knock” and delight to come in to all who will “open the doors of their hearts”; although there does exist this intimate personal communion between the Creator Sons and their mortal creatures, nevertheless, mortal men have something from God himself which actually dwells within them; their bodies are the temples thereof.
1:4.3 (26.5) Quando voi avrete finito quaggiù, quando avrete completato il vostro percorso nella forma temporanea sulla terra, quando il vostro viaggio di prova nella carne sarà terminato, quando la polvere che compone il tabernacolo mortale “ritornerà alla terra da dove è venuta”, allora, com’è rivelato, lo “Spirito che dimora in voi ritornerà a Dio che lo diede”. In ciascun essere morale di questo pianeta soggiorna un frammento di Dio, una parte integrante della divinità. Esso non vi appartiene ancora per diritto di possesso, ma è intenzionalmente concepito per diventare uno con voi se sopravviverete all’esistenza mortale.   1:4.3 (26.5) When you are through down here, when your course has been run in temporary form on earth, when your trial trip in the flesh is finished, when the dust that composes the mortal tabernacle “returns to the earth whence it came”; then, it is revealed, the indwelling “Spirit shall return to God who gave it.” There sojourns within each moral being of this planet a fragment of God, a part and parcel of divinity. It is not yet yours by right of possession, but it is designedly intended to be one with you if you survive the mortal existence.
1:4.4 (26.6) Noi siamo costantemente posti di fronte a questo mistero di Dio. Restiamo stupefatti davanti al crescente dispiegarsi del panorama senza fine della verità concernente la sua bontà infinita, la sua misericordia inesauribile, la sua saggezza incomparabile ed il suo carattere stupendo.   1:4.4 (26.6) We are constantly confronted with this mystery of God; we are nonplused by the increasing unfolding of the endless panorama of the truth of his infinite goodness, endless mercy, matchless wisdom, and superb character.
1:4.5 (26.7) Il divino mistero consiste nella differenza intrinseca che esiste tra il finito e l’infinito, il temporale e l’eterno, la creatura del tempo-spazio ed il Creatore, il materiale e lo spirituale, l’imperfezione dell’uomo e la perfezione della Deità del Paradiso. Il Dio d’amore universale si manifesta infallibilmente a ciascuna delle sue creature fino alla pienezza della capacità di tale creatura di afferrare spiritualmente le qualità della verità, della bellezza e della bontà divine.   1:4.5 (26.7) The divine mystery consists in the inherent difference which exists between the finite and the infinite, the temporal and the eternal, the time-space creature and the Universal Creator, the material and the spiritual, the imperfection of man and the perfection of Paradise Deity. The God of universal love unfailingly manifests himself to every one of his creatures up to the fullness of that creature’s capacity to spiritually grasp the qualities of divine truth, beauty, and goodness.
1:4.6 (27.1) Ad ogni essere spirituale e ad ogni creatura mortale, in ogni sfera ed in ogni mondo dell’universo degli universi, il Padre Universale rivela del suo benevolo e divino sé tutto ciò che può essere distinto e compreso da tali esseri spirituali e da tali creature mortali. Dio non fa eccezione di persone, siano esse spirituali o materiali. La presenza divina di cui ogni figlio dell’universo gode ad ogni momento è limitata soltanto dalla capacità di questa creatura di ricevere e di discernere le realtà spirituali del mondo sovrammateriale.   1:4.6 (27.1) To every spirit being and to every mortal creature in every sphere and on every world of the universe of universes, the Universal Father reveals all of his gracious and divine self that can be discerned or comprehended by such spirit beings and by such mortal creatures. God is no respecter of persons, either spiritual or material. The divine presence which any child of the universe enjoys at any given moment is limited only by the capacity of such a creature to receive and to discern the spirit actualities of the supermaterial world.
1:4.7 (27.2) In quanto realtà nell’esperienza spirituale umana, Dio non è un mistero. Ma quando si tenta di spiegare le realtà del mondo spirituale alle menti fisiche di ordine materiale, appare il mistero: misteri così sottili e profondi che solo la comprensione per fede, da parte del mortale che conosce Dio, può compiere il miracolo filosofico del riconoscimento dell’Infinito da parte del finito, del discernimento del Dio eterno da parte dei mortali in evoluzione dei mondi materiali del tempo e dello spazio.   1:4.7 (27.2) As a reality in human spiritual experience God is not a mystery. But when an attempt is made to make plain the realities of the spirit world to the physical minds of the material order, mystery appears: mysteries so subtle and so profound that only the faith-grasp of the God-knowing mortal can achieve the philosophic miracle of the recognition of the Infinite by the finite, the discernment of the eternal God by the evolving mortals of the material worlds of time and space.
5. La personalità del Padre Universale ^top   5. Personality of the Universal Father ^top
1:5.1 (27.3) Non permettete che la grandezza di Dio, la sua infinità, oscuri od eclissi la sua personalità. “Colui che ha disegnato l’orecchio, non udrà? Colui che ha formato l’occhio, non vedrà?” Il Padre Universale è l’apice della personalità divina; è l’origine ed il destino della personalità di tutta la creazione. Dio è sia infinito che personale; è una personalità infinita. Il Padre è veramente una personalità, sebbene l’infinità della sua persona lo ponga per sempre al di là della piena comprensione degli esseri materiali e finiti.   1:5.1 (27.3) Do not permit the magnitude of God, his infinity, either to obscure or eclipse his personality. “He who planned the ear, shall he not hear? He who formed the eye, shall he not see?” The Universal Father is the acme of divine personality; he is the origin and destiny of personality throughout all creation. God is both infinite and personal; he is an infinite personality. The Father is truly a personality, notwithstanding that the infinity of his person places him forever beyond the full comprehension of material and finite beings.
1:5.2 (27.4) Dio è molto di più di una personalità come essa è compresa dalla mente umana; egli è anche molto di più di ogni possibile concetto di superpersonalità. Ma è assolutamente futile discutere questi concetti incomprensibili della personalità divina con la mente delle creature materiali, il cui massimo concetto della realtà dell’essere consiste nell’idea e nell’ideale della personalità. Il più alto concetto possibile del Creatore Universale da parte della creatura materiale è contenuto negli ideali spirituali dell’idea elevata della personalità divina. Quindi, benché voi possiate sapere che Dio deve essere molto di più della concezione umana della personalità, sapete altrettanto bene che il Padre Universale non può assolutamente essere qualcosa di meno di una personalità eterna, infinita, vera, buona e bella.   1:5.2 (27.4) God is much more than a personality as personality is understood by the human mind; he is even far more than any possible concept of a superpersonality. But it is utterly futile to discuss such incomprehensible concepts of divine personality with the minds of material creatures whose maximum concept of the reality of being consists in the idea and ideal of personality. The material creature’s highest possible concept of the Universal Creator is embraced within the spiritual ideals of the exalted idea of divine personality. Therefore, although you may know that God must be much more than the human conception of personality, you equally well know that the Universal Father cannot possibly be anything less than an eternal, infinite, true, good, and beautiful personality.
1:5.3 (27.5) Dio non si nasconde a nessuna delle sue creature. Egli è inavvicinabile per tanti ordini di esseri soltanto perché “dimora in una luce che nessuna creatura materiale può avvicinare”. L’immensità e la grandiosità della personalità divina oltrepassano la portata della mente imperfetta dei mortali evoluzionari. Egli “misura le acque nel cavo della sua mano, misura un universo con il palmo della sua mano. È lui che sta seduto sull’orbita della terra, che distende i cieli come un sipario e li dispiega come un universo da abitare”. “Alzate gli occhi al cielo e guardate chi ha creato tutte queste cose, chi rivela i mondi con il loro numero e li chiama tutti con il loro nome”. È quindi vero che “le cose invisibili di Dio sono parzialmente capite per mezzo delle cose create”. Oggi, e come voi siete, dovete discernere l’Autore invisibile attraverso la sua molteplice e diversa creazione, come pure tramite la rivelazione ed il ministero dei suoi Figli e dei loro numerosi subordinati.   1:5.3 (27.5) God is not hiding from any of his creatures. He is unapproachable to so many orders of beings only because he “dwells in a light which no material creature can approach.” The immensity and grandeur of the divine personality is beyond the grasp of the unperfected mind of evolutionary mortals. He “measures the waters in the hollow of his hand, measures a universe with the span of his hand. It is he who sits on the circle of the earth, who stretches out the heavens as a curtain and spreads them out as a universe to dwell in.” “Lift up your eyes on high and behold who has created all these things, who brings out their worlds by number and calls them all by their names”; and so it is true that “the invisible things of God are partially understood by the things which are made.” Today, and as you are, you must discern the invisible Maker through his manifold and diverse creation, as well as through the revelation and ministration of his Sons and their numerous subordinates.
1:5.4 (28.1) Anche se i mortali materiali non possono vedere la persona di Dio, dovrebbero rallegrarsi per la certezza che egli è una persona. Accettate per fede la verità che descrive come il Padre Universale ha tanto amato il mondo da provvedere all’eterna progressione spirituale dei suoi abitanti inferiori; com’egli “si diletta nei suoi figli”. Dio non manca di alcuno di quegli attributi superumani e divini che costituiscono una personalità di Creatore perfetta, eterna, amorevole ed infinita.   1:5.4 (28.1) Even though material mortals cannot see the person of God, they should rejoice in the assurance that he is a person; by faith accept the truth which portrays that the Universal Father so loved the world as to provide for the eternal spiritual progression of its lowly inhabitants; that he “delights in his children.” God is lacking in none of those superhuman and divine attributes which constitute a perfect, eternal, loving, and infinite Creator personality.
1:5.5 (28.2) Nelle creazioni locali (ad eccezione del personale dei superuniversi) Dio non ha alcuna manifestazione personale o residenziale se non da parte dei Figli Creatori Paradisiaci, che sono i padri dei mondi abitati ed i sovrani degli universi locali. Se la fede della creatura fosse perfetta, quest’ultima saprebbe con certezza che quando ha visto un Figlio Creatore ha visto il Padre Universale; cercando il Padre non chiederebbe né si aspetterebbe di vedere altri che il Figlio. L’uomo mortale semplicemente non può vedere Dio prima di aver conseguito una completa trasformazione spirituale e di aver effettivamente raggiunto il Paradiso.   1:5.5 (28.2) In the local creations (excepting the personnel of the superuniverses) God has no personal or residential manifestation aside from the Paradise Creator Sons who are the fathers of the inhabited worlds and the sovereigns of the local universes. If the faith of the creature were perfect, he would assuredly know that when he had seen a Creator Son he had seen the Universal Father; in seeking for the Father, he would not ask nor expect to see other than the Son. Mortal man simply cannot see God until he achieves completed spirit transformation and actually attains Paradise.
1:5.6 (28.3) La natura dei Figli Creatori Paradisiaci non include tutti i potenziali non qualificati dell’assolutezza universale della natura infinita della Prima Grande Sorgente e Centro, ma il Padre Universale è divinamente presente sotto ogni aspetto nei Figli Creatori. Il Padre ed i suoi Figli sono uno. Questi Figli Paradisiaci dell’ordine dei Micael sono personalità perfette ed il modello stesso per tutte le personalità di un universo locale, da quella del Radioso Astro del Mattino fino alla più bassa creatura umana di evoluzione animale progressiva.   1:5.6 (28.3) The natures of the Paradise Creator Sons do not encompass all the unqualified potentials of the universal absoluteness of the infinite nature of the First Great Source and Center, but the Universal Father is in every way divinely present in the Creator Sons. The Father and his Sons are one. These Paradise Sons of the order of Michael are perfect personalities, even the pattern for all local universe personality from that of the Bright and Morning Star down to the lowest human creature of progressing animal evolution.
1:5.7 (28.4) Senza Dio ed in mancanza della sua grandiosa persona centrale non vi sarebbe alcuna personalità in tutto l’immenso universo degli universi. Dio è personalità.   1:5.7 (28.4) Without God and except for his great and central person, there would be no personality throughout all the vast universe of universes. God is personality.
1:5.8 (28.5) Sebbene Dio sia un potere eterno, una presenza maestosa, un ideale trascendente ed uno spirito glorioso, benché sia tutto ciò ed infinitamente di più, egli è tuttavia, veramente ed eternamente, una perfetta personalità di Creatore, una persona che può “conoscere ed essere conosciuta”, che può “amare ed essere amata” e che può mostrarci amicizia. Allo stesso tempo voi potete essere conosciuti, come altri esseri umani lo sono stati, come amici di Dio. Egli è uno spirito reale ed una realtà spirituale.   1:5.8 (28.5) Notwithstanding that God is an eternal power, a majestic presence, a transcendent ideal, and a glorious spirit, though he is all these and infinitely more, nonetheless, he is truly and everlastingly a perfect Creator personality, a person who can “know and be known,” who can “love and be loved,” and one who can befriend us; while you can be known, as other humans have been known, as the friend of God. He is a real spirit and a spiritual reality.
1:5.9 (28.6) Mentre vediamo il Padre Universale rivelato in tutto il suo universo, mentre lo distinguiamo dimorare nelle sue miriadi di creature, mentre lo contempliamo nella persona dei suoi Figli Sovrani, mentre continuiamo a percepire la sua divina presenza qua e là, vicino e lontano, non mettiamo in dubbio e non contestiamo il primato della sua personalità. Nonostante l’immensità di tutte queste distribuzioni, egli rimane una vera persona e mantiene perpetuamente un collegamento personale con le innumerevoli moltitudini delle sue creature disseminate nell’intero universo degli universi.   1:5.9 (28.6) As we see the Universal Father revealed throughout his universe; as we discern him indwelling his myriads of creatures; as we behold him in the persons of his Sovereign Sons; as we continue to sense his divine presence here and there, near and afar, let us not doubt nor question his personality primacy. Notwithstanding all these far-flung distributions, he remains a true person and everlastingly maintains personal connection with the countless hosts of his creatures scattered throughout the universe of universes.
1:5.10 (28.7) L’idea della personalità del Padre Universale è un concetto più ampio e più veritiero di Dio, ed è pervenuto all’umanità principalmente per rivelazione. La ragione, la saggezza e l’esperienza religiosa deducono ed implicano tutte la personalità di Dio, ma non la convalidano interamente. Anche l’Aggiustatore di Pensiero che risiede in voi è prepersonale. La verità e la maturità di una religione sono direttamente proporzionali al suo concetto della personalità infinita di Dio e al suo grado di comprensione dell’unità assoluta della Deità. L’idea di una Deità personale diviene allora la misura della maturità religiosa, dopo che la religione ha dapprima formulato il concetto dell’unità di Dio.   1:5.10 (28.7) The idea of the personality of the Universal Father is an enlarged and truer concept of God which has come to mankind chiefly through revelation. Reason, wisdom, and religious experience all infer and imply the personality of God, but they do not altogether validate it. Even the indwelling Thought Adjuster is prepersonal. The truth and maturity of any religion is directly proportional to its concept of the infinite personality of God and to its grasp of the absolute unity of Deity. The idea of a personal Deity becomes, then, the measure of religious maturity after religion has first formulated the concept of the unity of God.
1:5.11 (29.1) La religione primitiva aveva numerosi dei personali, ed essi erano modellati ad immagine dell’uomo. La rivelazione afferma la validità del concetto della personalità di Dio, che è possibile soltanto nel postulato scientifico di una Causa Prima ed è solo suggerita in via provvisoria nell’idea filosofica di Unità Universale. Solo con l’approccio della personalità una persona può cominciare a comprendere l’unità di Dio. Negare la personalità della Prima Sorgente e Centro lascia soltanto la scelta tra due dilemmi filosofici: materialismo o panteismo.   1:5.11 (29.1) Primitive religion had many personal gods, and they were fashioned in the image of man. Revelation affirms the validity of the personality concept of God which is merely possible in the scientific postulate of a First Cause and is only provisionally suggested in the philosophic idea of Universal Unity. Only by personality approach can any person begin to comprehend the unity of God. To deny the personality of the First Source and Center leaves one only the choice of two philosophic dilemmas: materialism or pantheism.
1:5.12 (29.2) Nella contemplazione della Deità il concetto di personalità deve essere spogliato dell’idea di corporeità. Un corpo materiale non è indispensabile alla personalità né dell’uomo né di Dio. L’errore della corporeità appare nei due estremi della filosofia umana. Nel materialismo, poiché alla morte l’uomo perde il suo corpo, cessa di esistere come personalità; nel panteismo, poiché Dio non ha corpo, quindi non è una persona. Il tipo superumano di personalità progressiva funziona in un’unione di mente e spirito.   1:5.12 (29.2) In the contemplation of Deity, the concept of personality must be divested of the idea of corporeality. A material body is not indispensable to personality in either man or God. The corporeality error is shown in both extremes of human philosophy. In materialism, since man loses his body at death, he ceases to exist as a personality; in pantheism, since God has no body, he is not, therefore, a person. The superhuman type of progressing personality functions in a union of mind and spirit.
1:5.13 (29.3) La personalità non è semplicemente un attributo di Dio; essa rappresenta piuttosto la totalità della natura infinita coordinata e della volontà divina unificata che è perfettamente espressa in eternità ed universalità. In senso supremo, la personalità è la rivelazione di Dio all’universo degli universi.   1:5.13 (29.3) Personality is not simply an attribute of God; it rather stands for the totality of the co-ordinated infinite nature and the unified divine will which is exhibited in eternity and universality of perfect expression. Personality, in the supreme sense, is the revelation of God to the universe of universes.
1:5.14 (29.4) Dio, essendo eterno, universale, assoluto ed infinito, non cresce in conoscenza né aumenta in saggezza. Dio non acquisisce esperienza, come un uomo finito potrebbe congetturare o comprendere, ma nei regni della sua personalità eterna egli gode di quelle espansioni continue di autorealizzazione che sono in certa misura comparabili ed analoghe all’acquisizione di una nuova esperienza da parte delle creature finite dei mondi evoluzionari.   1:5.14 (29.4) God, being eternal, universal, absolute, and infinite, does not grow in knowledge nor increase in wisdom. God does not acquire experience, as finite man might conjecture or comprehend, but he does, within the realms of his own eternal personality, enjoy those continuous expansions of self-realization which are in certain ways comparable to, and analogous with, the acquirement of new experience by the finite creatures of the evolutionary worlds.
1:5.15 (29.5) La perfezione assoluta del Dio infinito lo porterebbe a subire le enormi limitazioni della finalità non qualificata della perfezione, se non fosse per il fatto che il Padre Universale partecipa direttamente alla lotta della personalità di ogni anima imperfetta dell’immenso universo che cerca, con l’aiuto divino, di ascendere ai mondi superiori spiritualmente perfetti. Questa esperienza progressiva di ogni essere spirituale e di ogni creatura mortale dell’intero universo degli universi è parte della coscienza di Deità in continua espansione del Padre e dell’infinito circolo divino d’incessante autorealizzazione.   1:5.15 (29.5) The absolute perfection of the infinite God would cause him to suffer the awful limitations of unqualified finality of perfectness were it not a fact that the Universal Father directly participates in the personality struggle of every imperfect soul in the wide universe who seeks, by divine aid, to ascend to the spiritually perfect worlds on high. This progressive experience of every spirit being and every mortal creature throughout the universe of universes is a part of the Father’s ever-expanding Deity-consciousness of the never-ending divine circle of ceaseless self-realization.
1:5.16 (29.6) È letteralmente vero che: “In tutte le vostre afflizioni egli è afflitto.” “In tutti i vostri trionfi egli trionfa in voi e con voi.” Il suo spirito divino prepersonale è parte reale di voi. L’Isola del Paradiso risponde a tutte le metamorfosi fisiche dell’universo degli universi; il Figlio Eterno include tutti gl’impulsi spirituali di tutta la creazione; l’Attore Congiunto ingloba ogni espressione mentale del cosmo in espansione. Il Padre Universale realizza nella pienezza della coscienza divina ogni esperienza individuale acquisita nel corso delle lotte progressive sostenute dalle menti in espansione e dagli spiriti ascendenti di ogni entità, essere e personalità dell’intera creazione evoluzionaria del tempo e dello spazio. E tutto ciò è letteralmente vero, perché “in Lui noi tutti viviamo, ci muoviamo ed abbiamo il nostro essere”.   1:5.16 (29.6) It is literally true: “In all your afflictions he is afflicted.” “In all your triumphs he triumphs in and with you.” His prepersonal divine spirit is a real part of you. The Isle of Paradise responds to all the physical metamorphoses of the universe of universes; the Eternal Son includes all the spirit impulses of all creation; the Conjoint Actor encompasses all the mind expression of the expanding cosmos. The Universal Father realizes in the fullness of the divine consciousness all the individual experience of the progressive struggles of the expanding minds and the ascending spirits of every entity, being, and personality of the whole evolutionary creation of time and space. And all this is literally true, for “in Him we all live and move and have our being.”
6. La personalità nell’universo ^top   6. Personality in the Universe ^top
1:6.1 (29.7) La personalità umana è l’immagine-ombra proiettata nel tempo-spazio dalla personalità del Creatore divino. E nessuna realtà può mai essere adeguatamente compresa attraverso l’esame della sua ombra. Le ombre dovrebbero essere interpretate in funzione della vera sostanza.   1:6.1 (29.7) Human personality is the time-space image-shadow cast by the divine Creator personality. And no actuality can ever be adequately comprehended by an examination of its shadow. Shadows should be interpreted in terms of the true substance.
1:6.2 (30.1) Per la scienza Dio è una causa, per la filosofia è un’idea, per la religione è una persona, nonché l’amorevole Padre celeste. Per lo scienziato Dio è una forza primordiale, per il filosofo è un’ipotesi di unità, per la persona religiosa è un’esperienza spirituale vivente. Il concetto inadeguato dell’uomo riguardante la personalità del Padre Universale può essere migliorato solo dal progresso spirituale dell’uomo nell’universo, e diverrà veramente adeguato soltanto quando i pellegrini del tempo e dello spazio alla fine raggiungeranno in Paradiso l’abbraccio divino del Dio vivente.   1:6.2 (30.1) God is to science a cause, to philosophy an idea, to religion a person, even the loving heavenly Father. God is to the scientist a primal force, to the philosopher a hypothesis of unity, to the religionist a living spiritual experience. Man’s inadequate concept of the personality of the Universal Father can be improved only by man’s spiritual progress in the universe and will become truly adequate only when the pilgrims of time and space finally attain the divine embrace of the living God on Paradise.
1:6.3 (30.2) Non dimenticate mai che i punti di vista di Dio e dell’uomo sulla personalità sono agli antipodi. L’uomo considera e comprende la personalità guardando dal finito all’infinito, Dio guarda dall’infinito al finito. L’uomo possiede il tipo più basso di personalità, Dio il più elevato, nonché supremo, ultimo ed assoluto. Perciò i concetti migliori della personalità divina hanno dovuto attendere pazientemente la comparsa d’idee più evolute della personalità umana, in particolare la rivelazione superiore della personalità, sia divina che umana, nella vita di conferimento su Urantia di Micael, il Figlio Creatore.   1:6.3 (30.2) Never lose sight of the antipodal viewpoints of personality as it is conceived by God and man. Man views and comprehends personality, looking from the finite to the infinite; God looks from the infinite to the finite. Man possesses the lowest type of personality; God, the highest, even supreme, ultimate, and absolute. Therefore did the better concepts of the divine personality have patiently to await the appearance of improved ideas of human personality, especially the enhanced revelation of both human and divine personality in the Urantian bestowal life of Michael, the Creator Son.
1:6.4 (30.3) Lo spirito divino prepersonale che risiede nella mente umana porta, con la sua stessa presenza, la prova valida della sua effettiva esistenza, ma il concetto della personalità divina può essere afferrato soltanto dall’intuizione spirituale di un’autentica esperienza religiosa personale. Qualsiasi persona, umana o divina, può essere conosciuta e compresa del tutto indipendentemente dalle reazioni esteriori o dalla presenza materiale di quella persona.   1:6.4 (30.3) The prepersonal divine spirit which indwells the mortal mind carries, in its very presence, the valid proof of its actual existence, but the concept of the divine personality can be grasped only by the spiritual insight of genuine personal religious experience. Any person, human or divine, may be known and comprehended quite apart from the external reactions or the material presence of that person.
1:6.5 (30.4) Per un’amicizia tra due persone è essenziale un certo grado di affinità morale e di armonia spirituale; una personalità amorevole può difficilmente rivelarsi ad una persona priva d’amore. Anche per accostarsi alla conoscenza di una personalità divina devono essere totalmente consacrate a questo sforzo tutte le doti di personalità dell’uomo; una devozione parziale, tiepida, sarà inefficace.   1:6.5 (30.4) Some degree of moral affinity and spiritual harmony is essential to friendship between two persons; a loving personality can hardly reveal himself to a loveless person. Even to approach the knowing of a divine personality, all of man’s personality endowments must be wholly consecrated to the effort; halfhearted, partial devotion will be unavailing.
1:6.6 (30.5) Quanto più completamente un uomo comprende se stesso ed apprezza i valori della personalità dei suoi simili, tanto più anelerà a conoscere la Personalità Originale, e tanto più ardentemente un tale umano che conosce Dio si sforzerà di diventare simile alla Personalità Originale. Si possono discutere le opinioni su Dio, ma l’esperienza con lui ed in lui è al di sopra e al di là di ogni controversia umana e della mera logica intellettuale. L’uomo che conosce Dio descrive le sue esperienze spirituali non per convincere i non credenti, ma per l’edificazione e la reciproca soddisfazione dei credenti.   1:6.6 (30.5) The more completely man understands himself and appreciates the personality values of his fellows, the more he will crave to know the Original Personality, and the more earnestly such a God-knowing human will strive to become like the Original Personality. You can argue over opinions about God, but experience with him and in him exists above and beyond all human controversy and mere intellectual logic. The God-knowing man describes his spiritual experiences, not to convince unbelievers, but for the edification and mutual satisfaction of believers.
1:6.7 (30.6) Presumere che l’universo può essere conosciuto, che è intelligibile, è presumere che l’universo è costruito da una mente e diretto da una personalità. La mente dell’uomo può percepire soltanto i fenomeni mentali di altre menti, siano esse umane o superumane. Se la personalità dell’uomo può fare l’esperienza dell’universo, è perché ci sono una mente divina ed una personalità reale celate in qualche parte di quell’universo.   1:6.7 (30.6) To assume that the universe can be known, that it is intelligible, is to assume that the universe is mind made and personality managed. Man’s mind can only perceive the mind phenomena of other minds, be they human or superhuman. If man’s personality can experience the universe, there is a divine mind and an actual personality somewhere concealed in that universe.
1:6.8 (30.7) Dio è spirito — personalità spirituale; anche l’uomo è uno spirito — personalità spirituale potenziale. Gesù di Nazaret giunse alla piena realizzazione di questo potenziale della personalità spirituale nell’esperienza umana; per questo la sua vita di realizzazione della volontà del Padre diviene per l’uomo la rivelazione più autentica ed ideale della personalità di Dio. Benché sia possibile cogliere la personalità del Padre Universale solo in un’esperienza religiosa effettiva, nella vita terrena di Gesù siamo ispirati dalla perfetta dimostrazione di tale realizzazione e rivelazione della personalità di Dio in un’esperienza veramente umana.   1:6.8 (30.7) God is spirit—spirit personality; man is also a spirit—potential spirit personality. Jesus of Nazareth attained the full realization of this potential of spirit personality in human experience; therefore his life of achieving the Father’s will becomes man’s most real and ideal revelation of the personality of God. Even though the personality of the Universal Father can be grasped only in actual religious experience, in Jesus’ earth life we are inspired by the perfect demonstration of such a realization and revelation of the personality of God in a truly human experience.
7. Valore spirituale del concetto di personalità ^top   7. Spiritual Value of the Personality Concept ^top
1:7.1 (31.1) Quando Gesù parlava del “Dio vivente”, si riferiva ad una Deità personale — il Padre che è nei cieli. Il concetto della personalità della Deità facilita la comunione, favorisce l’adorazione intelligente, promuove una fiducia confortante. Tra cose non personali possono esserci interazioni, ma non comunione. Non si potrebbe beneficiare del rapporto di comunione tra padre e figlio, come di quello tra Dio e l’uomo, se entrambi non fossero persone. Solo delle personalità possono comunicare l’una con l’altra, sebbene questa comunione personale possa essere molto facilitata dalla presenza di un’entità così impersonale, qual è appunto l’Aggiustatore di Pensiero.   1:7.1 (31.1) When Jesus talked about “the living God,” he referred to a personal Deity—the Father in heaven. The concept of the personality of Deity facilitates fellowship; it favors intelligent worship; it promotes refreshing trustfulness. Interactions can be had between nonpersonal things, but not fellowship. The fellowship relation of father and son, as between God and man, cannot be enjoyed unless both are persons. Only personalities can commune with each other, albeit this personal communion may be greatly facilitated by the presence of just such an impersonal entity as the Thought Adjuster.
1:7.2 (31.2) L’uomo non raggiunge l’unione con Dio allo stesso modo in cui una goccia d’acqua potrebbe trovare l’unità con l’oceano. L’uomo giunge all’unione divina mediante una comunione spirituale reciproca progressiva, attraverso rapporti di personalità con il Dio personale, avvicinandosi sempre di più alla natura divina nel conformarsi di tutto cuore e con intelligenza alla volontà divina. Una relazione così sublime può esistere solo tra personalità.   1:7.2 (31.2) Man does not achieve union with God as a drop of water might find unity with the ocean. Man attains divine union by progressive reciprocal spiritual communion, by personality intercourse with the personal God, by increasingly attaining the divine nature through wholehearted and intelligent conformity to the divine will. Such a sublime relationship can exist only between personalities.
1:7.3 (31.3) Il concetto della verità potrebbe essere concepito separatamente dalla personalità, il concetto della bellezza può esistere senza la personalità, ma il concetto della bontà divina è comprensibile solo in relazione alla personalità. Solamente una persona può amare ed essere amata. Anche la bellezza e la verità non avrebbero speranza di sopravvivenza se non fossero gli attributi di un Dio personale, di un Padre amorevole.   1:7.3 (31.3) The concept of truth might possibly be entertained apart from personality, the concept of beauty may exist without personality, but the concept of divine goodness is understandable only in relation to personality. Only a person can love and be loved. Even beauty and truth would be divorced from survival hope if they were not attributes of a personal God, a loving Father.
1:7.4 (31.4) Noi non riusciamo a comprendere pienamente come Dio possa essere primordiale, immutabile, onnipotente e perfetto, e allo stesso tempo essere attorniato da un universo sempre mutevole ed apparentemente limitato da leggi, un universo in evoluzione di relative imperfezioni. Ma possiamo conoscere questa verità nella nostra esperienza personale, se noi tutti conserviamo identità di personalità ed unità di volontà nonostante il costante cambiamento di noi stessi e del nostro ambiente circostante.   1:7.4 (31.4) We cannot fully understand how God can be primal, changeless, all-powerful, and perfect, and at the same time be surrounded by an ever-changing and apparently law-limited universe, an evolving universe of relative imperfections. But we can know such a truth in our own personal experience since we all maintain identity of personality and unity of will in spite of the constant changing of both ourselves and our environment.
1:7.5 (31.5) La definitiva realtà dell’universo non può essere colta dalla matematica, dalla logica o dalla filosofia, ma soltanto dall’esperienza personale che si conforma progressivamente alla volontà divina di un Dio personale. Né scienza, né filosofia, né teologia possono convalidare la personalità di Dio. Solo l’esperienza personale dei figli per fede del Padre celeste può produrre l’effettiva realizzazione spirituale della personalità di Dio.   1:7.5 (31.5) Ultimate universe reality cannot be grasped by mathematics, logic, or philosophy, only by personal experience in progressive conformity to the divine will of a personal God. Neither science, philosophy, nor theology can validate the personality of God. Only the personal experience of the faith sons of the heavenly Father can effect the actual spiritual realization of the personality of God.
1:7.6 (31.6) I concetti più elevati della personalità nell’universo implicano: identità, coscienza di sé, volontà propria e possibilità di autorivelazione. E queste caratteristiche implicano in aggiunta una comunione con altre personalità uguali, così come nelle associazioni di personalità delle Deità del Paradiso. L’unità assoluta di queste associazioni è così perfetta che la divinità diviene riconoscibile per la sua indivisibilità, per la sua unità. “Il Signore Dio è uno.” L’indivisibilità della personalità non ostacola Dio nel conferire il suo spirito affinché viva nel cuore dei mortali. L’indivisibilità della personalità di un padre umano non gl’impedisce di generare figli e figlie mortali.   1:7.6 (31.6) The higher concepts of universe personality imply: identity, self-consciousness, self-will, and possibility for self-revelation. And these characteristics further imply fellowship with other and equal personalities, such as exists in the personality associations of the Paradise Deities. And the absolute unity of these associations is so perfect that divinity becomes known by indivisibility, by oneness. “The Lord God is one.” Indivisibility of personality does not interfere with God’s bestowing his spirit to live in the hearts of mortal men. Indivisibility of a human father’s personality does not prevent the reproduction of mortal sons and daughters.
1:7.7 (31.7) Questo concetto dell’indivisibilità, in associazione con il concetto dell’unità, implica la trascendenza sia del tempo che dello spazio da parte dell’Ultimità della Deità; di conseguenza, né lo spazio né il tempo possono essere assoluti od infiniti. La Prima Sorgente e Centro è quell’infinità che trascende in modo non qualificato ogni mente, ogni materia ed ogni spirito.   1:7.7 (31.7) This concept of indivisibility in association with the concept of unity implies transcendence of both time and space by the Ultimacy of Deity; therefore neither space nor time can be absolute or infinite. The First Source and Center is that infinity who unqualifiedly transcends all mind, all matter, and all spirit.
1:7.8 (31.8) La realtà della Trinità del Paradiso non viola in alcun modo la verità dell’unità divina. Le tre personalità della Deità del Paradiso sono come una in tutte le reazioni della realtà dell’universo ed in tutte le relazioni con le creature. Né l’esistenza di queste tre persone eterne viola la verità dell’indivisibilità della Deità. Io mi rendo pienamente conto di non avere a mia disposizione un linguaggio adeguato per esporre chiaramente alla mente mortale come questi problemi dell’universo si presentano a noi. Ma non dovete scoraggiarvi; anche per le personalità superiori appartenenti al mio gruppo di esseri del Paradiso non tutte queste cose sono totalmente chiare. Ricordatevi sempre che queste profonde verità concernenti la Deità si chiariranno sempre di più via via che la vostra mente diverrà progressivamente spiritualizzata nel corso delle successive epoche della lunga ascensione mortale al Paradiso.   1:7.8 (31.8) The fact of the Paradise Trinity in no manner violates the truth of the divine unity. The three personalities of Paradise Deity are, in all universe reality reactions and in all creature relations, as one. Neither does the existence of these three eternal persons violate the truth of the indivisibility of Deity. I am fully aware that I have at my command no language adequate to make clear to the mortal mind how these universe problems appear to us. But you should not become discouraged; not all of these things are wholly clear to even the high personalities belonging to my group of Paradise beings. Ever bear in mind that these profound truths pertaining to Deity will increasingly clarify as your minds become progressively spiritualized during the successive epochs of the long mortal ascent to Paradise.
1:7.9 (32.1) [Presentato da un Consigliere Divino, membro di un gruppo di personalità celesti incaricate dagli Antichi dei Giorni di Uversa, capitale del settimo superuniverso, a soprintendere a quelle parti della seguente rivelazione concernenti questioni che oltrepassano i confini dell’universo locale di Nebadon. Io sono incaricato di fare da garante a quei fascicoli che descrivono la natura e gli attributi di Dio, perché rappresento la più alta fonte d’informazione disponibile a tal fine su qualsiasi mondo abitato. Ho servito come Consigliere Divino in tutti e sette i superuniversi ed ho risieduto a lungo nel centro paradisiaco di tutte le cose. Ho goduto molte volte del piacere supremo di soggiornare nell’immediata presenza personale del Padre Universale. Io descrivo la realtà e la verità della natura e degli attributi del Padre con autorità incontestabile; io so di che cosa parlo.]   1:7.9 (32.1) [Presented by a Divine Counselor, a member of a group of celestial personalities assigned by the Ancients of Days on Uversa, the headquarters of the seventh superuniverse, to supervise those portions of this forthcoming revelation which have to do with affairs beyond the borders of the local universe of Nebadon. I am commissioned to sponsor those papers portraying the nature and attributes of God because I represent the highest source of information available for such a purpose on any inhabited world. I have served as a Divine Counselor in all seven of the superuniverses and have long resided at the Paradise center of all things. Many times have I enjoyed the supreme pleasure of a sojourn in the immediate personal presence of the Universal Father. I portray the reality and truth of the Father’s nature and attributes with unchallengeable authority; I know whereof I speak.]