Fascicolo 143   Paper 143
La traversata della Samaria   Going Through Samaria
143:0.1 (1607.1) ALLA fine di giugno dell’anno 27 d.C., a causa della crescente opposizione dei capi religiosi ebrei, Gesù e i dodici partirono da Gerusalemme dopo aver inviato le loro tende ed i loro pochi effetti personali perché fossero custoditi a casa di Lazzaro a Betania. Andando verso nord in Samaria essi si fermarono il sabato a Betel. Qui predicarono per parecchi giorni alla gente che veniva da Gofna e da Efraim. Un gruppo di cittadini di Arimatea e di Tamna venne ad invitare Gesù a visitare i loro villaggi. Il Maestro ed i suoi apostoli trascorsero più di due settimane ad istruire gli Ebrei ed i Samaritani di questa regione, molti dei quali provenivano da luoghi molto lontani come Antipatride per ascoltare la buona novella del regno.   143:0.1 (1607.1) AT THE end of June, a.d. 27, because of the increasing opposition of the Jewish religious rulers, Jesus and the twelve departed from Jerusalem, after sending their tents and meager personal effects to be stored at the home of Lazarus at Bethany. Going north into Samaria, they tarried over the Sabbath at Bethel. Here they preached for several days to the people who came from Gophna and Ephraim. A group of citizens from Arimathea and Thamna came over to invite Jesus to visit their villages. The Master and his apostles spent more than two weeks teaching the Jews and Samaritans of this region, many of whom came from as far as Antipatris to hear the good news of the kingdom.
143:0.2 (1607.2) La popolazione della Samaria meridionale ascoltò Gesù con gioia, e gli apostoli, ad eccezione di Giuda Iscariota, riuscirono a vincere gran parte dei loro pregiudizi verso i Samaritani. Era molto difficile per Giuda amare questi Samaritani. L’ultima settimana di luglio Gesù ed i suoi associati si prepararono a partire per le nuove città greche di Fasaelide e di Archelaide vicine al Giordano.   143:0.2 (1607.2) The people of southern Samaria heard Jesus gladly, and the apostles, with the exception of Judas Iscariot, succeeded in overcoming much of their prejudice against the Samaritans. It was very difficult for Judas to love these Samaritans. The last week of July Jesus and his associates made ready to depart for the new Greek cities of Phasaelis and Archelais near the Jordan.
1. La predicazione ad Archelaide ^top   1. Preaching at Archelais ^top
143:1.1 (1607.3) Nella prima metà del mese d’agosto il gruppo apostolico stabilì il suo quartier generale nelle città greche di Archelaide e di Fasaelide, dove essi fecero la loro prima esperienza predicando a delle assemblee composte quasi esclusivamente da Gentili — Greci, Romani e Siriani — poiché pochi Ebrei abitavano in queste due città greche. Nei contatti con questi cittadini romani, gli apostoli incontrarono nuove difficoltà nella proclamazione del messaggio del regno futuro, e s’imbatterono in nuove obiezioni agli insegnamenti di Gesù. In una delle numerose riunioni della sera con i suoi apostoli, Gesù ascoltò attentamente queste obiezioni al vangelo del regno via via che i dodici riferivano le loro esperienze con i soggetti del loro lavoro personale.   143:1.1 (1607.3) The first half of the month of August the apostolic party made its headquarters at the Greek cities of Archelais and Phasaelis, where they had their first experience preaching to well-nigh exclusive gatherings of gentiles—Greeks, Romans, and Syrians—for few Jews dwelt in these two Greek towns. In contacting with these Roman citizens, the apostles encountered new difficulties in the proclamation of the message of the coming kingdom, and they met with new objections to the teachings of Jesus. At one of the many evening conferences with his apostles, Jesus listened attentively to these objections to the gospel of the kingdom as the twelve repeated their experiences with the subjects of their personal labors.
143:1.2 (1607.4) Una domanda posta da Filippo era tipica delle loro difficoltà. Disse Filippo: “Maestro, questi Greci e Romani prendono alla leggera il nostro messaggio, affermando che questi insegnamenti sono adatti soltanto ai deboli e agli schiavi. Essi asseriscono che la religione dei pagani è superiore al nostro insegnamento perché ispira l’acquisizione di un carattere forte, robusto e grintoso. Essi affermano che noi vorremmo convertire tutti gli uomini in deboli esemplari di passivi non oppositori che scomparirebbero subito dalla faccia della terra. Essi ti amano, Maestro, ed ammettono francamente che il tuo insegnamento è celeste ed ideale, ma rifiutano di prenderci sul serio. Essi affermano che la tua religione non è per questo mondo; che gli uomini non possono vivere secondo il tuo insegnamento. Ed ora, Maestro, che cosa diremo a questi Gentili?”   143:1.2 (1607.4) A question asked by Philip was typical of their difficulties. Said Philip: “Master, these Greeks and Romans make light of our message, saying that such teachings are fit for only weaklings and slaves. They assert that the religion of the heathen is superior to our teaching because it inspires to the acquirement of a strong, robust, and aggressive character. They affirm that we would convert all men into enfeebled specimens of passive nonresisters who would soon perish from the face of the earth. They like you, Master, and freely admit that your teaching is heavenly and ideal, but they will not take us seriously. They assert that your religion is not for this world; that men cannot live as you teach. And now, Master, what shall we say to these gentiles?”
143:1.3 (1607.5) Dopo che Gesù ebbe ascoltato obiezioni simili al vangelo del regno presentate da Tommaso, Natanaele, Simone Zelota e Matteo, disse ai dodici:   143:1.3 (1607.5) After Jesus had heard similar objections to the gospel of the kingdom presented by Thomas, Nathaniel, Simon Zelotes, and Matthew, he said to the twelve:
143:1.4 (1608.1) “Io sono venuto in questo mondo per fare la volontà di mio Padre e per rivelare il suo carattere amorevole a tutta l’umanità. Questa, fratelli miei, è la mia missione. E solo questa cosa farò senza preoccuparmi del travisamento dei miei insegnamenti da parte degli Ebrei e dei Gentili di questo tempo o di un’altra generazione. Ma voi non dovreste lasciarvi sfuggire il fatto che anche l’amore divino ha le sue severe discipline. L’amore di un padre per suo figlio obbliga spesso il padre a frenare gli atti insensati della sua avventata discendenza. Il figlio non sempre comprende i motivi saggi ed affettuosi della restrittiva disciplina del padre. Ma io vi dichiaro che mio Padre in Paradiso governa un universo di universi con l’irresistibile potere del suo amore. L’amore è la più grande di tutte le realtà spirituali. La verità è una rivelazione liberatrice, ma l’amore è la relazione suprema. E qualunque grave errore commettano i vostri simili nell’amministrazione attuale del mondo, in un’epoca futura il vangelo che io vi proclamo governerà questo stesso mondo. Lo scopo ultimo del progresso umano è il riverente riconoscimento della paternità di Dio e la materializzazione amorevole della fratellanza degli uomini.   143:1.4 (1608.1) “I have come into this world to do the will of my Father and to reveal his loving character to all mankind. That, my brethren, is my mission. And this one thing I will do, regardless of the misunderstanding of my teachings by Jews or gentiles of this day or of another generation. But you should not overlook the fact that even divine love has its severe disciplines. A father’s love for his son oftentimes impels the father to restrain the unwise acts of his thoughtless offspring. The child does not always comprehend the wise and loving motives of the father’s restraining discipline. But I declare to you that my Father in Paradise does rule a universe of universes by the compelling power of his love. Love is the greatest of all spirit realities. Truth is a liberating revelation, but love is the supreme relationship. And no matter what blunders your fellow men make in their world management of today, in an age to come the gospel which I declare to you will rule this very world. The ultimate goal of human progress is the reverent recognition of the fatherhood of God and the loving materialization of the brotherhood of man.
143:1.5 (1608.2) “Ma chi vi ha detto che il mio vangelo era destinato solo agli schiavi e ai deboli? Voi, miei apostoli scelti, assomigliate a dei deboli? Giovanni aveva l’aspetto di un debole? Notate che io sia schiavo della paura? È vero, i poveri e gli oppressi di questa generazione hanno il vangelo predicato per loro. Le religioni di questo mondo hanno dimenticato i poveri, ma mio Padre non fa eccezione di persone. Inoltre i poveri di questo tempo sono i primi a prestare attenzione all’invito al pentimento e all’accettazione della filiazione. Il vangelo del regno deve essere predicato a tutti gli uomini — Ebrei e Gentili, Greci e Romani, ricchi e poveri, liberi e schiavi — ed egualmente ai giovani e ai vecchi, ai maschi e alle femmine.   143:1.5 (1608.2) “But who told you that my gospel was intended only for slaves and weaklings? Do you, my chosen apostles, resemble weaklings? Did John look like a weakling? Do you observe that I am enslaved by fear? True, the poor and oppressed of this generation have the gospel preached to them. The religions of this world have neglected the poor, but my Father is no respecter of persons. Besides, the poor of this day are the first to heed the call to repentance and acceptance of sonship. The gospel of the kingdom is to be preached to all men—Jew and gentile, Greek and Roman, rich and poor, free and bond—and equally to young and old, male and female.
143:1.6 (1608.3) “Perché mio Padre è un Dio d’amore e si compiace di praticare la misericordia, non imbevetevi dell’idea che il servizio del regno sia di una facilità monotona. L’ascensione al Paradiso è l’avventura suprema di tutti i tempi, la dura conquista dell’eternità. Il servizio del regno sulla terra farà appello a tutta la coraggiosa virilità che voi ed i vostri collaboratori potrete radunare. Molti di voi saranno messi a morte per la vostra fedeltà al vangelo di questo regno. È facile morire sul fronte di una battaglia fisica, quando il vostro coraggio è rafforzato dalla presenza dei vostri compagni di battaglia, ma ci vuole una forma più elevata e profonda di coraggio e di devozione umani per donare la propria vita, serenamente e tutti soli, per l’amore di una verità custodita nel vostro cuore mortale.   143:1.6 (1608.3) “Because my Father is a God of love and delights in the practice of mercy, do not imbibe the idea that the service of the kingdom is to be one of monotonous ease. The Paradise ascent is the supreme adventure of all time, the rugged achievement of eternity. The service of the kingdom on earth will call for all the courageous manhood that you and your coworkers can muster. Many of you will be put to death for your loyalty to the gospel of this kingdom. It is easy to die in the line of physical battle when your courage is strengthened by the presence of your fighting comrades, but it requires a higher and more profound form of human courage and devotion calmly and all alone to lay down your life for the love of a truth enshrined in your mortal heart.
143:1.7 (1608.4) “Oggi i non credenti possono rimproverarvi di predicare un vangelo di non resistenza e di vivere delle vite di non violenza, ma voi siete i primi volontari di una lunga lista di credenti sinceri nel vangelo di questo regno che stupiranno tutta l’umanità con la loro eroica devozione a questi insegnamenti. Nessun esercito del mondo ha mai mostrato più coraggio e audacia di quelli che saranno mostrati da voi e dai vostri leali successori andando per tutto il mondo a proclamare la buona novella — la paternità di Dio e la fratellanza degli uomini. Il coraggio della carne è la forma più bassa di audacia. L’audacia mentale è un tipo più elevato di coraggio umano, ma il coraggio più elevato e supremo è la fedeltà inflessibile alle illuminate convinzioni delle profonde realtà spirituali. Un tale coraggio costituisce l’eroismo degli uomini che conoscono Dio. E voi siete tutti degli uomini che conoscono Dio; voi siete in verità gli associati personali del Figlio dell’Uomo.”   143:1.7 (1608.4) “Today, the unbelievers may taunt you with preaching a gospel of nonresistance and with living lives of nonviolence, but you are the first volunteers of a long line of sincere believers in the gospel of this kingdom who will astonish all mankind by their heroic devotion to these teachings. No armies of the world have ever displayed more courage and bravery than will be portrayed by you and your loyal successors who shall go forth to all the world proclaiming the good news—the fatherhood of God and the brotherhood of men. The courage of the flesh is the lowest form of bravery. Mind bravery is a higher type of human courage, but the highest and supreme is uncompromising loyalty to the enlightened convictions of profound spiritual realities. And such courage constitutes the heroism of the God-knowing man. And you are all God-knowing men; you are in very truth the personal associates of the Son of Man.”
143:1.8 (1608.5) Questo non fu tutto ciò che Gesù disse in quell’occasione, ma è l’introduzione del suo discorso; ed egli proseguì dilungandosi nell’amplificazione e nell’illustrazione di questa dichiarazione. Questo fu uno dei più appassionati discorsi che Gesù abbia mai rivolto ai dodici. Il Maestro parlava raramente ai suoi apostoli con evidente forte sentimento, ma questa fu una di quelle rare occasioni in cui egli parlò con manifesta gravità, accompagnata da una marcata emozione.   143:1.8 (1608.5) This was not all that Jesus said on that occasion, but it is the introduction of his address, and he went on at great length in amplification and in illustration of this pronouncement. This was one of the most impassioned addresses which Jesus ever delivered to the twelve. Seldom did the Master speak to his apostles with evident strong feeling, but this was one of those few occasions when he spoke with manifest earnestness, accompanied by marked emotion.
143:1.9 (1609.1) Il risultato sulla predicazione pubblica e sul ministero personale degli apostoli fu immediato; da quello stesso giorno il loro messaggio prese un nuovo tono di coraggiosa padronanza. I dodici continuarono ad acquisire lo spirito di dinamicità positiva del nuovo vangelo del regno. Da questo giorno in poi essi non si occuparono più tanto della predicazione delle virtù negative e delle ingiunzioni passive del poliedrico insegnamento del loro Maestro.   143:1.9 (1609.1) The result upon the public preaching and personal ministry of the apostles was immediate; from that very day their message took on a new note of courageous dominance. The twelve continued to acquire the spirit of positive aggression in the new gospel of the kingdom. From this day forward they did not occupy themselves so much with the preaching of the negative virtues and the passive injunctions of their Master’s many-sided teaching.
2. La lezione sulla padronanza di se stessi ^top   2. Lesson on Self-Mastery ^top
143:2.1 (1609.2) Il Maestro era un esemplare perfezionato dell’umana padronanza di sé. Quando fu insultato, non insultò; quando soffrì, non profferì alcuna minaccia contro i suoi tormentatori; quando fu accusato dai suoi nemici, si rimise semplicemente al giusto giudizio del Padre che è nei cieli.   143:2.1 (1609.2) The Master was a perfected specimen of human self-control. When he was reviled, he reviled not; when he suffered, he uttered no threats against his tormentors; when he was denounced by his enemies, he simply committed himself to the righteous judgment of the Father in heaven.
143:2.2 (1609.3) In una delle riunioni serali, Andrea chiese a Gesù: “Maestro, dobbiamo praticare la rinuncia a sé come Giovanni ci ha insegnato, o dobbiamo sforzarci di ottenere la padronanza di sé come tu insegni? In che cosa il tuo insegnamento differisce da quello di Giovanni?” Gesù rispose: “Giovanni in verità vi ha insegnato la via della rettitudine in conformità all’illuminazione e alle leggi dei suoi padri, e quella era la religione dell’esame di coscienza e della rinuncia a sé. Ma io vengo con un nuovo messaggio di dimenticanza di se stessi e di padronanza di se stessi. Io vi mostro la via della vita come mi è stata rivelata da mio Padre che è nei cieli.   143:2.2 (1609.3) At one of the evening conferences, Andrew asked Jesus: “Master, are we to practice self-denial as John taught us, or are we to strive for the self-control of your teaching? Wherein does your teaching differ from that of John?” Jesus answered: “John indeed taught you the way of righteousness in accordance with the light and laws of his fathers, and that was the religion of self-examination and self-denial. But I come with a new message of self-forgetfulness and self-control. I show to you the way of life as revealed to me by my Father in heaven.
143:2.3 (1609.4) “In verità, in verità vi dico, chi governa il proprio io è più grande di colui che conquista una città. La padronanza di sé è la misura della natura morale di un uomo e l’indice del suo sviluppo spirituale. Nell’antico ordine voi digiunavate e pregavate; come nuove creature della rinascita dello spirito vi viene insegnato di credere e di gioire. Nel regno del Padre voi diverrete delle creature nuove; le vecchie cose devono scomparire; ecco, io vi mostro come ogni cosa deve diventare nuova. E per mezzo del vostro amore reciproco voi convincerete il mondo che siete passati dalla schiavitù alla libertà, dalla morte alla vita eterna.   143:2.3 (1609.4) “Verily, verily, I say to you, he who rules his own self is greater than he who captures a city. Self-mastery is the measure of man’s moral nature and the indicator of his spiritual development. In the old order you fasted and prayed; as the new creature of the rebirth of the spirit, you are taught to believe and rejoice. In the Father’s kingdom you are to become new creatures; old things are to pass away; behold I show you how all things are to become new. And by your love for one another you are to convince the world that you have passed from bondage to liberty, from death into life everlasting.
143:2.4 (1609.5) “Con il vecchio metodo voi cercate di sopprimere, di obbedire e di conformarvi alle regole della vita; con il nuovo metodo siete prima trasformati dallo Spirito della Verità e con ciò fortificati nella profondità della vostra anima dal costante rinnovamento spirituale della vostra mente, e così siete dotati del potere di compiere con certezza e gioia la benevola, accettabile e perfetta volontà di Dio. Non dimenticate — è la vostra fede personale nelle promesse estremamente grandi e preziose di Dio che vi assicura che diverrete partecipi della natura divina. Così, per mezzo della vostra fede e della trasformazione dello spirito, voi divenite realmente i templi di Dio, ed il suo spirito abita effettivamente in voi. Se, dunque, lo spirito abita in voi, non siete più schiavi della carne, ma liberi ed emancipati figli dello spirito. La nuova legge dello spirito vi dota della libertà dovuta alla padronanza di sé al posto della vecchia legge della paura dell’essere schiavi di sé e della schiavitù della rinuncia a sé.   143:2.4 (1609.5) “By the old way you seek to suppress, obey, and conform to the rules of living; by the new way you are first transformed by the Spirit of Truth and thereby strengthened in your inner soul by the constant spiritual renewing of your mind, and so are you endowed with the power of the certain and joyous performance of the gracious, acceptable, and perfect will of God. Forget not—it is your personal faith in the exceedingly great and precious promises of God that ensures your becoming partakers of the divine nature. Thus by your faith and the spirit’s transformation, you become in reality the temples of God, and his spirit actually dwells within you. If, then, the spirit dwells within you, you are no longer bondslaves of the flesh but free and liberated sons of the spirit. The new law of the spirit endows you with the liberty of self-mastery in place of the old law of the fear of self-bondage and the slavery of self-denial.
143:2.5 (1609.6) “Molte volte, quando avete agito male, avete pensato di attribuire la responsabilità dei vostri atti all’influenza del maligno, mentre in realtà vi siete lasciati sviare dalle vostre stesse tendenze naturali. Il profeta Geremia non vi ha detto molto tempo fa che il cuore umano è più ingannevole d’ogni cosa e talvolta anche disperatamente perverso? Come vi è facile ingannare voi stessi e cadere così in sciocchi timori, in vari desideri smodati, in piaceri schiavizzanti, nella malignità, nell’invidia ed anche nell’odio vendicativo!   143:2.5 (1609.6) “Many times, when you have done evil, you have thought to charge up your acts to the influence of the evil one when in reality you have but been led astray by your own natural tendencies. Did not the Prophet Jeremiah long ago tell you that the human heart is deceitful above all things and sometimes even desperately wicked? How easy for you to become self-deceived and thereby fall into foolish fears, divers lusts, enslaving pleasures, malice, envy, and even vengeful hatred!
143:2.6 (1610.1) “La salvezza avviene con la rigenerazione dello spirito e non con le azioni ipocrite della carne. Voi siete giustificati dalla fede ed ammessi alla comunione dalla grazia, non dalla paura e dalla rinuncia a sé della carne, sebbene i figli del Padre che sono nati dallo spirito siano costantemente padroni di sé e di tutto ciò che concerne i desideri della carne. Quando voi sapete che siete salvati dalla fede, siete realmente in pace con Dio. E tutti coloro che seguono la via di questa pace celeste sono destinati ad essere santificati nel servizio eterno dei figli in continua progressione del Dio eterno. D’ora in avanti non è più un dovere, ma piuttosto un vostro alto privilegio purificarvi da tutti i mali della mente e del corpo mentre cercate la perfezione nell’amore di Dio.   143:2.6 (1610.1) “Salvation is by the regeneration of the spirit and not by the self-righteous deeds of the flesh. You are justified by faith and fellowshipped by grace, not by fear and the self-denial of the flesh, albeit the Father’s children who have been born of the spirit are ever and always masters of the self and all that pertains to the desires of the flesh. When you know that you are saved by faith, you have real peace with God. And all who follow in the way of this heavenly peace are destined to be sanctified to the eternal service of the ever-advancing sons of the eternal God. Henceforth, it is not a duty but rather your exalted privilege to cleanse yourselves from all evils of mind and body while you seek for perfection in the love of God.
143:2.7 (1610.2) “La vostra filiazione è basata sulla fede e voi dovete rimanere insensibili alla paura. La vostra gioia è nata dalla fiducia nella parola divina e non sarete quindi portati a dubitare della realtà dell’amore e della misericordia del Padre. È la bontà stessa di Dio che conduce gli uomini ad un pentimento sincero ed autentico. Il segreto della padronanza di sé è legato alla vostra fede nello spirito che vi abita e che opera sempre con amore. Anche questa fede salvifica non l’avete da voi stessi; anch’essa è un dono di Dio. E se voi siete i figli di questa fede vivente, non siete più gli schiavi del vostro io, ma piuttosto i padroni trionfanti di voi stessi, gli emancipati figli di Dio.   143:2.7 (1610.2) “Your sonship is grounded in faith, and you are to remain unmoved by fear. Your joy is born of trust in the divine word, and you shall not therefore be led to doubt the reality of the Father’s love and mercy. It is the very goodness of God that leads men into true and genuine repentance. Your secret of the mastery of self is bound up with your faith in the indwelling spirit, which ever works by love. Even this saving faith you have not of yourselves; it also is the gift of God. And if you are the children of this living faith, you are no longer the bondslaves of self but rather the triumphant masters of yourselves, the liberated sons of God.
143:2.8 (1610.3) “Se dunque, figli miei, siete nati dallo spirito, siete liberati per sempre dalla schiavitù autocosciente di una vita di rinuncia di sé e di controllo dei desideri della carne, e siete trasferiti nel regno gioioso dello spirito, dal quale producete spontaneamente i frutti nella vostra vita quotidiana. Ed i frutti dello spirito sono l’essenza del tipo più elevato di piacevole e nobilitante autocontrollo, persino il più alto grado di realizzazione mortale terrena — la vera padronanza di sé.”   143:2.8 (1610.3) “If, then, my children, you are born of the spirit, you are forever delivered from the self-conscious bondage of a life of self-denial and watchcare over the desires of the flesh, and you are translated into the joyous kingdom of the spirit, whence you spontaneously show forth the fruits of the spirit in your daily lives; and the fruits of the spirit are the essence of the highest type of enjoyable and ennobling self-control, even the heights of terrestrial mortal attainment—true self-mastery.”
3. Divertimento e svago ^top   3. Diversion and Relaxation ^top
143:3.1 (1610.4) In questo periodo uno stato di grande tensione nervosa ed emotiva si sviluppò tra gli apostoli ed i loro immediati discepoli associati. Essi non erano abituati a vivere e a lavorare insieme. Incontravano crescenti difficoltà nel mantenere relazioni armoniose con i discepoli di Giovanni. Il contatto con i Gentili e i Samaritani era una grande prova per questi Ebrei. In aggiunta a tutto ciò, le recenti affermazioni di Gesù avevano accresciuto lo stato di confusione nella loro mente. Andrea era quasi fuori di sé; non sapeva più che cosa fare, e così andò dal Maestro con i suoi problemi e le sue perplessità. Quando Gesù ebbe ascoltato il capo apostolico esporre le sue difficoltà, disse: “Andrea, tu non puoi distogliere gli uomini dalle loro perplessità quando raggiungono un tale stato di coinvolgimento e quando sono implicate così tante persone con forti sentimenti. Io non posso fare quello che mi chiedi — non m’intrometterò in queste difficoltà sociali personali — ma mi unirò a voi per godere di un periodo di tre giorni di riposo e di distensione. Vai dai tuoi fratelli e annuncia loro che verrete tutti con me sul Monte Sartaba, dove desidero riposare per un giorno o due.   143:3.1 (1610.4) About this time a state of great nervous and emotional tension developed among the apostles and their immediate disciple associates. They had hardly become accustomed to living and working together. They were experiencing increasing difficulties in maintaining harmonious relations with John’s disciples. The contact with the gentiles and the Samaritans was a great trial to these Jews. And besides all this, the recent utterances of Jesus had augmented their disturbed state of mind. Andrew was almost beside himself; he did not know what next to do, and so he went to the Master with his problems and perplexities. When Jesus had listened to the apostolic chief relate his troubles, he said: “Andrew, you cannot talk men out of their perplexities when they reach such a stage of involvement, and when so many persons with strong feelings are concerned. I cannot do what you ask of me—I will not participate in these personal social difficulties—but I will join you in the enjoyment of a three-day period of rest and relaxation. Go to your brethren and announce that all of you are to go with me up on Mount Sartaba, where I desire to rest for a day or two.
143:3.2 (1610.5) “Ora dovresti andare da ciascuno dei tuoi undici fratelli e parlare con loro privatamente, dicendo: ‘Il Maestro desidera che andiamo da soli con lui per un periodo di riposo e di distensione. Poiché abbiamo tutti sperimentato recentemente molte contrarietà di spirito e tensioni mentali, suggerisco che non sia fatta alcuna menzione delle nostre prove e difficoltà durante questa vacanza. Posso contare sulla tua collaborazione in questa faccenda?’ Avvicina in questo modo privatamente e personalmente ciascuno dei tuoi fratelli.” E Andrea fece come il Maestro gli aveva ordinato.   143:3.2 (1610.5) “Now you should go to each of your eleven brethren and talk with him privately, saying: ‘The Master desires that we go apart with him for a season to rest and relax. Since we all have recently experienced much vexation of spirit and stress of mind, I suggest that no mention be made of our trials and troubles while on this holiday. Can I depend upon you to co-operate with me in this matter?’ In this way privately and personally approach each of your brethren.” And Andrew did as the Master had instructed him.
143:3.3 (1611.1) Questo fu un meraviglioso avvenimento nell’esperienza di ciascuno di loro; essi non dimenticarono mai il giorno in cui salirono in montagna. Per l’intero tragitto non fu detta una parola sulle loro difficoltà. Dopo aver raggiunto la sommità della montagna, Gesù li fece sedere attorno a sé e disse: “Fratelli miei, dovete imparare tutti il valore del riposo e l’efficacia della distensione. Dovete comprendere che il modo migliore di risolvere certi problemi ingarbugliati è quello di lasciarli da parte per qualche tempo. Poi, quando tornerete rinfrancati dal vostro riposo o dalla vostra adorazione, sarete in grado di affrontare le vostre difficoltà con una mente più chiara ed una mano più ferma, per non dire con un cuore più risoluto. Inoltre, molte volte il vostro problema ha assunto proporzioni minori mentre riposavate la vostra mente ed il vostro corpo.”   143:3.3 (1611.1) This was a marvelous occasion in the experience of each of them; they never forgot the day going up the mountain. Throughout the entire trip hardly a word was said about their troubles. Upon reaching the top of the mountain, Jesus seated them about him while he said: “My brethren, you must all learn the value of rest and the efficacy of relaxation. You must realize that the best method of solving some entangled problems is to forsake them for a time. Then when you go back fresh from your rest or worship, you are able to attack your troubles with a clearer head and a steadier hand, not to mention a more resolute heart. Again, many times your problem is found to have shrunk in size and proportions while you have been resting your mind and body.”
143:3.4 (1611.2) Il giorno successivo Gesù assegnò a ciascuno dei dodici un tema di discussione. L’intero giorno fu dedicato ai ricordi ed a conversazioni su argomenti estranei alle loro attività religiose. Essi furono momentaneamente stupiti quando Gesù dimenticò anche di rendere grazie — verbalmente — quando spezzò il pane per il loro pasto di mezzogiorno. Questa era la prima volta che lo vedevano omettere tale formalità.   143:3.4 (1611.2) The next day Jesus assigned to each of the twelve a topic for discussion. The whole day was devoted to reminiscences and to talking over matters not related to their religious work. They were momentarily shocked when Jesus even neglected to give thanks—verbally—when he broke bread for their noontide lunch. This was the first time they had ever observed him to neglect such formalities.
143:3.5 (1611.3) Mentre salivano la montagna, la testa di Andrea era piena di problemi. Giovanni era smisuratamente perplesso nel suo cuore. Giacomo era terribilmente turbato nella sua anima. Matteo era molto preoccupato per i fondi a causa del loro soggiorno tra i Gentili. Pietro era stressato ed era stato recentemente più lunatico del solito. Giuda soffriva di un periodico attacco di suscettibilità e di egoismo. Simone era insolitamente sconvolto dai suoi sforzi per conciliare il suo patriottismo con l’amore della fratellanza umana. Filippo era sempre più sconcertato per il modo in cui stavano andando le cose. Natanaele era stato meno di buonumore dopo che erano venuti in contatto con le popolazioni Gentili, e Tommaso stava attraversando un periodo di profonda depressione. Soltanto i gemelli erano normali ed impassibili. Tutti loro erano estremamente perplessi sul modo d’intendersi pacificamente con i discepoli di Giovanni.   143:3.5 (1611.3) When they went up the mountain, Andrew’s head was full of problems. John was inordinately perplexed in his heart. James was grievously troubled in his soul. Matthew was hard pressed for funds inasmuch as they had been sojourning among the gentiles. Peter was overwrought and had recently been more temperamental than usual. Judas was suffering from a periodic attack of sensitiveness and selfishness. Simon was unusually upset in his efforts to reconcile his patriotism with the love of the brotherhood of man. Philip was more and more nonplused by the way things were going. Nathaniel had been less humorous since they had come in contact with the gentile populations, and Thomas was in the midst of a severe season of depression. Only the twins were normal and unperturbed. All of them were exceedingly perplexed about how to get along peaceably with John’s disciples.
143:3.6 (1611.4) Il terzo giorno, quando partirono per scendere dalla montagna e ritornare al loro campo, un grande cambiamento si era prodotto in loro. Essi avevano fatto l’importante scoperta che molte perplessità umane in realtà non esistono, che molte pressanti difficoltà sono creazioni di un timore esagerato ed il risultato di un’apprensione eccessiva. Avevano imparato che tutte queste perplessità si trattano meglio se vengono trascurate; andandosene essi avevano lasciato che questi problemi si risolvessero da soli.   143:3.6 (1611.4) The third day when they started down the mountain and back to their camp, a great change had come over them. They had made the important discovery that many human perplexities are in reality nonexistent, that many pressing troubles are the creations of exaggerated fear and the offspring of augmented apprehension. They had learned that all such perplexities are best handled by being forsaken; by going off they had left such problems to solve themselves.
143:3.7 (1611.5) Il ritorno da questa vacanza segnò l’inizio di un periodo di relazioni considerevolmente migliorate con i discepoli di Giovanni. Molti dei dodici si misero realmente a ridere quando notarono il cambiamento mentale di ciascuno ed osservarono l’assenza dell’irritabilità nervosa che era derivata come risultato della lontananza di tre giorni dai doveri quotidiani della vita. C’è sempre il rischio che la monotonia dei contatti umani moltiplichi grandemente le perplessità ed accresca le difficoltà.   143:3.7 (1611.5) Their return from this holiday marked the beginning of a period of greatly improved relations with the followers of John. Many of the twelve really gave way to mirth when they noted the changed state of everybody’s mind and observed the freedom from nervous irritability which had come to them as a result of their three days’ vacation from the routine duties of life. There is always danger that monotony of human contact will greatly multiply perplexities and magnify difficulties.
143:3.8 (1611.6) Nelle due città greche di Archelaide e di Fasaelide non molti Gentili credettero al vangelo, ma i dodici apostoli acquisirono un’esperienza preziosa in questo loro primo esteso lavoro con popolazioni esclusivamente pagane. Un lunedì mattina, verso la metà del mese, Gesù disse ad Andrea: “Entriamo in Samaria.” Ed essi partirono immediatamente per la città di Sicar, vicino al pozzo di Giacobbe.   143:3.8 (1611.6) Not many of the gentiles in the two Greek cities of Archelais and Phasaelis believed in the gospel, but the twelve apostles gained a valuable experience in this their first extensive work with exclusively gentile populations. On a Monday morning, about the middle of the month, Jesus said to Andrew: “We go into Samaria.” And they set out at once for the city of Sychar, near Jacob’s well.
4. Gli Ebrei ed i Samaritani ^top   4. The Jews and the Samaritans ^top
143:4.1 (1612.1) Per più di seicento anni gli Ebrei della Giudea, e più tardi anche quelli della Galilea, erano stati in cattivi rapporti con i Samaritani. Questo sentimento di avversione tra gli Ebrei ed i Samaritani sorse in questo modo. Circa settecento anni avanti Cristo, Sargon, re dell’Assiria, represse una rivolta nella Palestina centrale, condusse in cattività più di venticinquemila Ebrei del nord del regno d’Israele e mise al loro posto un numero quasi uguale di discendenti dei Cutiti, dei Sefarviti e degli Hamatiti. Più tardi, Assurbanipal inviò ancora altri coloni ad abitare in Samaria.   143:4.1 (1612.1) For more than six hundred years the Jews of Judea, and later on those of Galilee also, had been at enmity with the Samaritans. This ill feeling between the Jews and the Samaritans came about in this way: About seven hundred years b.c., Sargon, king of Assyria, in subduing a revolt in central Palestine, carried away and into captivity over twenty-five thousand Jews of the northern kingdom of Israel and installed in their place an almost equal number of the descendants of the Cuthites, Sepharvites, and the Hamathites. Later on, Ashurbanipal sent still other colonies to dwell in Samaria.
143:4.2 (1612.2) L’inimicizia religiosa tra gli Ebrei ed i Samaritani datava dal ritorno dei primi dalla cattività in Babilonia, quando i Samaritani tentarono d’impedire la ricostruzione di Gerusalemme. Più tardi essi offesero gli Ebrei prestando amichevole assistenza alle armate di Alessandro. In risposta alla loro amicizia Alessandro concesse ai Samaritani il permesso di costruire un tempio sul Monte Garizim, dove essi adorarono Yahweh ed i loro dei tribali, ed offrirono sacrifici molto simili a quelli dei servizi del tempio a Gerusalemme. Essi proseguirono questo culto almeno fino all’epoca dei Maccabei, quando Giovanni Ircano distrusse il loro tempio sul Monte Garizim. L’apostolo Filippo, nella sua opera a favore dei Samaritani dopo la morte di Gesù, tenne molte riunioni sul luogo di questo antico tempio samaritano.   143:4.2 (1612.2) The religious enmity between the Jews and the Samaritans dated from the return of the former from the Babylonian captivity, when the Samaritans worked to prevent the rebuilding of Jerusalem. Later they offended the Jews by extending friendly assistance to the armies of Alexander. In return for their friendship Alexander gave the Samaritans permission to build a temple on Mount Gerizim, where they worshiped Yahweh and their tribal gods and offered sacrifices much after the order of the temple services at Jerusalem. At least they continued this worship up to the time of the Maccabees, when John Hyrcanus destroyed their temple on Mount Gerizim. The Apostle Philip, in his labors for the Samaritans after the death of Jesus, held many meetings on the site of this old Samaritan temple.
143:4.3 (1612.3) Gli antagonismi tra gli Ebrei ed i Samaritani erano classici e storici; dai tempi di Alessandro essi avevano avuto sempre meno rapporti tra di loro. I dodici apostoli non erano contrari a predicare nelle città greche ed in altre città Gentili della Decapoli e della Siria, ma fu una prova severa della loro fedeltà verso il Maestro quando egli disse: “Entriamo in Samaria.” Ma nell’anno e più che erano stati con Gesù, essi avevano sviluppato una forma di fedeltà personale che trascendeva anche la loro fede nei suoi insegnamenti ed i loro pregiudizi verso i Samaritani.   143:4.3 (1612.3) The antagonisms between the Jews and the Samaritans were time-honored and historic; increasingly since the days of Alexander they had had no dealings with each other. The twelve apostles were not averse to preaching in the Greek and other gentile cities of the Decapolis and Syria, but it was a severe test of their loyalty to the Master when he said, “Let us go into Samaria.” But in the year and more they had been with Jesus, they had developed a form of personal loyalty which transcended even their faith in his teachings and their prejudices against the Samaritans.
5. La donna di Sicar ^top   5. The Woman of Sychar ^top
143:5.1 (1612.4) Quando il Maestro e i dodici arrivarono al pozzo di Giacobbe, Gesù, essendo stanco per il viaggio, si fermò vicino al pozzo mentre Filippo conduceva gli apostoli con lui perché lo aiutassero a portare i viveri e le tende da Sicar, poiché si proponevano di rimanere per qualche tempo nelle vicinanze. Pietro e i figli di Zebedeo avrebbero voluto restare con Gesù, ma egli li invitò ad andare con i loro fratelli, dicendo: “Non temete per me; questi Samaritani saranno amichevoli; soltanto i nostri fratelli, gli Ebrei, cercano di farci del male.” Ed erano quasi le sei di questa sera d’estate quando Gesù si sedette vicino al pozzo per aspettare il ritorno degli apostoli.   143:5.1 (1612.4) When the Master and the twelve arrived at Jacob’s well, Jesus, being weary from the journey, tarried by the well while Philip took the apostles with him to assist in bringing food and tents from Sychar, for they were disposed to stay in this vicinity for a while. Peter and the Zebedee sons would have remained with Jesus, but he requested that they go with their brethren, saying: “Have no fear for me; these Samaritans will be friendly; only our brethren, the Jews, seek to harm us.” And it was almost six o’clock on this summer’s evening when Jesus sat down by the well to await the return of the apostles.
143:5.2 (1612.5) L’acqua del pozzo di Giacobbe era meno salina di quella dei pozzi di Sicar ed era quindi molto apprezzata per bere. Gesù aveva sete, ma non c’era alcun mezzo per prendere l’acqua dal pozzo. Così, quando una donna di Sicar giunse con la sua brocca per l’acqua e si preparò ad attingere dal pozzo, Gesù le disse: “Dammi da bere.” Questa donna della Samaria sapeva che Gesù era un Ebreo dal sua aspetto e dal suo abbigliamento, e suppose che fosse un Ebreo della Galilea dal suo accento. Il suo nome era Nalda ed era una creatura avvenente. Essa fu molto sorpresa dal fatto che un Ebreo parlasse così con lei presso il pozzo e le chiedesse dell’acqua, perché non si stimava decoroso in quei tempi per un uomo di rispetto parlare ad una donna in pubblico, ed ancor meno per un Ebreo conversare con un Samaritano. Perciò Nalda chiese a Gesù: “Come mai tu, un Ebreo, chiedi da bere a me, una donna Samaritana?” Gesù rispose: “In verità io ti ho chiesto da bere, ma se tu potessi soltanto comprendere, chiederesti tu a me un sorso dell’acqua vivente.” Allora Nalda disse: “Ma, Signore, tu non hai niente per attingere, ed il pozzo è profondo; da dove trarresti dunque quest’acqua vivente? Sei tu più grande di nostro padre Giacobbe che ci diede questo pozzo dove bevve egli stesso ed i suoi figli ed anche il suo bestiame?”   143:5.2 (1612.5) The water of Jacob’s well was less mineral than that from the wells of Sychar and was therefore much valued for drinking purposes. Jesus was thirsty, but there was no way of getting water from the well. When, therefore, a woman of Sychar came up with her water pitcher and prepared to draw from the well, Jesus said to her, “Give me a drink.” This woman of Samaria knew Jesus was a Jew by his appearance and dress, and she surmised that he was a Galilean Jew from his accent. Her name was Nalda and she was a comely creature. She was much surprised to have a Jewish man thus speak to her at the well and ask for water, for it was not deemed proper in those days for a self-respecting man to speak to a woman in public, much less for a Jew to converse with a Samaritan. Therefore Nalda asked Jesus, “How is it that you, being a Jew, ask for a drink of me, a Samaritan woman?” Jesus answered: “I have indeed asked you for a drink, but if you could only understand, you would ask me for a draught of the living water.” Then said Nalda: “But, Sir, you have nothing to draw with, and the well is deep; whence, then, have you this living water? Are you greater than our father Jacob who gave us this well, and who drank thereof himself and his sons and his cattle also?”
143:5.3 (1613.1) Gesù replicò: “Chiunque beve di quest’acqua avrà sete di nuovo, ma chiunque beve dell’acqua dello spirito vivente non avrà mai più sete. E quest’acqua vivente diverrà in lui una sorgente di ristoro che zampillerà fino alla vita eterna.” Nalda disse allora: “Dammi di quest’acqua affinché io non abbia sete e non venga più qui continuamente ad attingere. Inoltre, tutto ciò che una donna samaritana potrebbe ricevere da un Ebreo così degno di fede sarebbe un piacere.”   143:5.3 (1613.1) Jesus replied: “Everyone who drinks of this water will thirst again, but whosoever drinks of the water of the living spirit shall never thirst. And this living water shall become in him a well of refreshment springing up even to eternal life.” Nalda then said: “Give me this water that I thirst not, neither come all the way hither to draw. Besides, anything which a Samaritan woman could receive from such a commendable Jew would be a pleasure.”
143:5.4 (1613.2) Nalda non sapeva come interpretare la compiacenza di Gesù a parlare con lei. Essa vedeva sul viso del Maestro l’espressione di un uomo retto e santo, ma scambiò la cordialità per ordinaria familiarità ed interpretò falsamente il suo simbolismo come un modo di farle delle proposte. Ed essendo una donna di scarsa moralità, essa era intenzionata a farsi apertamente avanti quando Gesù, guardandola diritto negli occhi, con voce imperativa disse: “Donna, va a cercare tuo marito e conducilo qui.” Quest’ordine riportò Nalda in sé. Essa si accorse di avere giudicato male la bontà del Maestro; capì di aver frainteso il suo modo di parlare. Ebbe timore; cominciò a capire di trovarsi in presenza di una persona straordinaria e cercando nella sua mente una qualche risposta appropriata, in gran confusione disse: “Ma, Signore, non posso chiamare mio marito, perché io non ho marito.” Allora Gesù disse: “Tu hai detto il vero, perché, mentre hai avuto un tempo un marito, l’uomo con cui vivi ora non è tuo marito. Sarebbe meglio che tu smettessi di prendere alla leggera le mie parole e che cercassi l’acqua vivente che ti ho offerto oggi.”   143:5.4 (1613.2) Nalda did not know how to take Jesus’ willingness to talk with her. She beheld in the Master’s face the countenance of an upright and holy man, but she mistook friendliness for commonplace familiarity, and she misinterpreted his figure of speech as a form of making advances to her. And being a woman of lax morals, she was minded openly to become flirtatious, when Jesus, looking straight into her eyes, with a commanding voice said, “Woman, go get your husband and bring him hither.” This command brought Nalda to her senses. She saw that she had misjudged the Master’s kindness; she perceived that she had misconstrued his manner of speech. She was frightened; she began to realize that she stood in the presence of an unusual person, and groping about in her mind for a suitable reply, in great confusion, she said, “But, Sir, I cannot call my husband, for I have no husband.” Then said Jesus: “You have spoken the truth, for, while you may have once had a husband, he with whom you are now living is not your husband. Better it would be if you would cease to trifle with my words and seek for the living water which I have this day offered you.”
143:5.5 (1613.3) In questo momento Nalda rinsavì, ed il suo io migliore fu risvegliato. Essa non era una donna immorale interamente per scelta. Era stata brutalmente ed ingiustamente scacciata da suo marito ed in estremo bisogno aveva acconsentito a vivere con un Greco come sua moglie, ma senza matrimonio. Nalda ora si vergognava grandemente di aver parlato così stoltamente a Gesù, e molto pentita si rivolse al Maestro, dicendo: “Mio Signore, mi pento per il modo in cui ti ho parlato, perché percepisco che tu sei un sant’uomo o forse un profeta.” Ed essa era sul punto di chiedere un aiuto diretto e personale al Maestro quando fece quello che molti hanno fatto prima e dopo di lei — eluse la questione della salvezza personale per orientarsi a discutere di teologia e di filosofia. Essa indirizzò rapidamente la conversazione dai propri bisogni alla controversia teologica. Indicando il Monte Garizim, essa proseguì a dire: “I nostri padri adoravano su questa montagna, eppure tu dici che il luogo in cui gli uomini dovrebbero adorare è a Gerusalemme; qual è, dunque, il luogo giusto per adorare Dio?”   143:5.5 (1613.3) By this time Nalda was sobered, and her better self was awakened. She was not an immoral woman wholly by choice. She had been ruthlessly and unjustly cast aside by her husband and in dire straits had consented to live with a certain Greek as his wife, but without marriage. Nalda now felt greatly ashamed that she had so unthinkingly spoken to Jesus, and she most penitently addressed the Master, saying: “My Lord, I repent of my manner of speaking to you, for I perceive that you are a holy man or maybe a prophet.” And she was just about to seek direct and personal help from the Master when she did what so many have done before and since—dodged the issue of personal salvation by turning to the discussion of theology and philosophy. She quickly turned the conversation from her own needs to a theological controversy. Pointing over to Mount Gerizim, she continued: “Our fathers worshiped on this mountain, and yet you would say that in Jerusalem is the place where men ought to worship; which, then, is the right place to worship God?”
143:5.6 (1613.4) Gesù percepì il tentativo dell’anima della donna di evitare un contatto diretto e indagatore con il suo Creatore, ma vide anche che era presente nella sua anima un desiderio di conoscere il modo migliore di vivere. Dopotutto c’era nel cuore di Nalda una vera sete d’acqua vivente. Perciò egli la trattò con pazienza, dicendo: “Donna, lascia che ti dica che verrà presto il giorno in cui tu non adorerai il Padre né su questa montagna né a Gerusalemme. Ora tu adori ciò che non conosci, una mescolanza della religione di molti dèi pagani e della filosofia dei Gentili. Gli Ebrei almeno sanno chi adorano; essi hanno rimosso ogni confusione concentrando la loro adorazione su un solo Dio, Yahweh. Tu dovresti credermi quando dico che verrà presto l’ora — anzi è già venuta — in cui tutti gli adoratori sinceri adoreranno il Padre in spirito e in verità, perché sono proprio questi adoratori che il Padre cerca. Dio è spirito, e coloro che l’adorano devono adorarlo in spirito ed in verità. La tua salvezza non deriva dal sapere come o dove gli altri dovrebbero adorare, ma ricevendo nel tuo cuore quest’acqua vivente che ti sto offrendo proprio ora.”   143:5.6 (1613.4) Jesus perceived the attempt of the woman’s soul to avoid direct and searching contact with its Maker, but he also saw that there was present in her soul a desire to know the better way of life. After all, there was in Nalda’s heart a true thirst for the living water; therefore he dealt patiently with her, saying: “Woman, let me say to you that the day is soon coming when neither on this mountain nor in Jerusalem will you worship the Father. But now you worship that which you know not, a mixture of the religion of many pagan gods and gentile philosophies. The Jews at least know whom they worship; they have removed all confusion by concentrating their worship upon one God, Yahweh. But you should believe me when I say that the hour will soon come—even now is—when all sincere worshipers will worship the Father in spirit and in truth, for it is just such worshipers the Father seeks. God is spirit, and they who worship him must worship him in spirit and in truth. Your salvation comes not from knowing how others should worship or where but by receiving into your own heart this living water which I am offering you even now.”
143:5.7 (1614.1) Ma Nalda si sforzò ancora di più di eludere la discussione dell’imbarazzante problema della sua vita personale sulla terra e dello status della sua anima davanti a Dio. Ancora una volta essa fece ricorso a questioni generali sulla religione, dicendo: “Sì, lo so Signore, che Giovanni ha predicato sulla venuta del Convertitore, di colui che sarà chiamato il Liberatore e che, alla sua venuta, ci annuncerà tutte le cose” — e Gesù, interrompendo Nalda, disse con impressionante sicurezza: “Io che ti parlo sono costui.”   143:5.7 (1614.1) But Nalda would make one more effort to avoid the discussion of the embarrassing question of her personal life on earth and the status of her soul before God. Once more she resorted to questions of general religion, saying: “Yes, I know, Sir, that John has preached about the coming of the Converter, he who will be called the Deliverer, and that, when he shall come, he will declare to us all things”—and Jesus, interrupting Nalda, said with startling assurance, “I who speak to you am he.”
143:5.8 (1614.2) Questa era la prima dichiarazione diretta, positiva ed aperta della sua natura e della sua filiazione divina che Gesù avesse fatto sulla terra. E fu fatta ad una donna, ad una donna Samaritana, e ad una donna di dubbia reputazione agli occhi degli uomini fino a questo momento, ma una donna che l’occhio divino vedeva essere stata più vittima del peccato che peccatrice per suo stesso desiderio, e che ora era un’anima umana che desiderava la salvezza, che la desiderava sinceramente e di tutto cuore, e ciò era sufficiente.   143:5.8 (1614.2) This was the first direct, positive, and undisguised pronouncement of his divine nature and sonship which Jesus had made on earth; and it was made to a woman, a Samaritan woman, and a woman of questionable character in the eyes of men up to this moment, but a woman whom the divine eye beheld as having been sinned against more than as sinning of her own desire and as now being a human soul who desired salvation, desired it sincerely and wholeheartedly, and that was enough.
143:5.9 (1614.3) Mentre Nalda stava per esprimere il suo ardente desiderio personale per cose migliori ed un modo di vivere più nobile, proprio nel momento in cui si preparava ad esporre il desiderio sincero del suo cuore, i dodici apostoli ritornarono da Sicar, e arrivando su questa scena in cui Gesù parlava così intimamente con questa donna — questa donna Samaritana e sola — rimasero più che stupiti. Essi deposero rapidamente le loro provviste e si allontanarono, poiché nessuno osava rimproverarlo, mentre Gesù diceva a Nalda: “Donna, va per la tua strada; Dio ti ha perdonata. D’ora in avanti vivrai una vita nuova. Tu hai ricevuto l’acqua vivente, ed una nuova gioia scaturirà dalla tua anima e diverrai una figlia dell’Altissimo.” E la donna, percependo la disapprovazione degli apostoli, abbandonò la sua brocca e fuggì verso la città.   143:5.9 (1614.3) As Nalda was about to voice her real and personal longing for better things and a more noble way of living, just as she was ready to speak the real desire of her heart, the twelve apostles returned from Sychar, and coming upon this scene of Jesus’ talking so intimately with this woman—this Samaritan woman, and alone—they were more than astonished. They quickly deposited their supplies and drew aside, no man daring to reprove him, while Jesus said to Nalda: “Woman, go your way; God has forgiven you. Henceforth you will live a new life. You have received the living water, and a new joy will spring up within your soul, and you shall become a daughter of the Most High.” And the woman, perceiving the disapproval of the apostles, left her waterpot and fled to the city.
143:5.10 (1614.4) Entrando in città essa proclamava ad ognuno che incontrava: “Vai al pozzo di Giacobbe e vacci presto, perché vi troverai un uomo che mi ha detto tutto ciò che ho fatto nella mia vita. Che sia il Convertitore?” E prima del calare del sole una grande folla si era riunita al pozzo di Giacobbe per ascoltare Gesù. Ed il Maestro parlò loro ancora dell’acqua di vita, il dono dello spirito interiore.   143:5.10 (1614.4) As she entered the city, she proclaimed to everyone she met: “Go out to Jacob’s well and go quickly, for there you will see a man who told me all I ever did. Can this be the Converter?” And ere the sun went down, a great crowd had assembled at Jacob’s well to hear Jesus. And the Master talked to them more about the water of life, the gift of the indwelling spirit.
143:5.11 (1614.5) Gli apostoli non cessarono mai di essere stupiti dalla compiacenza di Gesù a parlare con le donne, con donne di dubbia reputazione, anche con donne immorali. Fu molto difficile per Gesù insegnare ai suoi apostoli che le donne, anche le cosiddette donne immorali, hanno un’anima che può scegliere Dio per Padre, divenendo così figlie di Dio e candidate alla vita eterna. Anche diciannove secoli più tardi molte persone mostrano la stessa ritrosia a capire gli insegnamenti del Maestro. Anche la religione cristiana è stata persistentemente costruita attorno al fatto della morte di Cristo invece che attorno alla verità della sua vita. Il mondo dovrebbe occuparsi di più della sua vita felice e rivelatrice di Dio piuttosto che della sua tragica e penosa morte.   143:5.11 (1614.5) The apostles never ceased to be shocked by Jesus’ willingness to talk with women, women of questionable character, even immoral women. It was very difficult for Jesus to teach his apostles that women, even so-called immoral women, have souls which can choose God as their Father, thereby becoming daughters of God and candidates for life everlasting. Even nineteen centuries later many show the same unwillingness to grasp the Master’s teachings. Even the Christian religion has been persistently built up around the fact of the death of Christ instead of around the truth of his life. The world should be more concerned with his happy and God-revealing life than with his tragic and sorrowful death.
143:5.12 (1614.6) Il giorno successivo Nalda raccontò tutta questa storia all’apostolo Giovanni, ma egli non la rivelò mai per intero agli altri apostoli, e Gesù non parlò di ciò in dettaglio ai dodici.   143:5.12 (1614.6) Nalda told this entire story to the Apostle John the next day, but he never revealed it fully to the other apostles, and Jesus did not speak of it in detail to the twelve.
143:5.13 (1615.1) Nalda raccontò a Giovanni che Gesù le aveva detto “tutto quello che aveva fatto”. Giovanni desiderò molte volte interrogare Gesù sul suo incontro con Nalda, ma non lo fece mai. Gesù le aveva detto soltanto una cosa riguardo a lei, ma il suo sguardo nei suoi occhi ed il modo in cui l’aveva trattata avevano fatto scorrere in un istante davanti alla sua mente una revisione panoramica di tutta la sua vita accidentata in modo tale che essa associò tutta questa autorivelazione della sua vita passata allo sguardo e alle parole del Maestro. Gesù non le aveva mai detto che essa aveva avuto cinque mariti. Essa aveva vissuto con quattro uomini differenti dopo che suo marito l’aveva cacciata via, e questo fatto, con tutto il suo passato, venne così vividamente alla sua mente nel momento in cui percepì che Gesù era un uomo di Dio, che essa ripeté successivamente a Giovanni che Gesù le aveva realmente detto tutto su di lei.   143:5.13 (1615.1) Nalda told John that Jesus had told her “all I ever did.” John many times wanted to ask Jesus about this visit with Nalda, but he never did. Jesus told her only one thing about herself, but his look into her eyes and the manner of his dealing with her had so brought all of her checkered life in panoramic review before her mind in a moment of time that she associated all of this self-revelation of her past life with the look and the word of the Master. Jesus never told her she had had five husbands. She had lived with four different men since her husband cast her aside, and this, with all her past, came up so vividly in her mind at the moment when she realized Jesus was a man of God that she subsequently repeated to John that Jesus had really told her all about herself.
6. Il risveglio religioso in Samaria ^top   6. The Samaritan Revival ^top
143:6.1 (1615.2) La sera in cui Nalda condusse fuori la folla da Sicar per vedere Gesù, i dodici erano appena tornati con le provviste e supplicarono Gesù di mangiare con loro invece di parlare alla gente, perché essi non avevano mangiato nulla tutto il giorno ed erano affamati. Ma Gesù sapeva che l’oscurità sarebbe sopraggiunta presto; così insisté nella sua determinazione di parlare alla gente prima di congedarla. Quando Andrea tentò di persuaderlo a mangiare un boccone prima di parlare alla folla, Gesù disse: “Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete.” Quando gli apostoli udirono ciò, dissero tra di loro: “Qualcuno gli ha portato qualcosa da mangiare? Forse la donna gli ha dato del cibo assieme all’acqua?” Quando Gesù li udì parlare tra di loro, prima di parlare alla moltitudine si trasse in disparte e disse ai dodici: “Il mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato e compiere il Suo lavoro. Voi non dovreste più continuare a dire che manca ancora tanto tempo al raccolto. Guardate questa gente che esce da una città Samaritana per ascoltarci; io vi dico che i campi sono già pronti per il raccolto. Colui che miete riceve il salario e raccoglie questo frutto per la vita eterna; di conseguenza i seminatori ed i mietitori si rallegrano insieme. Perché in ciò risiede la verità del detto: ‘Uno semina ed un altro raccoglie.’ Io vi mando ora per raccogliere quello su cui non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi state per beneficiare del loro lavoro.” Egli diceva questo riferendosi alla predicazione di Giovanni il Battista.   143:6.1 (1615.2) On the evening that Nalda drew the crowd out from Sychar to see Jesus, the twelve had just returned with food, and they besought Jesus to eat with them instead of talking to the people, for they had been without food all day and were hungry. But Jesus knew that darkness would soon be upon them; so he persisted in his determination to talk to the people before he sent them away. When Andrew sought to persuade him to eat a bite before speaking to the crowd, Jesus said, “I have meat to eat that you do not know about.” When the apostles heard this, they said among themselves: “Has any man brought him aught to eat? Can it be that the woman gave him food as well as drink?” When Jesus heard them talking among themselves, before he spoke to the people, he turned aside and said to the twelve: “My meat is to do the will of Him who sent me and to accomplish His work. You should no longer say it is such and such a time until the harvest. Behold these people coming out from a Samaritan city to hear us; I tell you the fields are already white for the harvest. He who reaps receives wages and gathers this fruit to eternal life; consequently the sowers and the reapers rejoice together. For herein is the saying true: ‘One sows and another reaps.’ I am now sending you to reap that whereon you have not labored; others have labored, and you are about to enter into their labor.” This he said in reference to the preaching of John the Baptist.
143:6.2 (1615.3) Gesù e gli apostoli andarono a Sicar e predicarono per due giorni prima di stabilire il loro campo sul Monte Garizim. E molti abitanti di Sicar credettero al vangelo e chiesero di essere battezzati, ma gli apostoli di Gesù non battezzavano ancora.   143:6.2 (1615.3) Jesus and the apostles went into Sychar and preached two days before they established their camp on Mount Gerizim. And many of the dwellers in Sychar believed the gospel and made request for baptism, but the apostles of Jesus did not yet baptize.
143:6.3 (1615.4) La prima notte di accampamento sul Monte Garizim gli apostoli si aspettavano che Gesù li rimproverasse per il loro comportamento verso la donna al pozzo di Giacobbe, ma egli non fece alcun accenno alla questione. Invece egli fece loro il memorabile discorso su “Le realtà che sono centrali nel regno di Dio”. In ogni religione è molto facile lasciare che dei valori divengano sproporzionati e permettere a dei fatti di occupare il posto della verità nella sua teologia. Il fatto della croce è divenuto il centro stesso del Cristianesimo successivo; ma esso non è la verità centrale della religione che può essere derivata dalla vita e dagli insegnamenti di Gesù di Nazaret.   143:6.3 (1615.4) The first night of the camp on Mount Gerizim the apostles expected that Jesus would rebuke them for their attitude toward the woman at Jacob’s well, but he made no reference to the matter. Instead he gave them that memorable talk on “The realities which are central in the kingdom of God.” In any religion it is very easy to allow values to become disproportionate and to permit facts to occupy the place of truth in one’s theology. The fact of the cross became the very center of subsequent Christianity; but it is not the central truth of the religion which may be derived from the life and teachings of Jesus of Nazareth.
143:6.4 (1615.5) Il tema dell’insegnamento di Gesù sul Monte Garizim fu che egli desiderava che tutti gli uomini vedessero Dio come un Padre-amico, come lui (Gesù) è un fratello-amico. Moltissime volte egli inculcò in loro che l’amore è la relazione più grande nel mondo — nell’universo — come la verità è la più grande proclamazione dell’osservazione di queste relazioni divine.   143:6.4 (1615.5) The theme of Jesus’ teaching on Mount Gerizim was: That he wants all men to see God as a Father-friend just as he (Jesus) is a brother-friend. And again and again he impressed upon them that love is the greatest relationship in the world—in the universe—just as truth is the greatest pronouncement of the observation of these divine relationships.
143:6.5 (1616.1) Gesù si rivelò così pienamente ai Samaritani perché poteva farlo in sicurezza e perché sapeva che non sarebbe tornato di nuovo a visitare il cuore della Samaria per predicare il vangelo del regno.   143:6.5 (1616.1) Jesus declared himself so fully to the Samaritans because he could safely do so, and because he knew that he would not again visit the heart of Samaria to preach the gospel of the kingdom.
143:6.6 (1616.2) Gesù e i dodici rimasero accampati sul Monte Garizim sino alla fine di agosto. Essi predicavano la buona novella del regno — la paternità di Dio — ai Samaritani nelle città di giorno e passavano la notte al campo. Il lavoro che Gesù e i dodici fecero in queste città della Samaria condusse numerose anime al regno e contribuì molto a preparare la via all’opera meravigliosa di Filippo in queste regioni dopo la morte e la risurrezione di Gesù, successivamente alla dispersione degli apostoli sino ai confini della terra a seguito della crudele persecuzione dei credenti a Gerusalemme.   143:6.6 (1616.2) Jesus and the twelve camped on Mount Gerizim until the end of August. They preached the good news of the kingdom—the fatherhood of God—to the Samaritans in the cities by day and spent the nights at the camp. The work which Jesus and the twelve did in these Samaritan cities yielded many souls for the kingdom and did much to prepare the way for the marvelous work of Philip in these regions after Jesus’ death and resurrection, subsequent to the dispersion of the apostles to the ends of the earth by the bitter persecution of believers at Jerusalem.
7. Gli insegnamenti sulla preghiera e l’adorazione ^top   7. Teachings About Prayer and Worship ^top
143:7.1 (1616.3) Alle riunioni della sera sul Monte Garizim, Gesù insegnò molte grandi verità, ed in particolare pose l’accento sulle seguenti:   143:7.1 (1616.3) At the evening conferences on Mount Gerizim, Jesus taught many great truths, and in particular he laid emphasis on the following:
143:7.2 (1616.4) La vera religione è l’atto di un’anima individuale nelle sue autocoscienti relazioni con il Creatore; la religione organizzata è il tentativo dell’uomo di socializzare l’adorazione delle singole persone religiose.   143:7.2 (1616.4) True religion is the act of an individual soul in its self-conscious relations with the Creator; organized religion is man’s attempt to socialize the worship of individual religionists.
143:7.3 (1616.5) L’adorazione — la contemplazione dello spirituale — deve essere alternata con il servizio, con il contatto con la realtà materiale. Il lavoro dovrebbe essere alternato con il divertimento; la religione dovrebbe essere bilanciata dall’umorismo. La filosofia profonda dovrebbe essere alleggerita dalla poesia ritmica. Lo sforzo per vivere — la tensione della personalità nel tempo — dovrebbe essere allentato dalla quiete dell’adorazione. I sentimenti d’insicurezza originati dalla paura dell’isolamento della personalità nell’universo dovrebbero avere per antidoto la contemplazione per fede del Padre ed il tentativo di realizzazione del Supremo.   143:7.3 (1616.5) Worship—contemplation of the spiritual—must alternate with service, contact with material reality. Work should alternate with play; religion should be balanced by humor. Profound philosophy should be relieved by rhythmic poetry. The strain of living—the time tension of personality—should be relaxed by the restfulness of worship. The feelings of insecurity arising from the fear of personality isolation in the universe should be antidoted by the faith contemplation of the Father and by the attempted realization of the Supreme.
143:7.4 (1616.6) La preghiera è destinata a far sì che l’uomo pensi di meno ma comprenda di più; essa non è destinata ad accrescere la conoscenza, ma piuttosto ad ampliare la percezione.   143:7.4 (1616.6) Prayer is designed to make man less thinking but more realizing; it is not designed to increase knowledge but rather to expand insight.
143:7.5 (1616.7) L’adorazione ha per scopo di anticipare la futura vita migliore e di riflettere poi questi nuovi significati spirituali sulla vita attuale. La preghiera è un sostegno spirituale, ma l’adorazione è divinamente creativa.   143:7.5 (1616.7) Worship is intended to anticipate the better life ahead and then to reflect these new spiritual significances back onto the life which now is. Prayer is spiritually sustaining, but worship is divinely creative.
143:7.6 (1616.8) L’adorazione è la tecnica di rivolgersi all’Uno per ricevere l’ispirazione per servire la moltitudine. L’adorazione è il metro che misura il grado di distacco dell’anima dall’universo materiale ed il suo attaccamento simultaneo e sicuro alle realtà spirituali di tutta la creazione.   143:7.6 (1616.8) Worship is the technique of looking to the One for the inspiration of service to the many. Worship is the yardstick which measures the extent of the soul’s detachment from the material universe and its simultaneous and secure attachment to the spiritual realities of all creation.
143:7.7 (1616.9) La preghiera è la reminiscenza di sé — il pensare sublime; l’adorazione è la dimenticanza di sé — il pensare superiore. L’adorazione è l’attenzione senza sforzo, il vero ed ideale riposo dell’anima, una forma di riposante esercizio spirituale.   143:7.7 (1616.9) Prayer is self-reminding—sublime thinking; worship is self-forgetting—superthinking. Worship is effortless attention, true and ideal soul rest, a form of restful spiritual exertion.
143:7.8 (1616.10) L’adorazione è l’atto di una parte che s’identifica con il Tutto; il finito con l’Infinito; il figlio con il Padre; il tempo nell’atto di mettersi al passo con l’eternità. L’adorazione è l’atto di comunione personale del figlio con il divino Padre, l’adozione di comportamenti rinfrescanti, creativi, fraterni e romantici da parte dell’anima-spirito dell’uomo.   143:7.8 (1616.10) Worship is the act of a part identifying itself with the Whole; the finite with the Infinite; the son with the Father; time in the act of striking step with eternity. Worship is the act of the son’s personal communion with the divine Father, the assumption of refreshing, creative, fraternal, and romantic attitudes by the human soul-spirit.
143:7.9 (1616.11) Anche se gli apostoli compresero soltanto una piccola parte dei suoi insegnamenti al campo, altri mondi li compresero, ed altre generazioni sulla terra li comprenderanno.   143:7.9 (1616.11) Although the apostles grasped only a few of his teachings at the camp, other worlds did, and other generations on earth will.