Fascicolo 142   Paper 142
La Pasqua a Gerusalemme   The Passover at Jerusalem
142:0.1 (1596.1) DURANTE il mese d’aprile Gesù e gli apostoli lavorarono a Gerusalemme, uscendo dalla città tutte le sere per passare la notte a Betania. Gesù passava una o due notti per settimana a Gerusalemme a casa di Flavio, un Ebreo greco, dove molti eminenti Ebrei venivano in segreto a consultarlo.   142:0.1 (1596.1) THE month of April Jesus and the apostles worked in Jerusalem, going out of the city each evening to spend the night at Bethany. Jesus himself spent one or two nights each week in Jerusalem at the home of Flavius, a Greek Jew, where many prominent Jews came in secret to interview him.
142:0.2 (1596.2) Nel corso del primo giorno a Gerusalemme, Gesù fece una breve visita al suo vecchio amico, Anna, un tempo sommo sacerdote e parente di Salomè, moglie di Zebedeo. Anna aveva sentito parlare di Gesù e dei suoi insegnamenti, e quando Gesù si presentò a casa del sommo sacerdote, fu ricevuto con molte riserve. Quando Gesù percepì la freddezza di Anna, si congedò immediatamente, dicendo mentre andava via: “La paura è la principale schiavitù dell’uomo e l’orgoglio la sua gran debolezza; ingannerai te stesso rendendoti schiavo di questi due distruttori della gioia e della libertà?” Ma Anna non rispose nulla. Il Maestro non rivide più Anna fino al momento in cui sedette con suo genero per giudicare il Figlio dell’Uomo.   142:0.2 (1596.2) The first day in Jerusalem Jesus called upon his friend of former years, Annas, the onetime high priest and relative of Salome, Zebedee’s wife. Annas had been hearing about Jesus and his teachings, and when Jesus called at the high priest’s home, he was received with much reserve. When Jesus perceived Annas’s coldness, he took immediate leave, saying as he departed: “Fear is man’s chief enslaver and pride his great weakness; will you betray yourself into bondage to both of these destroyers of joy and liberty?” But Annas made no reply. The Master did not again see Annas until the time when he sat with his son-in-law in judgment on the Son of Man.
1. L’insegnamento nel tempio ^top   1. Teaching in the Temple ^top
142:1.1 (1596.3) Per tutto questo mese Gesù o uno degli apostoli insegnarono quotidianamente nel tempio. Quando le folle della Pasqua erano troppo numerose per avere accesso all’insegnamento nel tempio, gli apostoli conducevano molti gruppi d’insegnamento fuori della cinta sacra. Il tema principale del loro messaggio era:   142:1.1 (1596.3) Throughout this month Jesus or one of the apostles taught daily in the temple. When the Passover crowds were too great to find entrance to the temple teaching, the apostles conducted many teaching groups outside the sacred precincts. The burden of their message was:
142:1.2 (1596.4) 1. Il regno dei cieli è a portata di mano.   142:1.2 (1596.4) 1. The kingdom of heaven is at hand.
142:1.3 (1596.5) 2. Avendo fede nella paternità di Dio voi potete entrare nel regno dei cieli, divenendo così figli di Dio.   142:1.3 (1596.5) 2. By faith in the fatherhood of God you may enter the kingdom of heaven, thus becoming the sons of God.
142:1.4 (1596.6) 3. L’amore è la regola di vita nel regno — la devozione suprema a Dio, amando nel contempo il vostro prossimo come voi stessi.   142:1.4 (1596.6) 3. Love is the rule of living within the kingdom—supreme devotion to God while loving your neighbor as yourself.
142:1.5 (1596.7) 4. L’obbedienza alla volontà del Padre, che produce i frutti dello spirito nella propria vita personale, è la legge del regno.   142:1.5 (1596.7) 4. Obedience to the will of the Father, yielding the fruits of the spirit in one’s personal life, is the law of the kingdom.
142:1.6 (1596.8) Le moltitudini che venivano a celebrare la Pasqua ascoltavano questo insegnamento di Gesù, e centinaia di loro si rallegravano della buona novella. I capi civili e religiosi degli Ebrei cominciarono a preoccuparsi seriamente di Gesù e dei suoi apostoli e discussero tra di loro la condotta da tenere nei loro confronti.   142:1.6 (1596.8) The multitudes who came to celebrate the Passover heard this teaching of Jesus, and hundreds of them rejoiced in the good news. The chief priests and rulers of the Jews became much concerned about Jesus and his apostles and debated among themselves as to what should be done with them.
142:1.7 (1596.9) In aggiunta al loro insegnamento nel tempio e nei pressi dello stesso, gli apostoli ed altri credenti erano impegnati a svolgere molto lavoro personale tra le folle della Pasqua. Questi uomini e donne interessati portarono la notizia del messaggio di Gesù da questa celebrazione della Pasqua fino alle parti più lontane dell’Impero Romano ed anche in Oriente. Questo fu l’inizio della diffusione del vangelo del regno nel mondo esterno. L’opera di Gesù non era più limitata alla Palestina.   142:1.7 (1596.9) Besides teaching in and about the temple, the apostles and other believers were engaged in doing much personal work among the Passover throngs. These interested men and women carried the news of Jesus’ message from this Passover celebration to the uttermost parts of the Roman Empire and also to the East. This was the beginning of the spread of the gospel of the kingdom to the outside world. No longer was the work of Jesus to be confined to Palestine.
2. La collera di Dio ^top   2. God’s Wrath ^top
142:2.1 (1597.1) C’era a Gerusalemme ad assistere alle festività della Pasqua un certo Giacobbe, un ricco commerciante ebreo di Creta, che venne da Andrea a chiedere di vedere Gesù in privato. Andrea combinò questo incontro segreto con Gesù a casa di Flavio per la sera del giorno successivo. Quest’uomo non riusciva a comprendere gli insegnamenti del Maestro e veniva perché desiderava informarsi più completamente sul regno di Dio. Giacobbe disse a Gesù: “Ma, Rabbi, Mosè e gli antichi profeti ci dicono che Yahweh è un Dio geloso, un Dio di grande collera e d’ira crudele. I profeti dicono che odia i peccatori e si vendica di coloro che non obbediscono alla sua legge. Tu ed i tuoi discepoli c’insegnate che Dio è un Padre compassionevole e buono che ama talmente tutti gli uomini da volerli accogliere in questo nuovo regno dei cieli, che tu proclami essere così vicino.”   142:2.1 (1597.1) There was in Jerusalem in attendance upon the Passover festivities one Jacob, a wealthy Jewish trader from Crete, and he came to Andrew making request to see Jesus privately. Andrew arranged this secret meeting with Jesus at Flavius’s home the evening of the next day. This man could not comprehend the Master’s teachings, and he came because he desired to inquire more fully about the kingdom of God. Said Jacob to Jesus: “But, Rabbi, Moses and the olden prophets tell us that Yahweh is a jealous God, a God of great wrath and fierce anger. The prophets say he hates evildoers and takes vengeance on those who obey not his law. You and your disciples teach us that God is a kind and compassionate Father who so loves all men that he would welcome them into this new kingdom of heaven, which you proclaim is so near at hand.”
142:2.2 (1597.2) Quando Giacobbe ebbe finito di parlare, Gesù rispose: “Giacobbe, tu hai esposto bene gli insegnamenti degli antichi profeti, che istruirono i figli della loro generazione conformemente alla luce del loro tempo. Nostro Padre in Paradiso è immutabile. Ma il concetto della sua natura s’è ampliato ed accresciuto dai giorni di Mosè, attraverso i tempi di Amos e fino alla generazione del profeta Isaia. Ora io sono venuto nella carne per rivelare il Padre in una nuova gloria e per manifestare il suo amore e la sua misericordia a tutti gli uomini su tutti i mondi. Via via che il vangelo di questo regno si diffonderà nel mondo con il suo messaggio d’incoraggiamento e di buona volontà a tutti gli uomini, si stabiliranno maggiori e migliori relazioni tra le famiglie di tutte le nazioni. Con il passare del tempo, i padri ed i loro figli si ameranno di più gli uni con gli altri e saranno così portati ad una migliore comprensione dell’amore del Padre che è nei cieli per i suoi figli sulla terra. Ricordati, Giacobbe, che un padre buono e sincero non solo ama la sua famiglia come un tutto — come una famiglia — ma ama anche veramente e cura affettuosamente ogni singolo membro.”   142:2.2 (1597.2) When Jacob finished speaking, Jesus replied: “Jacob, you have well stated the teachings of the olden prophets who taught the children of their generation in accordance with the light of their day. Our Father in Paradise is changeless. But the concept of his nature has enlarged and grown from the days of Moses down through the times of Amos and even to the generation of the prophet Isaiah. And now have I come in the flesh to reveal the Father in new glory and to show forth his love and mercy to all men on all worlds. As the gospel of this kingdom shall spread over the world with its message of good cheer and good will to all men, there will grow up improved and better relations among the families of all nations. As time passes, fathers and their children will love each other more, and thus will be brought about a better understanding of the love of the Father in heaven for his children on earth. Remember, Jacob, that a good and true father not only loves his family as a whole—as a family—but he also truly loves and affectionately cares for each individual member.”
142:2.3 (1597.3) Dopo una prolungata discussione sul carattere del Padre celeste, Gesù si fermò per dire: “Tu, Giacobbe, essendo padre di una numerosa famiglia, conosci bene la verità delle mie parole.” E Giacobbe disse: “Ma, Maestro, chi ti ha detto che ero il padre di sei figli? Come hai saputo questo sul mio conto?” Ed il Maestro replicò: “Basti dire che il Padre ed il Figlio conoscono ogni cosa, perché in verità essi vedono tutto. Amando i tuoi figli come un padre terreno, tu devi ora accettare come una realtà l’amore del Padre celeste per te — non solo per tutti i figli di Abramo, ma per te, per la tua anima individuale.”   142:2.3 (1597.3) After considerable discussion of the heavenly Father’s character, Jesus paused to say: “You, Jacob, being a father of many, know well the truth of my words.” And Jacob said: “But, Master, who told you I was the father of six children? How did you know this about me?” And the Master replied: “Suffice it to say that the Father and the Son know all things, for indeed they see all. Loving your children as a father on earth, you must now accept as a reality the love of the heavenly Father for you—not just for all the children of Abraham, but for you, your individual soul.”
142:2.4 (1597.4) Poi Gesù proseguì a dire: “Quando i tuoi figli sono molto giovani ed immaturi, e devi punirli, essi possono pensare che il loro padre è adirato e pieno di collera risentita. La loro immaturità non permette loro di penetrare al di là della punizione per discernere l’affetto previdente e correttivo del padre. Ma quando questi stessi figli diventano uomini e donne, non sarebbe insensato da parte loro rimanere attaccati a queste antiche e false nozioni sul loro padre? In quanto uomini e donne essi possono ora discernere l’amore del loro padre in tutte queste punizioni di un tempo. E con il passare dei secoli l’umanità non dovrebbe giungere a comprendere meglio la vera natura ed il carattere amorevole del Padre che è nei cieli? Quale profitto trai dall’illuminazione spirituale delle generazioni successive se persisti a vedere Dio come lo videro Mosè ed i profeti? Io ti dico, Giacobbe, che alla brillante luce di quest’ora tu dovresti vedere il Padre come nessuno dei tuoi predecessori l’ha mai visto. E vedendolo così, dovresti rallegrarti di entrare nel regno dove regna un Padre così misericordioso, e dovresti fare in modo che la sua volontà d’amore domini d’ora in poi la tua vita.”   142:2.4 (1597.4) Then Jesus went on to say: “When your children are very young and immature, and when you must chastise them, they may reflect that their father is angry and filled with resentful wrath. Their immaturity cannot penetrate beyond the punishment to discern the father’s farseeing and corrective affection. But when these same children become grown-up men and women, would it not be folly for them to cling to these earlier and misconceived notions regarding their father? As men and women they should now discern their father’s love in all these early disciplines. And should not mankind, as the centuries pass, come the better to understand the true nature and loving character of the Father in heaven? What profit have you from successive generations of spiritual illumination if you persist in viewing God as Moses and the prophets saw him? I say to you, Jacob, under the bright light of this hour you should see the Father as none of those who have gone before ever beheld him. And thus seeing him, you should rejoice to enter the kingdom wherein such a merciful Father rules, and you should seek to have his will of love dominate your life henceforth.”
142:2.5 (1598.1) E Giacobbe rispose: “Rabbi, io credo; desidero che tu mi conduca nel regno del Padre.”   142:2.5 (1598.1) And Jacob answered: “Rabbi, I believe; I desire that you lead me into the Father’s kingdom.”
3. Il concetto di Dio ^top   3. The Concept of God ^top
142:3.1 (1598.2) I dodici apostoli, la maggior parte dei quali aveva ascoltato questa analisi del carattere di Dio, quella sera posero a Gesù numerose domande sul Padre che è nei cieli. Le risposte del Maestro a queste domande possono essere meglio presentate dal seguente riassunto in termini moderni:   142:3.1 (1598.2) The twelve apostles, most of whom had listened to this discussion of the character of God, that night asked Jesus many questions about the Father in heaven. The Master’s answers to these questions can best be presented by the following summary in modern phraseology:
142:3.2 (1598.3) Gesù rimproverò dolcemente i dodici, dicendo in sostanza: non conoscete le tradizioni d’Israele relative alla crescita dell’idea di Yahweh, ed ignorate l’insegnamento delle Scritture concernenti la dottrina di Dio? E poi il Maestro procedette ad istruire gli apostoli sull’evoluzione del concetto di Deità lungo tutto il corso dello sviluppo del popolo ebreo. Egli richiamò l’attenzione sulle seguenti fasi della crescita dell’idea di Dio:   142:3.2 (1598.3) Jesus mildly upbraided the twelve, in substance saying: Do you not know the traditions of Israel relating to the growth of the idea of Yahweh, and are you ignorant of the teaching of the Scriptures concerning the doctrine of God? And then did the Master proceed to instruct the apostles about the evolution of the concept of Deity throughout the course of the development of the Jewish people. He called attention to the following phases of the growth of the God idea:
142:3.3 (1598.4) 1. Yahweh — il dio dei clan del Sinai. Questo era il concetto primitivo della Deità che Mosè elevò al livello superiore del Signore Dio d’Israele. Il Padre che è nei cieli non manca mai di accettare l’adorazione sincera dei suoi figli terreni, indipendentemente da quanto grossolano sia il loro concetto della Deità o con quale nome essi simbolizzino la sua natura divina.   142:3.3 (1598.4) 1. Yahweh—the god of the Sinai clans. This was the primitive concept of Deity which Moses exalted to the higher level of the Lord God of Israel. The Father in heaven never fails to accept the sincere worship of his children on earth, no matter how crude their concept of Deity or by what name they symbolize his divine nature.
142:3.4 (1598.5) 2. L’Altissimo. Questo concetto del Padre celeste fu proclamato da Melchizedek ad Abramo e fu portato lontano da Salem da coloro che credettero successivamente a questa idea ampliata e sviluppata della Deità. Abramo e suo fratello lasciarono Ur a causa dell’istituzione dell’adorazione del sole, e divennero credenti nell’insegnamento di Melchizedek di El Elyon — l’Altissimo Dio. Il loro era un concetto composito di Dio, consistente in un miscuglio di loro antiche idee mesopotamiche e della dottrina dell’Altissimo.   142:3.4 (1598.5) 2. The Most High. This concept of the Father in heaven was proclaimed by Melchizedek to Abraham and was carried far from Salem by those who subsequently believed in this enlarged and expanded idea of Deity. Abraham and his brother left Ur because of the establishment of sun worship, and they became believers in Melchizedek’s teaching of El Elyon—the Most High God. Theirs was a composite concept of God, consisting in a blending of their older Mesopotamian ideas and the Most High doctrine.
142:3.5 (1598.6) 3. El Shaddai. In quest’epoca remota molti Ebrei adoravano El Shaddai, il concetto egiziano del Dio del cielo, che essi avevano imparato a conoscere durante la loro prigionia nella regione del Nilo. Molto tempo dopo l’epoca di Melchizedek questi tre concetti di Dio si fusero insieme per formare la dottrina della Deità creatrice, il Signore Dio d’Israele.   142:3.5 (1598.6) 3. El Shaddai. During these early days many of the Hebrews worshiped El Shaddai, the Egyptian concept of the God of heaven, which they learned about during their captivity in the land of the Nile. Long after the times of Melchizedek all three of these concepts of God became joined together to form the doctrine of the creator Deity, the Lord God of Israel.
142:3.6 (1598.7) 4. Elohim. Dai tempi di Adamo l’insegnamento della Trinità del Paradiso è persistito. Non ricordate come le Scritture comincino con l’affermazione che “All’inizio gli Dei crearono i cieli e la terra”? Ciò indica che quando quel passaggio fu redatto, il concetto della Trinità di tre Dei in uno aveva trovato posto nella religione dei nostri antenati.   142:3.6 (1598.7) 4. Elohim. From the times of Adam the teaching of the Paradise Trinity has persisted. Do you not recall how the Scriptures begin by asserting that “In the beginning the Gods created the heavens and the earth”? This indicates that when that record was made the Trinity concept of three Gods in one had found lodgment in the religion of our forebears.
142:3.7 (1598.8) 5. Il Supremo Yahweh. Ai tempi di Isaia queste credenze su Dio si erano allargate nel concetto di un Creatore Universale che era ad un tempo onnipotente ed infinitamente misericordioso. E questo concetto di Dio in evoluzione ed in ampliamento soppiantò praticamente ogni idea precedente della Deità nella religione dei nostri padri.   142:3.7 (1598.8) 5. The Supreme Yahweh. By the times of Isaiah these beliefs about God had expanded into the concept of a Universal Creator who was simultaneously all-powerful and all-merciful. And this evolving and enlarging concept of God virtually supplanted all previous ideas of Deity in our fathers’ religion.
142:3.8 (1598.9) 6. Il Padre che è nei cieli. Ed ora noi conosciamo Dio come nostro Padre che è nei cieli. Il nostro insegnamento fornisce una religione in cui il credente è un figlio di Dio. Questa è la buona novella del vangelo del regno dei cieli. Coesistenti con il Padre vi sono il Figlio e lo Spirito, e la rivelazione della natura e del ministero di queste Deità del Paradiso continuerà ad ampliarsi e a risplendere nel corso delle ere senza fine della progressione spirituale eterna dei figli ascendenti di Dio. In ogni tempo e durante tutte le ere l’adorazione sincera di ogni essere umano — per quanto concerne il progresso spirituale individuale — è riconosciuta dallo spirito interiore come un omaggio reso al Padre che è nei cieli.   142:3.8 (1598.9) 6. The Father in heaven. And now do we know God as our Father in heaven. Our teaching provides a religion wherein the believer is a son of God. That is the good news of the gospel of the kingdom of heaven. Coexistent with the Father are the Son and the Spirit, and the revelation of the nature and ministry of these Paradise Deities will continue to enlarge and brighten throughout the endless ages of the eternal spiritual progression of the ascending sons of God. At all times and during all ages the true worship of any human being—as concerns individual spiritual progress—is recognized by the indwelling spirit as homage rendered to the Father in heaven.
142:3.9 (1599.1) Mai prima gli apostoli erano stati così scossi come lo furono nell’ascoltare questa esposizione della crescita del concetto di Dio nella mente degli Ebrei delle generazioni precedenti; essi erano troppo sconvolti per porre delle domande. Mentre stavano seduti in silenzio davanti a Gesù, il Maestro proseguì a dire: “Ed avreste conosciuto queste verità se aveste letto le Scritture. Non avete letto in Samuele dov’è detto: ‘E la collera del Signore si accese contro Israele, al punto che egli spinse Davide contro di loro dicendo: va a numerare Israele e Giuda’? E ciò non era strano perché al tempo di Samuele i figli di Abramo credevano veramente che Yahweh creasse sia il bene che il male. Ma quando uno scrittore successivo narrò questi avvenimenti dopo l’ampliamento del concetto ebraico della natura di Dio, non osò attribuire il male a Yahweh, perciò disse: ‘E Satana si elevò contro Israele ed incitò Davide a numerare Israele’. Non riuscite a discernere che questi passaggi delle Scritture mostrano chiaramente come il concetto della natura di Dio continuò a crescere di generazione in generazione?   142:3.9 (1599.1) Never before had the apostles been so shocked as they were upon hearing this recounting of the growth of the concept of God in the Jewish minds of previous generations; they were too bewildered to ask questions. As they sat before Jesus in silence, the Master continued: “And you would have known these truths had you read the Scriptures. Have you not read in Samuel where it says: ‘And the anger of the Lord was kindled against Israel, so much so that he moved David against them, saying, go number Israel and Judah’? And this was not strange because in the days of Samuel the children of Abraham really believed that Yahweh created both good and evil. But when a later writer narrated these events, subsequent to the enlargement of the Jewish concept of the nature of God, he did not dare attribute evil to Yahweh; therefore he said: ‘And Satan stood up against Israel and provoked David to number Israel.’ Cannot you discern that such records in the Scriptures clearly show how the concept of the nature of God continued to grow from one generation to another?
142:3.10 (1599.2) “Voi avreste anche dovuto discernere la crescita della comprensione della legge divina in perfetta armonia con questi concetti in ampliamento della divinità. Quando i figli d’Israele uscirono dall’Egitto in una data anteriore alla rivelazione ampliata di Yahweh, avevano dieci comandamenti che servirono come loro legge fino al tempo in cui si accamparono davanti al Sinai. E questi dieci comandamenti erano:   142:3.10 (1599.2) “Again should you have discerned the growth of the understanding of divine law in perfect keeping with these enlarging concepts of divinity. When the children of Israel came out of Egypt in the days before the enlarged revelation of Yahweh, they had ten commandments which served as their law right up to the times when they were encamped before Sinai. And these ten commandments were:
142:3.11 (1599.3) “1. Non adorerete nessun altro dio, perché il Signore è un Dio geloso.   142:3.11 (1599.3) “1. You shall worship no other god, for the Lord is a jealous God.
142:3.12 (1599.4) “2. Non farete statue fuse di dei.   142:3.12 (1599.4) “2. You shall not make molten gods.
142:3.13 (1599.5) “3. Non dimenticherete di osservare la festa del pane azzimo.   142:3.13 (1599.5) “3. You shall not neglect to keep the feast of unleavened bread.
142:3.14 (1599.6) “4. Di tutti i maschi degli uomini o del bestiame, i primogeniti sono miei, dice il Signore.   142:3.14 (1599.6) “4. Of all the males of men or cattle, the first-born are mine, says the Lord.
142:3.15 (1599.7) “5. Per sei giorni potete lavorare, ma il settimo giorno vi riposerete.   142:3.15 (1599.7) “5. Six days you may work, but on the seventh day you shall rest.
142:3.16 (1599.8) “6. Non mancherete di osservare la festa dei primi frutti e la festa del raccolto alla fine dell’anno.   142:3.16 (1599.8) “6. You shall not fail to observe the feast of the first fruits and the feast of the ingathering at the end of the year.
142:3.17 (1599.9) “7. Non offrirete il sangue di nessun sacrificio con pane lievitato.   142:3.17 (1599.9) “7. You shall not offer the blood of any sacrifice with leavened bread.
142:3.18 (1599.10) “8. Il sacrificio della festa di Pasqua non sarà lasciato sul posto fino al mattino.   142:3.18 (1599.10) “8. The sacrifice of the feast of the Passover shall not be left until morning.
142:3.19 (1599.11) “9. Le primizie dei primi frutti della terra le porterete alla casa del Signore vostro Dio.   142:3.19 (1599.11) “9. The first of the first fruits of the ground you shall bring to the house of the Lord your God.
142:3.20 (1599.12) “10. Non farete bollire un capretto nel latte di sua madre.   142:3.20 (1599.12) “10. You shall not seethe a kid in its mother’s milk.
142:3.21 (1599.13) “E poi, in mezzo ai lampi e ai tuoni del Sinai, Mosè diede loro i nuovi dieci comandamenti, che ammetterete tutti essere espressioni più degne di accompagnare l’ampliamento dei concetti della Deità di Yahweh. E non avete mai notato la doppia registrazione di questi comandamenti nelle Scritture, dove nel primo caso la liberazione dall’Egitto è data come ragione per osservare il sabato, mentre nella registrazione successiva le credenze religiose in evoluzione dei nostri antenati richiesero che ciò fosse cambiato nel riconoscimento del fatto della creazione come motivo per osservare il sabato?   142:3.21 (1599.13) “And then, amidst the thunders and lightnings of Sinai, Moses gave them the new ten commandments, which you will all allow are more worthy utterances to accompany the enlarging Yahweh concepts of Deity. And did you never take notice of these commandments as twice recorded in the Scriptures, that in the first case deliverance from Egypt is assigned as the reason for Sabbath keeping, while in a later record the advancing religious beliefs of our forefathers demanded that this be changed to the recognition of the fact of creation as the reason for Sabbath observance?
142:3.22 (1599.14) “E poi vi ricorderete che ancora una volta — al tempo spiritualmente molto più illuminato di Isaia — questi dieci comandamenti negativi furono cambiati nella grande e positiva legge dell’amore, l’ingiunzione di amare Dio sopra ogni cosa ed il vostro prossimo come voi stessi. Ed è questa legge suprema d’amore per Dio e per gli uomini che vi proclamo anch’io come costituente il dovere totale degli uomini.”   142:3.22 (1599.14) “And then will you remember that once again—in the greater spiritual enlightenment of Isaiah’s day—these ten negative commandments were changed into the great and positive law of love, the injunction to love God supremely and your neighbor as yourself. And it is this supreme law of love for God and for man that I also declare to you as constituting the whole duty of man.”
142:3.23 (1600.1) E quando ebbe finito di parlare, nessuno gli pose una domanda. Essi andarono a dormire, ciascuno per proprio conto.   142:3.23 (1600.1) And when he had finished speaking, no man asked him a question. They went, each one to his sleep.
4. Flavio e la cultura greca ^top   4. Flavius and Greek Culture ^top
142:4.1 (1600.2) Flavio, l’Ebreo greco, era un proselito dell’entrata, non essendo stato né circonciso né battezzato; e poiché egli era un grande amante della bellezza nell’arte e nella scultura, la casa che occupava quando soggiornava a Gerusalemme era un edificio bellissimo. Questa casa era squisitamente adorna di tesori senza prezzo che aveva acquistato qua e là nei suoi viaggi per il mondo. Quando pensò per la prima volta d’invitare Gesù a casa sua, egli temé che il Maestro potesse offendersi alla vista di queste cosiddette immagini. Ma Flavio rimase gradevolmente sorpreso quando Gesù entrò in casa, ed invece di rimproverarlo per il possesso di questi supposti oggetti idolatri sparsi per la casa, manifestò grande interesse per l’intera collezione e pose molte domande di apprezzamento su ogni oggetto mentre Flavio lo accompagnava di stanza in stanza, mostrandogli tutte le sue statue favorite.   142:4.1 (1600.2) Flavius, the Greek Jew, was a proselyte of the gate, having been neither circumcised nor baptized; and since he was a great lover of the beautiful in art and sculpture, the house which he occupied when sojourning in Jerusalem was a beautiful edifice. This home was exquisitely adorned with priceless treasures which he had gathered up here and there on his world travels. When he first thought of inviting Jesus to his home, he feared that the Master might take offense at the sight of these so-called images. But Flavius was agreeably surprised when Jesus entered the home that, instead of rebuking him for having these supposedly idolatrous objects scattered about the house, he manifested great interest in the entire collection and asked many appreciative questions about each object as Flavius escorted him from room to room, showing him all of his favorite statues.
142:4.2 (1600.3) Il Maestro vide che il suo ospite era sconcertato dal suo atteggiamento favorevole verso l’arte; perciò, quando ebbero finito di visitare l’intera collezione, Gesù disse: “Poiché tu apprezzi la bellezza delle cose create da mio Padre e foggiate dalle mani d’artista dell’uomo, perché ti aspetteresti di essere rimproverato? Per il fatto che Mosè ha cercato un tempo di combattere l’idolatria e l’adorazione di falsi dei, perché tutti gli uomini dovrebbero condannare la riproduzione della grazia e della bellezza? Io ti dico, Flavio, che i figli di Mosè lo hanno frainteso, ed ora trasformano in falsi dei le sue stesse proibizioni di fare statue ed immagini delle cose che sono nei cieli e sulla terra. Ma anche se Mosè ha insegnato tali proibizioni alle menti ottenebrate di quel tempo, che cosa ha a che fare ciò con il nostro tempo nel quale il Padre celeste è rivelato come Sovrano Spirituale universale al di sopra di tutto? Flavio, io dichiaro che nel regno futuro non s’insegnerà più ‘non adorate questo e non adorate quello’; non ci si occuperà più di ordini di astenersi da questo e di badare a non fare quello, ma piuttosto ci si occuperà di un solo dovere supremo. E questo dovere degli uomini è espresso in due grandi privilegi: l’adorazione sincera del Creatore infinito, il Padre del Paradiso, ed il servizio amorevole reso ai propri simili. Se tu ami il tuo prossimo come te stesso, sai realmente di essere un figlio di Dio.   142:4.2 (1600.3) The Master saw that his host was bewildered at his friendly attitude toward art; therefore, when they had finished the survey of the entire collection, Jesus said: “Because you appreciate the beauty of things created by my Father and fashioned by the artistic hands of man, why should you expect to be rebuked? Because Moses onetime sought to combat idolatry and the worship of false gods, why should all men frown upon the reproduction of grace and beauty? I say to you, Flavius, Moses’ children have misunderstood him, and now do they make false gods of even his prohibitions of images and the likeness of things in heaven and on earth. But even if Moses taught such restrictions to the darkened minds of those days, what has that to do with this day when the Father in heaven is revealed as the universal Spirit Ruler over all? And, Flavius, I declare that in the coming kingdom they shall no longer teach, ‘Do not worship this and do not worship that’; no longer shall they concern themselves with commands to refrain from this and take care not to do that, but rather shall all be concerned with one supreme duty. And this duty of man is expressed in two great privileges: sincere worship of the infinite Creator, the Paradise Father, and loving service bestowed upon one’s fellow men. If you love your neighbor as you love yourself, you really know that you are a son of God.
142:4.3 (1600.4) “In un’epoca in cui mio Padre non era ben compreso, Mosè era giustificato nei suoi tentativi di opporsi all’idolatria, ma nell’era futura il Padre sarà stato rivelato nella vita del Figlio; e questa nuova rivelazione di Dio renderà per sempre inutile confondere il Padre Creatore con idoli di pietra o statue d’oro e d’argento. Oramai gli uomini intelligenti possono godere dei tesori dell’arte senza confondere questo apprezzamento materiale della bellezza con l’adorazione ed il servizio del Padre del Paradiso, il Dio di tutte le cose e di tutti gli esseri.”   142:4.3 (1600.4) “In an age when my Father was not well understood, Moses was justified in his attempts to withstand idolatry, but in the coming age the Father will have been revealed in the life of the Son; and this new revelation of God will make it forever unnecessary to confuse the Creator Father with idols of stone or images of gold and silver. Henceforth, intelligent men may enjoy the treasures of art without confusing such material appreciation of beauty with the worship and service of the Father in Paradise, the God of all things and all beings.”
142:4.4 (1600.5) Flavio credette a tutto ciò che Gesù gli insegnò. Il giorno successivo egli andò a Betania al di là del Giordano e fu battezzato dai discepoli di Giovanni. Ed egli fece questo perché gli apostoli di Gesù non battezzavano ancora i credenti. Quando Flavio ritornò a Gerusalemme diede una grande festa per Gesù ed invitò sessanta dei suoi amici. E molti di questi invitati divennero anch’essi credenti nel messaggio del regno futuro.   142:4.4 (1600.5) Flavius believed all that Jesus taught him. The next day he went to Bethany beyond the Jordan and was baptized by the disciples of John. And this he did because the apostles of Jesus did not yet baptize believers. When Flavius returned to Jerusalem, he made a great feast for Jesus and invited sixty of his friends. And many of these guests also became believers in the message of the coming kingdom.
5. Il discorso sulla certezza ^top   5. The Discourse on Assurance ^top
142:5.1 (1601.1) Uno dei grandi sermoni che Gesù predicò nel tempio durante questa settimana di Pasqua fu in risposta ad una domanda posta da uno dei suoi ascoltatori, un uomo proveniente da Damasco. Quest’uomo chiese a Gesù: “Ma, Rabbi, come sapremo con certezza che tu sei mandato da Dio e che possiamo veramente entrare in questo regno che tu ed i tuoi discepoli proclamate essere a portata di mano?” E Gesù rispose:   142:5.1 (1601.1) One of the great sermons which Jesus preached in the temple this Passover week was in answer to a question asked by one of his hearers, a man from Damascus. This man asked Jesus: “But, Rabbi, how shall we know of a certainty that you are sent by God, and that we may truly enter into this kingdom which you and your disciples declare is near at hand?” And Jesus answered:
142:5.2 (1601.2) “Quanto al mio messaggio e all’insegnamento dei miei discepoli, voi dovreste giudicarli dai loro frutti. Se noi vi proclamiamo le verità dello spirito, lo spirito testimonierà nel vostro cuore che il nostro messaggio è autentico. Quanto al regno e alla vostra certezza di essere accettati dal Padre celeste, permettetemi di chiedere quale padre tra di voi che sia un padre degno e comprensivo lascerebbe suo figlio nell’ansia o nel dubbio riguardo al suo status nella famiglia o alla sua certezza negli affetti del cuore di suo padre? Voi padri terreni provate piacere a torturare i vostri figli con l’incertezza circa la persistenza dell’amore verso di loro nel vostro cuore umano? Nemmeno vostro Padre celeste lascia i suoi figli nati dallo spirito per mezzo della fede nell’incertezza del dubbio sulla loro posizione nel regno. Se voi accettate Dio come vostro Padre, allora certamente ed in verità siete figli di Dio. E se siete figli, allora siete certi della posizione e della condizione di tutto ciò che concerne la filiazione divina ed eterna. Se credete alla mie parole, credete per ciò stesso in Colui che mi ha mandato, e credendo in tal modo nel Padre avete reso certo il vostro status nella cittadinanza celeste. Se fate la volontà del Padre che è nei cieli non mancherete mai di raggiungere la vita eterna di progresso nel regno divino.   142:5.2 (1601.2) “As to my message and the teaching of my disciples, you should judge them by their fruits. If we proclaim to you the truths of the spirit, the spirit will witness in your hearts that our message is genuine. Concerning the kingdom and your assurance of acceptance by the heavenly Father, let me ask what father among you who is a worthy and kindhearted father would keep his son in anxiety or suspense regarding his status in the family or his place of security in the affections of his father’s heart? Do you earth fathers take pleasure in torturing your children with uncertainty about their place of abiding love in your human hearts? Neither does your Father in heaven leave his faith children of the spirit in doubtful uncertainty as to their position in the kingdom. If you receive God as your Father, then indeed and in truth are you the sons of God. And if you are sons, then are you secure in the position and standing of all that concerns eternal and divine sonship. If you believe my words, you thereby believe in Him who sent me, and by thus believing in the Father, you have made your status in heavenly citizenship sure. If you do the will of the Father in heaven, you shall never fail in the attainment of the eternal life of progress in the divine kingdom.
142:5.3 (1601.3) “Lo Spirito Supremo testimonierà con il vostro spirito che voi siete veramente figli di Dio. E se siete figli di Dio, allora siete nati dallo spirito di Dio; e chiunque è nato dallo spirito ha in se stesso il potere di vincere tutti i dubbi; e questa è la vittoria che trionfa su tutte le incertezze, la vostra fede stessa.   142:5.3 (1601.3) “The Supreme Spirit shall bear witness with your spirits that you are truly the children of God. And if you are the sons of God, then have you been born of the spirit of God; and whosoever has been born of the spirit has in himself the power to overcome all doubt, and this is the victory that overcomes all uncertainty, even your faith.
142:5.4 (1601.4) “Disse il profeta Isaia, parlando di questi tempi: ‘Quando lo spirito sarà sparso su di noi dall’alto, allora l’opera di rettitudine diventerà pace, tranquillità e certezza per sempre.’ E per tutti coloro che credono veramente a questo vangelo, io diverrò la garanzia del loro accoglimento nella misericordia eterna e nella vita perpetua del regno di mio Padre. Voi, allora, che ascoltate questo messaggio e che credete a questo vangelo del regno siete figli di Dio ed avete la vita eterna; e la prova per tutto il mondo che siete nati dallo spirito è che vi amate sinceramente gli uni con gli altri.”   142:5.4 (1601.4) “Said the Prophet Isaiah, speaking of these times: ‘When the spirit is poured upon us from on high, then shall the work of righteousness become peace, quietness, and assurance forever.’ And for all who truly believe this gospel, I will become surety for their reception into the eternal mercies and the everlasting life of my Father’s kingdom. You, then, who hear this message and believe this gospel of the kingdom are the sons of God, and you have life everlasting; and the evidence to all the world that you have been born of the spirit is that you sincerely love one another.”
142:5.5 (1601.5) La folla di ascoltatori rimase molte ore con Gesù, ponendogli delle domande ed ascoltando con attenzione le sue risposte incoraggianti. Anche gli apostoli furono stimolati dall’insegnamento di Gesù a predicare il vangelo del regno con più forza e sicurezza. Questa esperienza a Gerusalemme fu una grande ispirazione per i dodici. Era il loro primo contatto con folle così enormi, ed impararono molte valide lezioni che furono di grande aiuto nel loro lavoro successivo.   142:5.5 (1601.5) The throng of listeners remained many hours with Jesus, asking him questions and listening attentively to his comforting answers. Even the apostles were emboldened by Jesus’ teaching to preach the gospel of the kingdom with more power and assurance. This experience at Jerusalem was a great inspiration to the twelve. It was their first contact with such enormous crowds, and they learned many valuable lessons which proved of great assistance in their later work.
6. L’incontro con Nicodemo ^top   6. The Visit with Nicodemus ^top
142:6.1 (1601.6) Una sera a casa di Flavio venne a trovare Gesù un certo Nicodemo, un ricco ed anziano membro del Sinedrio ebreo. Egli aveva sentito parlare molto degli insegnamenti di questo Galileo, e così un pomeriggio andò ad ascoltarlo mentre insegnava nei cortili del tempio. Egli avrebbe voluto andare spesso ad ascoltare Gesù che insegnava, ma temeva di essere visto dalla gente che assisteva al suo insegnamento, poiché i capi degli Ebrei erano già talmente in disaccordo con Gesù che nessun membro del Sinedrio avrebbe voluto essere identificato apertamente in alcun modo con lui. Di conseguenza, Nicodemo aveva preso accordi con Andrea per vedere Gesù in privato e dopo l’imbrunire di questa sera stessa. Pietro, Giacomo e Giovanni erano nel giardino di Flavio quando cominciò l’incontro, ma più tardi essi entrarono tutti in casa dove la conversazione proseguì.   142:6.1 (1601.6) One evening at the home of Flavius there came to see Jesus one Nicodemus, a wealthy and elderly member of the Jewish Sanhedrin. He had heard much about the teachings of this Galilean, and so he went one afternoon to hear him as he taught in the temple courts. He would have gone often to hear Jesus teach, but he feared to be seen by the people in attendance upon his teaching, for already were the rulers of the Jews so at variance with Jesus that no member of the Sanhedrin would want to be identified in any open manner with him. Accordingly, Nicodemus had arranged with Andrew to see Jesus privately and after nightfall on this particular evening. Peter, James, and John were in Flavius’s garden when the interview began, but later they all went into the house where the discourse continued.
142:6.2 (1602.1) Ricevendo Nicodemo, Gesù non mostrò particolare deferenza; parlando con lui non vi fu né compromesso né tentativo inopportuno di persuasione. Il Maestro non tentò minimamente di respingere il suo visitatore segreto, né fu sarcastico. In tutti i suoi rapporti con il distinto ospite, Gesù fu calmo, serio e solenne. Nicodemo non era un delegato ufficiale del Sinedrio; egli veniva a far visita a Gesù essenzialmente a causa del suo personale e sincero interesse nell’insegnamento del Maestro.   142:6.2 (1602.1) In receiving Nicodemus, Jesus showed no particular deference; in talking with him, there was no compromise or undue persuasiveness. The Master made no attempt to repulse his secretive caller, nor did he employ sarcasm. In all his dealings with the distinguished visitor, Jesus was calm, earnest, and dignified. Nicodemus was not an official delegate of the Sanhedrin; he came to see Jesus wholly because of his personal and sincere interest in the Master’s teachings.
142:6.3 (1602.2) Dopo essere stato presentato da Flavio, Nicodemo disse: “Rabbi, noi sappiamo che tu sei un istruttore inviato da Dio, perché nessun semplice uomo potrebbe insegnare in questo modo se Dio non fosse con lui. Ed io desidero conoscere di più sui tuoi insegnamenti circa il regno futuro.”   142:6.3 (1602.2) Upon being presented by Flavius, Nicodemus said: “Rabbi, we know that you are a teacher sent by God, for no mere man could so teach unless God were with him. And I am desirous of knowing more about your teachings regarding the coming kingdom.”
142:6.4 (1602.3) Gesù rispose a Nicodemo: “In verità, in verità ti dico, Nicodemo, a meno che un uomo non nasca dall’alto, non può vedere il regno di Dio.” Allora Nicodemo rispose: “Ma come può un uomo nascere di nuovo quando è vecchio? Egli non può entrare una seconda volta nel grembo di sua madre per nascere.”   142:6.4 (1602.3) Jesus answered Nicodemus: “Verily, verily, I say to you, Nicodemus, except a man be born from above, he cannot see the kingdom of God.” Then replied Nicodemus: “But how can a man be born again when he is old? He cannot enter a second time into his mother’s womb to be born.”
142:6.5 (1602.4) Gesù disse: “Nondimeno io ti dichiaro, a meno che un uomo non nasca dallo spirito, non può entrare nel regno di Dio. Ciò che è nato dalla carne è carne, e ciò che è nato dallo spirito è spirito. Ma non ti dovresti meravigliare che io dica che si deve nascere dall’alto. Quando il vento soffia si ode lo stormire delle foglie, ma non si vede il vento — né da dove viene né dove va — ed è così per chiunque è nato dallo spirito. Con gli occhi della carne si possono vedere le manifestazioni dello spirito, ma non si può discernere effettivamente lo spirito.”   142:6.5 (1602.4) Jesus said: “Nevertheless, I declare to you, except a man be born of the spirit, he cannot enter into the kingdom of God. That which is born of the flesh is flesh, and that which is born of the spirit is spirit. But you should not marvel that I said you must be born from above. When the wind blows, you hear the rustle of the leaves, but you do not see the wind—whence it comes or whither it goes—and so it is with everyone born of the spirit. With the eyes of the flesh you can behold the manifestations of the spirit, but you cannot actually discern the spirit.”
142:6.6 (1602.5) Nicodemo rispose: “Ma io non capisco — come può avvenire questo?” Gesù disse: “È possibile che tu sia un insegnante in Israele e che ignori tutto ciò? Diviene dunque dovere di coloro che conoscono le realtà dello spirito rivelare queste cose a coloro che discernono soltanto le manifestazioni del mondo materiale. Ma tu ci crederai se ti parliamo delle verità celesti? Hai il coraggio, Nicodemo, di credere in uno che è disceso dal cielo, il Figlio dell’Uomo stesso?”   142:6.6 (1602.5) Nicodemus replied: “But I do not understand—how can that be?” Said Jesus: “Can it be that you are a teacher in Israel and yet ignorant of all this? It becomes, then, the duty of those who know about the realities of the spirit to reveal these things to those who discern only the manifestations of the material world. But will you believe us if we tell you of the heavenly truths? Do you have the courage, Nicodemus, to believe in one who has descended from heaven, even the Son of Man?”
142:6.7 (1602.6) E Nicodemo disse: “Ma come posso cominciare a comprendere questo spirito che deve ricrearmi in preparazione dell’entrata nel regno? Gesù rispose: “Lo spirito del Padre che è nei cieli abita già in te. Se accetterai di essere guidato da questo spirito dell’alto, comincerai molto presto a vedere con gli occhi dello spirito, e poi grazie alla libera scelta del governo dello spirito nascerai dallo spirito, poiché il solo scopo della tua vita sarà di fare la volontà di tuo Padre che è nei cieli. E trovandoti così nato dallo spirito e felicemente nel regno di Dio, comincerai a produrre nella tua vita quotidiana gli abbondanti frutti dello spirito.”   142:6.7 (1602.6) And Nicodemus said: “But how can I begin to lay hold upon this spirit which is to remake me in preparation for entering into the kingdom?” Jesus answered: “Already does the spirit of the Father in heaven indwell you. If you would be led by this spirit from above, very soon would you begin to see with the eyes of the spirit, and then by the wholehearted choice of spirit guidance would you be born of the spirit since your only purpose in living would be to do the will of your Father who is in heaven. And so finding yourself born of the spirit and happily in the kingdom of God, you would begin to bear in your daily life the abundant fruits of the spirit.”
142:6.8 (1602.7) Nicodemo era veramente sincero. Egli fu profondamente colpito, ma ripartì disorientato. Nicodemo era completo quanto al proprio sviluppo, al controllo di se stesso, ed anche quanto ad alte qualità morali. Egli era raffinato, egocentrico ed altruista; ma non sapeva come sottomettere la sua volontà alla volontà del Padre divino, come un bambino accetta di sottomettersi al governo e alla guida di un padre terreno saggio e amorevole, divenendo così in realtà un figlio di Dio, un erede progressivo del regno eterno.   142:6.8 (1602.7) Nicodemus was thoroughly sincere. He was deeply impressed but went away bewildered. Nicodemus was accomplished in self-development, in self-restraint, and even in high moral qualities. He was refined, egoistic, and altruistic; but he did not know how to submit his will to the will of the divine Father as a little child is willing to submit to the guidance and leading of a wise and loving earthly father, thereby becoming in reality a son of God, a progressive heir of the eternal kingdom.
142:6.9 (1603.1) Ma Nicodemo raccolse abbastanza fede da impossessarsi del regno. Egli protestò debolmente quando i suoi colleghi del Sinedrio cercarono di condannare Gesù senza ascoltarlo; e con Giuseppe d’Arimatea confessò più tardi coraggiosamente la sua fede e reclamò il corpo di Gesù, proprio quando la maggior parte dei discepoli erano fuggiti terrorizzati dalla scena della sofferenza e della morte finale del loro Maestro.   142:6.9 (1603.1) But Nicodemus did summon faith enough to lay hold of the kingdom. He faintly protested when his colleagues of the Sanhedrin sought to condemn Jesus without a hearing; and with Joseph of Arimathea, he later boldly acknowledged his faith and claimed the body of Jesus, even when most of the disciples had fled in fear from the scenes of their Master’s final suffering and death.
7. La lezione sulla famiglia ^top   7. The Lesson on the Family ^top
142:7.1 (1603.2) Dopo l’intenso periodo d’insegnamento e di lavoro personale della settimana di Pasqua a Gerusalemme, Gesù trascorse il mercoledì seguente a Betania con i suoi apostoli per riposarsi. Quel pomeriggio Tommaso pose una domanda che provocò una lunga ed istruttiva risposta. Disse Tommaso: “Maestro, il giorno in cui siamo stati scelti come ambasciatori del regno ci hai detto molte cose, ci hai istruiti sul nostro modo personale di vivere, ma che cosa insegneremo noi alle folle? Come dovranno vivere queste persone dopo che il regno si sarà maggiormente manifestato? I tuoi discepoli avranno propri schiavi? I tuoi credenti cercheranno la povertà e fuggiranno la giustizia? La misericordia sarà la sola a prevalere in modo che non avremo più né leggi né tribunali?” Gesù e i dodici trascorsero tutto il pomeriggio e tutta quella sera, dopo la cena, a discutere le domande di Tommaso. Ai fini di questa esposizione, presentiamo il seguente riassunto delle istruzioni del Maestro:   142:7.1 (1603.2) After the busy period of teaching and personal work of Passover week in Jerusalem, Jesus spent the next Wednesday at Bethany with his apostles, resting. That afternoon, Thomas asked a question which elicited a long and instructive answer. Said Thomas: “Master, on the day we were set apart as ambassadors of the kingdom, you told us many things, instructed us regarding our personal mode of life, but what shall we teach the multitude? How are these people to live after the kingdom more fully comes? Shall your disciples own slaves? Shall your believers court poverty and shun property? Shall mercy alone prevail so that we shall have no more law and justice?” Jesus and the twelve spent all afternoon and all that evening, after supper, discussing Thomas’s questions. For the purposes of this record we present the following summary of the Master’s instruction:
142:7.2 (1603.3) Gesù cercò in primo luogo di spiegare ai suoi apostoli che egli stava vivendo sulla terra una vita unica nella carne, e che essi, i dodici, erano stati chiamati a partecipare a questa esperienza di conferimento del Figlio dell’Uomo; ed in tale qualità di collaboratori anch’essi dovevano condividere molte delle restrizioni e degli obblighi speciali dell’intera esperienza del conferimento. Vi fu un velato accenno al fatto che il Figlio dell’Uomo era la sola persona mai vissuta sulla terra che poteva simultaneamente vedere nel cuore stesso di Dio e nelle profondità dell’anima umana.   142:7.2 (1603.3) Jesus sought first to make plain to his apostles that he himself was on earth living a unique life in the flesh, and that they, the twelve, had been called to participate in this bestowal experience of the Son of Man; and as such coworkers, they, too, must share in many of the special restrictions and obligations of the entire bestowal experience. There was a veiled intimation that the Son of Man was the only person who had ever lived on earth who could simultaneously see into the very heart of God and into the very depths of man’s soul.
142:7.3 (1603.4) Gesù spiegò molto chiaramente che il regno dei cieli era un’esperienza evoluzionaria, che cominciava qui sulla terra e progrediva attraverso tappe di vita successive fino al Paradiso. Nel corso della sera egli affermò in modo preciso che ad un certo stadio futuro dello sviluppo del regno egli sarebbe ritornato su questo mondo in potenza spirituale e gloria divina.   142:7.3 (1603.4) Very plainly Jesus explained that the kingdom of heaven was an evolutionary experience, beginning here on earth and progressing up through successive life stations to Paradise. In the course of the evening he definitely stated that at some future stage of kingdom development he would revisit this world in spiritual power and divine glory.
142:7.4 (1603.5) Egli chiarì poi che “l’idea del regno” non era il modo migliore per illustrare la relazione dell’uomo con Dio; che egli impiegava queste figure retoriche perché il popolo ebreo era in attesa del regno e perché Giovanni aveva predicato in termini del regno futuro. Gesù disse: “Le persone di un’altra epoca comprenderanno meglio il vangelo del regno quando sarà presentato in termini che esprimono le relazioni di famiglia — quando l’uomo comprenderà la religione come l’insegnamento della paternità di Dio e della fratellanza dell’uomo, la filiazione con Dio.” Poi il Maestro parlò abbastanza a lungo della famiglia terrena come di un’illustrazione della famiglia celeste, ripetendo le due leggi fondamentali della vita: il primo comandamento d’amore per il padre, il capo della famiglia, ed il secondo comandamento d’amore reciproco tra i figli, amare tuo fratello come te stesso. E spiegò poi che questa qualità d’affetto fraterno si sarebbe invariabilmente manifestata nel servizio sociale amorevole e disinteressato.   142:7.4 (1603.5) He next explained that the “kingdom idea” was not the best way to illustrate man’s relation to God; that he employed such figures of speech because the Jewish people were expecting the kingdom, and because John had preached in terms of the coming kingdom. Jesus said: “The people of another age will better understand the gospel of the kingdom when it is presented in terms expressive of the family relationship—when man understands religion as the teaching of the fatherhood of God and the brotherhood of man, sonship with God.” Then the Master discoursed at some length on the earthly family as an illustration of the heavenly family, restating the two fundamental laws of living: the first commandment of love for the father, the head of the family, and the second commandment of mutual love among the children, to love your brother as yourself. And then he explained that such a quality of brotherly affection would invariably manifest itself in unselfish and loving social service.
142:7.5 (1603.6) Seguì poi la memorabile discussione sulle caratteristiche fondamentali della vita di famiglia e sulla loro applicazione alle relazioni esistenti tra Dio e l’uomo. Gesù affermò che una vera famiglia si fonda sui sette fatti seguenti:   142:7.5 (1603.6) Following that, came the memorable discussion of the fundamental characteristics of family life and their application to the relationship existing between God and man. Jesus stated that a true family is founded on the following seven facts:
142:7.6 (1604.1) 1. La realtà dell’esistenza. Le relazioni naturali ed i fenomeni di somiglianza fisica sono legati alla famiglia: i figli ereditano certi tratti dei genitori. I figli hanno origine dai genitori; l’esistenza della personalità dipende dall’atto del genitore. La relazione tra padre e figlio è inerente a tutta la natura e pervade tutte le esistenze viventi.   142:7.6 (1604.1) 1. The fact of existence. The relationships of nature and the phenomena of mortal likenesses are bound up in the family: Children inherit certain parental traits. The children take origin in the parents; personality existence depends on the act of the parent. The relationship of father and child is inherent in all nature and pervades all living existences.
142:7.7 (1604.2) 2. Sicurezza e diletto. I veri padri provano grande piacere nel provvedere ai bisogni dei loro figli. Molti padri non si accontentano di fornire il semplice necessario ai loro figli, ma amano anche provvedere ai loro piaceri.   142:7.7 (1604.2) 2. Security and pleasure. True fathers take great pleasure in providing for the needs of their children. Many fathers are not content with supplying the mere wants of their children but enjoy making provision for their pleasures also.
142:7.8 (1604.3) 3. Istruzione ed apprendistato. I padri saggi fanno dei piani accurati per l’istruzione e l’adeguato apprendistato dei loro figli e delle loro figlie. Da giovani essi vengono preparati alle responsabilità più grandi della vita successiva.   142:7.8 (1604.3) 3. Education and training. Wise fathers carefully plan for the education and adequate training of their sons and daughters. When young they are prepared for the greater responsibilities of later life.
142:7.9 (1604.4) 4. Disciplina e limitazioni. I padri previdenti provvedono anche per la disciplina, il governo, la correzione e talvolta per le limitazioni necessarie alla loro giovane ed immatura discendenza.   142:7.9 (1604.4) 4. Discipline and restraint. Farseeing fathers also make provision for the necessary discipline, guidance, correction, and sometimes restraint of their young and immature offspring.
142:7.10 (1604.5) 5. Cameratismo e lealtà. Il padre affettuoso intrattiene rapporti intimi ed amorevoli con i suoi figli. Il suo orecchio è sempre aperto alle loro richieste; egli è sempre pronto a condividere le loro sofferenze e ad aiutarli nelle loro difficoltà. Il padre è supremamente interessato al benessere progressivo della sua progenie.   142:7.10 (1604.5) 5. Companionship and loyalty. The affectionate father holds intimate and loving intercourse with his children. Always is his ear open to their petitions; he is ever ready to share their hardships and assist them over their difficulties. The father is supremely interested in the progressive welfare of his progeny.
142:7.11 (1604.6) 6. Amore e misericordia. Un padre compassionevole perdona generosamente; i padri non nutrono idee di vendetta contro i loro figli. I padri non sono simili né a dei giudici, né a dei nemici, né a dei creditori. Le vere famiglie sono costruite sulla tolleranza, la pazienza ed il perdono.   142:7.11 (1604.6) 6. Love and mercy. A compassionate father is freely forgiving; fathers do not hold vengeful memories against their children. Fathers are not like judges, enemies, or creditors. Real families are built upon tolerance, patience, and forgiveness.
142:7.12 (1604.7) 7. Disposizioni per il futuro. I padri temporali amano lasciare un’eredità ai loro figli. La famiglia continua da una generazione all’altra. La morte mette fine ad una generazione soltanto per segnare l’inizio di un’altra. La morte pone termine ad una vita individuale, ma non necessariamente alla famiglia.   142:7.12 (1604.7) 7. Provision for the future. Temporal fathers like to leave an inheritance for their sons. The family continues from one generation to another. Death only ends one generation to mark the beginning of another. Death terminates an individual life but not necessarily the family.
142:7.13 (1604.8) Per ore il Maestro discusse l’applicazione di questi aspetti della vita familiare alle relazioni dell’uomo, il figlio terreno, con Dio, il Padre del Paradiso. E questa fu la sua conclusione: “Io conosco alla perfezione l’intera relazione di un figlio con il Padre, perché ho raggiunto ora tutto quello che voi dovrete conseguire circa la filiazione nell’eterno futuro. Il Figlio dell’Uomo è pronto ad ascendere alla destra del Padre, cosicché in me la via ora aperta è ancora più spaziosa perché tutti voi vediate Dio e, prima che abbiate terminato la gloriosa progressione, diveniate perfetti, come vostro Padre nei cieli è perfetto.”   142:7.13 (1604.8) For hours the Master discussed the application of these features of family life to the relations of man, the earth child, to God, the Paradise Father. And this was his conclusion: “This entire relationship of a son to the Father, I know in perfection, for all that you must attain of sonship in the eternal future I have now already attained. The Son of Man is prepared to ascend to the right hand of the Father, so that in me is the way now open still wider for all of you to see God and, ere you have finished the glorious progression, to become perfect, even as your Father in heaven is perfect.”
142:7.14 (1604.9) Quando gli apostoli udirono queste sorprendenti parole, si ricordarono le dichiarazioni che Giovanni fece al momento del battesimo di Gesù, e conservarono così un ricordo molto vivo di questa esperienza in connessione con la loro predicazione ed il loro insegnamento dopo la morte e la risurrezione del Maestro.   142:7.14 (1604.9) When the apostles heard these startling words, they recalled the pronouncements which John made at the time of Jesus’ baptism, and they also vividly recalled this experience in connection with their preaching and teaching subsequent to the Master’s death and resurrection.
142:7.15 (1604.10) Gesù è un Figlio divino, uno che è nella piena fiducia del Padre Universale. Egli era stato con il Padre e lo aveva compreso pienamente. Ora aveva vissuto la sua vita terrena con piena soddisfazione del Padre, e questa incarnazione nella carne gli aveva permesso di comprendere pienamente l’uomo. Gesù era la perfezione dell’uomo; egli aveva raggiunto proprio quella perfezione che tutti i veri credenti sono destinati a raggiungere in lui e per mezzo di lui. Gesù rivelò un Dio di perfezione all’uomo e presentò con se stesso il figlio perfezionato dei regni a Dio.   142:7.15 (1604.10) Jesus is a divine Son, one in the Universal Father’s full confidence. He had been with the Father and comprehended him fully. He had now lived his earth life to the full satisfaction of the Father, and this incarnation in the flesh had enabled him fully to comprehend man. Jesus was the perfection of man; he had attained just such perfection as all true believers are destined to attain in him and through him. Jesus revealed a God of perfection to man and presented in himself the perfected son of the realms to God.
142:7.16 (1605.1) Sebbene Gesù avesse parlato per parecchie ore, Tommaso non era ancora soddisfatto, perché disse: “Ma, Maestro, noi non troviamo che il Padre che è nei cieli ci tratti sempre con bontà e misericordia. Molte volte noi soffriamo terribilmente sulla terra, e non sempre le nostre preghiere sono esaudite. In che cosa non riusciamo a comprendere il significato del tuo insegnamento?”   142:7.16 (1605.1) Although Jesus discoursed for several hours, Thomas was not yet satisfied, for he said: “But, Master, we do not find that the Father in heaven always deals kindly and mercifully with us. Many times we grievously suffer on earth, and not always are our prayers answered. Where do we fail to grasp the meaning of your teaching?”
142:7.17 (1605.2) Gesù replicò: “Tommaso, Tommaso, quanto tempo ci vorrà prima che tu acquisisca la capacità di ascoltare con l’orecchio dello spirito? Quanto tempo passerà prima che tu capisca che questo regno è un regno spirituale e che mio Padre è anch’esso un essere spirituale? Non comprendi che vi sto istruendo come dei figli spirituali nella famiglia spirituale dei cieli, il cui padre che è a capo è uno spirito infinito ed eterno? Non mi permetterai di utilizzare la famiglia terrena come illustrazione delle relazioni divine senza applicare così alla lettera il mio insegnamento agli affari materiali? Non riesci a separare nella tua mente le realtà spirituali del regno dai problemi materiali, sociali, economici e politici di quest’epoca? Quando parlo il linguaggio dello spirito perché insisti a tradurre il mio proposito nel linguaggio della carne, semplicemente perché mi permetto d’impiegare comparazioni fisiche e correnti per fornire degli esempi? Figli miei, vi supplico di cessare di applicare l’insegnamento del regno dello spirito ai meschini affari di schiavitù, di povertà, di case e di terre, ed ai problemi materiali di equità e di giustizia umane. Queste materie temporali riguardano gli uomini di questo mondo, e benché in qualche modo riguardino tutti gli uomini, voi siete stati chiamati a rappresentarmi nel mondo come io rappresento mio Padre. Voi siete gli ambasciatori spirituali di un regno spirituale, i rappresentanti speciali del Padre spirituale. In questo momento dovrebbe già essermi possibile istruirvi come uomini maturi del regno dello spirito. Dovrò sempre rivolgermi a voi soltanto come a dei bambini? Non crescerete mai in percezione spirituale? Ciononostante io vi amo e vi sopporterò, anche fino al termine della nostra associazione nella carne. Ed anche allora il mio spirito vi precederà nel mondo intero.”   142:7.17 (1605.2) Jesus replied: “Thomas, Thomas, how long before you will acquire the ability to listen with the ear of the spirit? How long will it be before you discern that this kingdom is a spiritual kingdom, and that my Father is also a spiritual being? Do you not understand that I am teaching you as spiritual children in the spirit family of heaven, of which the fatherhead is an infinite and eternal spirit? Will you not allow me to use the earth family as an illustration of divine relationships without so literally applying my teaching to material affairs? In your minds cannot you separate the spiritual realities of the kingdom from the material, social, economic, and political problems of the age? When I speak the language of the spirit, why do you insist on translating my meaning into the language of the flesh just because I presume to employ commonplace and literal relationships for purposes of illustration? My children, I implore that you cease to apply the teaching of the kingdom of the spirit to the sordid affairs of slavery, poverty, houses, and lands, and to the material problems of human equity and justice. These temporal matters are the concern of the men of this world, and while in a way they affect all men, you have been called to represent me in the world, even as I represent my Father. You are spiritual ambassadors of a spiritual kingdom, special representatives of the spirit Father. By this time it should be possible for me to instruct you as full-grown men of the spirit kingdom. Must I ever address you only as children? Will you never grow up in spirit perception? Nevertheless, I love you and will bear with you, even to the very end of our association in the flesh. And even then shall my spirit go before you into all the world.”
8. Nella Giudea meridionale ^top   8. In Southern Judea ^top
142:8.1 (1605.3) Alla fine di aprile l’opposizione contro Gesù tra i Farisei ed i Sadducei era divenuta così accentuata che il Maestro ed i suoi apostoli decisero di lasciare Gerusalemme per qualche tempo e di andare verso sud a lavorare a Betlemme e ad Hebron. Tutto il mese di maggio fu impiegato nello svolgimento del lavoro personale in queste città e tra gli abitanti dei villaggi circostanti. Nessuna predicazione pubblica fu fatta durante questo giro, solo delle visite di casa in casa. Una parte di questo tempo, mentre gli apostoli insegnavano il vangelo e curavano gli ammalati, Gesù ed Abner la passarono ad Engaddi, a visitare la colonia nazirea. Giovanni il Battista era partito da questo posto e Abner era stato capo di questo gruppo. Molti membri della confraternita nazirea divennero credenti in Gesù, ma la maggior parte di questi uomini ascetici ed eccentrici rifiutò di accettarlo come un maestro inviato dal cielo perché non insegnava né il digiuno né altre forme di astinenza.   142:8.1 (1605.3) By the end of April the opposition to Jesus among the Pharisees and Sadducees had become so pronounced that the Master and his apostles decided to leave Jerusalem for a while, going south to work in Bethlehem and Hebron. The entire month of May was spent in doing personal work in these cities and among the people of the surrounding villages. No public preaching was done on this trip, only house-to-house visitation. A part of this time, while the apostles taught the gospel and ministered to the sick, Jesus and Abner spent at Engedi, visiting the Nazarite colony. John the Baptist had gone forth from this place, and Abner had been head of this group. Many of the Nazarite brotherhood became believers in Jesus, but the majority of these ascetic and eccentric men refused to accept him as a teacher sent from heaven because he did not teach fasting and other forms of self-denial.
142:8.2 (1605.4) Gli abitanti di questa regione non sapevano che Gesù era nato a Betlemme. Essi supponevano sempre, come la maggior parte dei suoi discepoli, che il Maestro fosse nato a Nazaret, ma i dodici apostoli conoscevano i fatti.   142:8.2 (1605.4) The people living in this region did not know that Jesus had been born in Bethlehem. They always supposed the Master had been born at Nazareth, as did the vast majority of his disciples, but the twelve knew the facts.
142:8.3 (1605.5) Questo soggiorno nel sud della Giudea fu un periodo di lavoro fruttifero e riposante; molte anime furono aggiunte al regno. Ai primi di giugno l’agitazione contro Gesù si era talmente calmata a Gerusalemme che il Maestro e gli apostoli vi ritornarono per istruire e confortare i credenti.   142:8.3 (1605.5) This sojourn in the south of Judea was a restful and fruitful season of labor; many souls were added to the kingdom. By the first days of June the agitation against Jesus had so quieted down in Jerusalem that the Master and the apostles returned to instruct and comfort believers.
142:8.4 (1606.1) Sebbene Gesù e gli apostoli avessero passato tutto il mese di giugno a Gerusalemme o nelle vicinanze, non insegnarono pubblicamente durante questo periodo. Essi vissero per la maggior parte del tempo sotto delle tende, che piantavano in un parco ombreggiato, o giardino, conosciuto in quel tempo con il nome di Getsemani. Questo parco era situato sulla pendice occidentale del Monte degli Olivi, non lontano dal torrente Cedron. Essi trascorrevano generalmente i sabati di fine settimana con Lazzaro e le sue sorelle a Betania. Gesù entrò soltanto poche volte all’interno delle mura di Gerusalemme, ma un gran numero di cercatori interessati andarono al Getsemani per intrattenersi con lui. Un venerdì sera Nicodemo ed un certo Giuseppe d’Arimatea si avventurarono a rendere visita a Gesù, ma tornarono indietro per la paura dopo essere arrivati davanti all’entrata della tenda del Maestro. E, certamente, essi non percepirono che Gesù conosceva tutto quello che facevano.   142:8.4 (1606.1) Although Jesus and the apostles spent the entire month of June in or near Jerusalem, they did no public teaching during this period. They lived for the most part in tents, which they pitched in a shaded park, or garden, known in that day as Gethsemane. This park was situated on the western slope of the Mount of Olives not far from the brook Kidron. The Sabbath weekends they usually spent with Lazarus and his sisters at Bethany. Jesus entered within the walls of Jerusalem only a few times, but a large number of interested inquirers came out to Gethsemane to visit with him. One Friday evening Nicodemus and one Joseph of Arimathea ventured out to see Jesus but turned back through fear even after they were standing before the entrance to the Master’s tent. And, of course, they did not perceive that Jesus knew all about their doings.
142:8.5 (1606.2) Quando i dirigenti ebrei seppero che Gesù era ritornato a Gerusalemme, si prepararono ad arrestarlo; ma quando notarono che egli non faceva delle predicazioni pubbliche, conclusero che era stato spaventato dalla loro reazione precedente e decisero di lasciarlo proseguire il suo insegnamento in questa forma privata senza più molestarlo. E gli affari continuarono così tranquillamente fino agli ultimi giorni di giugno, quando un certo Simone, un membro del Sinedrio, abbracciò pubblicamente gli insegnamenti di Gesù dopo averlo annunciato ai capi degli Ebrei. Immediatamente sorse una nuova agitazione per arrestare Gesù, e divenne così forte che il Maestro decise di ritirarsi nelle città della Samaria e della Decapoli.   142:8.5 (1606.2) When the rulers of the Jews learned that Jesus had returned to Jerusalem, they prepared to arrest him; but when they observed that he did no public preaching, they concluded that he had become frightened by their previous agitation and decided to allow him to carry on his teaching in this private manner without further molestation. And thus affairs moved along quietly until the last days of June, when one Simon, a member of the Sanhedrin, publicly espoused the teachings of Jesus, after so declaring himself before the rulers of the Jews. Immediately a new agitation for Jesus’ apprehension sprang up and grew so strong that the Master decided to retire into the cities of Samaria and the Decapolis.